• ᴄʜᴀᴘᴛᴇʀ ᴛᴡᴇɴᴛʏғɪᴠᴇ: ᴛʀᴀᴘᴘᴇᴅ ɪɴ ᴛʜᴇ ᴘᴀsᴛ •

110 7 1
                                    

[Yeji's p.o.v.]

Sinceramente, non mi aspettavo questo gesto plateale da Yuna. È stato magnifico! Ho visto gli occhi della mia migliore amica brillare di una luce abbagliante perché nemmeno lei era a conoscenza di ciò che stava per accadere. Io qualcosa avevo già iniziato a sospettare quando ieri sