CONTINUO SOLO CON 50 LIKES. -amatemi.
‘wow’ Louis mimò con le labbra quando Calum e Luke si guardarono davanti al nostro tavolo e cambiarono direzione entrambi.
Non capivo cosa stesse succedendo, ma i tipi dai jeans strappati sembravano più strani del solito.
‘Cassie, sai qualcosa?’ Zayn si avvicinò con la sedia.
‘Luke mi ha detto che è tutto fottuto.’ Inforchettai la pasta.
‘cosa?’ chiesero in coro Niall, Liam e Zayn.
‘non so, mi ha detto questo’ feci spallucce.
‘Quello con i capelli sparati ha fatto un bel casino a quanto pare.’ Harry sorrise riferendosi a Michael e al bacio.
‘Luke è arrabbiato e ok’ Zayn si interruppe per ragionare ‘Calum è scosso..’
‘Michael è imbarazzato’ aggiunse Louis.
‘Ma Ashton?’ Niall interruppe i discorsi indicando Ashton che fumava da solo fuori dai finestroni della mensa.
Harry mi lanciò un’occhiata.
Non avevamo ancora parlato dalla festa e come al solito stavamo zitti aspettando che qualcuno di noi prendesse il discorso, sperando che nessuno lo facesse mai.
‘avete visto cos’ha fatto ieri sera?’ Liam fece annuire tutti.
Presi un boccone per passare inosservata mentre guardavo Madison e Calum parlare dall’altra parte della mensa.
Era strano che non fosse venuta alla festa, probabilmente non voleva parlare con nessuno dopo quello che era successo in mensa.
L’avrei vista più tardi comunque, dovevamo vederci tutti per la ricerca.
‘voglio dire, gli ha praticamente sputato addosso.’ Niall scoppiò a ridere trascinando anche gli altri.
‘è nuovo, probabilmente si è già reso conto di che gruppo di ragazzini è.’ Harry mise a tacere tutti.
‘voglio dire, sembrerebbe quasi che a qualcuno possa piacere poi.’ Zayn fece spallucce.
Mi girai a guardarlo senza capire di cosa stesse parlando.
‘L’ho visto baciarsi con la rossa che studia con te.’ Spiegò e tutti cominciarono a fare versi e ad applaudire non so a cosa.
‘non è male, me la farei’ commentò Liam facendo annuire Niall.
‘comunque non capisco come Ashton possa piacere a qualcuno.’ Scosse la testa Louis.
‘me lo chiedo anch’io.’
io non me lo chiedevo affatto invece.
‘Potrebbe mai piacerti?’ Louis si girò verso di me facendomi strozzare con uno spaghetto.
Zayn mi batté una mano dietro alla mia schiena un paio di volte e io mi ripresi.
Harry mi lanciò la seconda occhiata.
‘io?’ mi indicai e Louis annuì.
Una vampata di caldo mi attraversò il corpo, così iniziai a sventolarmi con le prime cose che mi capitavano in mano.
‘cioè, è biondo.. alto..’ cominciai a muovere la gamba ‘ha gli occhi verdi, è muscoloso..’
Harry inarcò un sopracciglio.
‘poi ha un bel sorriso.. cioè, anche una bella voce’ guardai il piatto ‘mangia tutto, è dolce, simpatico, fuma erba, si sa divertire.. oh, e le fossette, beh, le fossette sono bellissime, le adoro.’
Qualcuno si schiarì la voce.
‘Il naso è adorabile, un po’ come le labbra’ annuii a me stessa ‘sono carnose, ma non troppo..’
‘cassie?’ Zayn mi diede due botte leggere sul braccio, così capii che stavo straparlando su Ashton.
‘oh..’ Harry scosse la testa guardando da un’altra parte.
‘quello era un sì?’ Louis aggrottò la fronte.
‘ah..’ mi grattai il mento mentre le guance si coloravano di rosa.
‘probabilmente ha le caratteristiche di un bel ragazzo, ma è un idiota sfigato.’ Harry mi guardò negli occhi ‘quindi sicuramente intendeva dire di no.’
Santo Harry, mi aveva appena salvata da una situazione imbarazzante.
‘già’ dissi io facendo spallucce e ficcando praticamente la testa nel piatto mentre gli altri iniziavano a parlare di altre cose.
‘salta in macchina, bionda’
Mi girai alla fermata dell’autobus. Chi stava parlando?
Individuai una macchina nera e Ashton all’interno con un paio di occhiali da sole che muoveva la mano con un sorrisone stampato in faccia.
Qualcuno vicino mi guardò incuriosito, ma stranamente non mi interessò, così mi avvicinai alla macchina e mi affacciai al finestrino.
‘cosa ti dice che voglia venire con te?’ sorrisi sarcastica.
‘io andrei in macchina anche con uno stupratore seriale pur di non aspettare l’autobus.’ Ridacchiò aprendomi lo sportello dall'interno.
Lo chiusi rimettendomi come prima.
‘andiamo cassie, sono diretto a casa di Helena per il progetto.’ si schiarì la voce ‘devi venire anche tu.’
Gli interessati alla conversazione annuirono spiegandosi finalmente il motivo per cui stavamo parlando.
sospirai.
‘ho già lavorato abbastanza per scienze oggi. Salto.’ Feci una smorfia annuendo alle mie stesse parole.
Lui si avvicinò al mio finestrino e si abbassò gli occhiali da sole inchiodandomi con lo sguardo e con i soliti occhi verdi che divorarono i miei.
‘almeno lascia che ti accompagni a casa.’ Abbassò la voce tenendo lo sguardo fisso.
Annuii non riuscendo a contenere un sorriso ed aprii lo sportello infilandomi in macchina.
Lui mi guardò ancora una volta, poi si sistemò gli occhiali sul naso e mise in moto la macchina.
‘non vuoi andare a casa di Helena per quello che è successo alla festa, vero?’ mi guardò con la coda dell’occhio mentre mi irrigidivo sul sedile.
‘cos’è successo esattamente alla festa?’ risposi probabilmente stupendolo.
‘beh, ora è tutto un po’ un casino.’ Cambiò marcia.
‘ho visto la situazione oggi.’
‘erano incappucciati, hanno paura di tutti ora.’ Scosse la testa.
‘non capisco cosa sia cambiato da prima comunque.’ Mentii per provocarlo.
‘Cassie, Michael ti ha baciata.’ Serrò la mascella.
In effetti avevo voglia di parlare di questo con lui, perché avevo bisogno di qualche spiegazione riguardo alla sua reazione che aveva stupito tutti.
‘e tu gli hai sputato addosso.’
Ashton frenò improvvisamente facendomi partire in avanti. Mi fermò con il braccio bloccandomi prima che potessi finire sul cruscotto.
‘dovresti allacciare la cintura.’ Evitò l’argomento facendo crescere la tensione in quella macchina.
Allacciai la cintura convinta del fatto che avrei insistito sull’argomento per ottenere almeno una mezza risposta.
‘di cosa hanno paura?’ chiesi guardandolo.
‘probabilmente dei tuoi amici’ si schiarì la voce ‘probabilmente dei loro.’
Aggrottai le sopracciglia.
‘hanno paura dei loro amici?’
‘non sanno come prendere la situazione dopo la mia reazione.’ Scosse la testa ‘ci sono troppe cose che non sono chiare.’
‘sono d’accordo.’ Mi sporsi per guardarlo meglio e lui perse un battito guardando verso il suo finestrino.
‘ci sono cose che non si sanno spiegare.’ Disse.
‘non si vogliono spiegare.’ Corressi io.
‘la fai facile.’ Sussurrò.
‘non è per niente facile invece.’
Si fermò al semaforo e mi guardò.
‘qualsiasi cosa fai ti si rivolta contro.’ Mi guardò negli occhi.
‘ed è sbagliato provare un qualsiasi sentimento, perché poi te ne penti.’
‘quando pensi di aver fatto la scelta giusta ti rendi conto che era la cosa più sbagliata del mondo.’
‘e quando vuoi fare qualcosa hai paura di farla perché hai paura.’
‘hai ragione, non è per niente facile.’ Concluse lui tenendo lo sguardo fisso su di me.
Un brivido mi attraversò la schiena quando il mio corpo prese l’iniziativa e si avvicinò al suo.
Lui non si allontanò, si tolse gli occhiali da sole e guardò le mie labbra prima di passare agli occhi. Si avvicinò al mio viso ormai vicino e mi sistemò una ciocca dietro all’orecchio.
Feci scontrare dolcemente il mio naso contro il suo e rimase come ipnotizzato dai miei occhi. Li chiusi e mi lasciai trasportare dal momento prima che lui mi sfiorasse le labbra con un pollice e subito dopo si avvicinò con la bocca.
Il suono di un clacson dietro di noi mi fece saltare.
‘merda’ sussurrò lui restando nella posizione di prima e poi tornando a mettere in moto la macchina che superò il semaforo ormai verde.
Un silenzio imbarazzante crollò in macchina e ringraziai Dio che eravamo arrivati quando girò nella mia via e si fermò sotto casa mia.
‘grazie per il passaggio.’ Dissi scendendo dalla macchina e ricevendo un cenno con la mano da parte sua.
Attraversai il vialetto di casa sotto alla pioggia e mi chiusi la porta alle spalle buttandomi contro di essa e lanciando la borsa per terra.
La schiena bagnata cozzò contro la porta di legno e ancora una volta, come il giorno prima, mi sedetti per terra con la testa tra le gambe.
Ero come dipendente da qualsiasi gesto di Ashton.
Il suo sguardo mi bloccava, mi fermava il cervello e finivo per vedere solo i suoi occhi lasciando da parte il mondo.
Ero completamente dipendente da lui.
Avevo cercato di evitare la cosa, di scappare a lungo, ma tornavo sempre al punto di partenza con altri mille zaini che pesavano sulle mie spalle e che rendevano difficile la corsa.
Ormai ero schiava di questa cosa, non c’era più una via d’uscita. Avevo bisogno di lui almeno quanto l’ossigeno.
Ogni suo gesto, ogni sua parola, ogni suo sospiro veniva registrato nel mio cervello e riprodotto all’infinito senza creare alcun fastidio.
Una canzone riprodotta all’infinito può dar fastidio dopo una centinaia di volta, ma lui no. Potevo riprodurre un suo suono per tutto il giorno, il mese, ma avrei finito per adorarlo ancora di più forse.
Restai in quella posizione per qualche secondo quando qualcuno bussò alla porta.
Mi alzai lasciando gocciolare i capelli e aprii la porta.
Ashton era proprio lì davanti, sguardo fisso su di me, capelli bagnati e gocce intrappolate tra le ciglia che svolazzavano mentre batteva gli occhi.
La sua presenza mi fece rabbrividire, avevo così bisogno di lui in quel momento che mi sembrava quasi un sogno che fosse davanti alla mia porta in silenzio ad osservare la mia espressione mentre cambiava ripetutamente.
‘Ashton’ sussurrai sorridendo debolmente e uscendo dalla porta di casa per avvicinarmi a lui.
La pioggia mi investì ancora una volta mentre lui prese un respiro e poi deglutì.
‘hai ragione.’ Infine parlò.
Lo guardai confusa.
‘certe cose non si vogliono spiegare perché non è per niente facile farlo.’ Respirò ancora ‘ho preso tante decisioni in questo periodo, ma la maggior parte si è rivelata una manciata di errori che avrei dovuto evitare.’
Si avvicinò ancora di più.
‘è la paura che mi fa sbagliare’ mi guardò negli occhi ‘ma non sono l’unico che sbaglia per colpa della paura.’
Trasalii.
‘Non è affatto sbagliato provare un sentimento.’ Scosse la testa mentre milioni di goccioline venivano cacciate dai capelli volando via. ‘perché anche se te ne pentirai, un giorno, hai comunque provato qualcosa che ti ha dimostrato di essere vivo.’
Cercai il suo sguardò che era finito a terra, ma quando lo trovai mi sciolsi per colpa di quegli occhi ancora una volta.
‘ne vale la pena.’ Annuì ‘vale la pena mettersi in gioco.’
Il mio cuore smise di battere.
‘e io devo fare una cosa.’ Disse infine con uno sguardo determinato che mi pietrificò.
Si avvicinò al mio corpo e mi poggiò delicatamente al muro mentre con una mano mi tracciava la forma dei capelli fino ad arrivare alla guancia che accarezzò con il pollice.
Mi sciolsi sotto al suo tocco e lo avvicinai a me tirandolo leggermente per la maglietta bagnata. I suoi capelli mi solleticarono la fronte quando si avvicinò fino a far sfiorare i nasi e le goccioline d’acqua intrappolate tra questi mi scivolarono sul viso.
Il suo respiro caldo mi sfiorò la pelle mentre l’unico suono che ci accompagnava era quello della pioggia che si abbatteva sul vialetto.
Appoggiai una mano sul suo cuore e lo sentii battere così forte che sorrisi istintivamente.
Infine Ashton mise fine alla distanza tra le nostre bocche e baciò delicatamente le mie labbra, con la solita delicatezza che adottava quando si trattava di me.
Io aprii la mia bocca e la sua lingua si incontrò con la mia in un turbine di saliva. Apprezzai il suo sapore dopo tanto tempo finalmente e feci scontrare il mio corpo contro il suo sentendo la solita scossa che però questa volta attraversò tutti e due i corpi lasciando elettricità nell’aria e facendo svolazzare ancora una volta le ciglia del biondo mentre continuava a baciarmi e a spingermi contro il muro.
Si staccò lasciandomi senza parole e mi guardò.
Non dissi nulla, lo afferrai ancora una volta e lo baciai perché era l’unica cosa che desideravo in quel momento.
Il bacio si trasformò e questa volta mi avvicinai al suo corpo col mio facendolo rabbrividire fino a quando non mi spinse contro il muro ancora una volta.
Le sue mani arrivarono ai miei fianchi e li strinsero forte facendomi sobbalzare.
Infilai le dita sotto alla sua maglietta ed arrivai fino alla sua schiena.
Lui passò dalla mia bocca al mio collo e io poggiai la testa al muro mandandola indietro per godermi la sensazione della sua lingua calda contro il mio collo bagnato.
Il mio cuore ricominciò a battere con una scarica di battiti che mi fecero stringere le mani sulla schiena di Ashton fino a graffiarla con le unghie che la percorrevano dall’alto al basso. Lui emise un gemito di piacere e io amai quel suono proveniente dalla sua gola.
Presi il suo viso e tornai a baciare le sue labbra prima di ricevere un morso da parte sua che mi fece sorridere.
Aprii la porta con la mano libera e lo trascinai dentro continuando a baciarlo.
Angolo di Claire
ok, ok. amatemi pure, ma non troppo.
mi scuso per aver dato poca considerazione alla fan fiction nelle ultime due settimane, ma ero troppo emozionata per l'arrivo dei one direction a roma.
Non mi soffermo a raccontare ciò che è successo ieri, dirò solo che dopo tutte le ore al freddo, al caldo, al freddo di nuovo, tra le spinte, le tirate di capelli, gli urli, i pianti, le litigate con i carabinieri, con le napoletane cinquantenni in prima fila e con le ragazze che arrivavano dopo e pretendevano di stare davanti CE L'HO FATTA e ho visto Niall e Liam spiaccicandomi sui finestrini oscurati.
Ho tentato anche di vedere gli altri, ma Harry era irraggiungibile per colpa di tutte le ragazzine che erano lì solo per lui e gli zouis (che secondo me si stavano facendo una canna nascosti nel portabagagli) erano spariti e si sono materializzati dentro allo studio.
MA TORNIAMO A NOI -evito di parlare del cartellone smile for we e di wattpad in spagnolo che non so come c'è diventato-.
IL CAPITOLO.
ok, la parte finale mi ha preso almeno due giorni, non sono il massimo a scrivere questi pezzi, ma tra questo e il prossimo capitolo mi do da fare e forse qualcosa di decente tiro fuori.
Solo per i discorsi in questo capitolo posso affermare una cosa con precisione: SE QUESTO NON E' AMORE DOVETE SPIEGARMI VOI COS'E'.
Siamo tutti felici, soprattutto quando Ashton più incazzato -e fidanzato-che mai marca il territorio e prende la sua -seconda fidanzata- Cassie a scuola e le ricorda che Michael l'ha baciata.
è tipo 'Michael ti ha baciata brutta cogliona -bestemmia- te ne sei accorta?' e io lo amo perché può fare il fidanzatino quanto gli pare, ma l'amore è amore e non puoi scappare, HAI CAPITO BRUTTO PEZZO DI MERDA?
Louis con le sue domande dementi e Harry che non si sa da che parte sta (non l'ho capito neanche io).
Ma poi scusate, non so dirvi il mio momento preferito, perché sono idecisa tra:
-Cassie che si strozza con lo spaghetto.
-Zayn che si improvvisa dottore e le da gli schiaffi dietro alla schiena.
-Quel testa di cazzo in macchina che suona mentre si stanno per baciare (ammettetelo, vi ho fatte bestemmiare quando avete pensato che non li avrei fatti baciare.)
-I discorsi di Cassie antisgamo su Ashton e sulla sua bellezza che ormai l'hanno capito pure gli spaghetti che le piace e per evitare di farla sgamare si mettono per traverso in gola.
-i discorsi in macchina che OH MIO DIO.
-la scena finale che ha un nonsochè di greve.
BENE, dopo questo vi do appuntamento al prossimo capitolo.
ripeto, CONTINUO SOLO CON 50 LIKES.
Fidatevi, ne vale la pena......................
ho detto troppo, scusate, vi amo.
Claire♥
#teamliamfattelabarbachedalfinestrinosevedevasoloquella
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ripped jeans || ashton irwin♡
Fanfiction«Ashton era biondo, decisamente troppo biondo, soprattutto quando si trovava davanti al sole. Aveva gli occhi verdi, meno dei miei, ma sempre troppo verdi. Vestiva di nero, ma non quel nero che ti spaventa, quel nero che ti rapisce. Aveva le fossett...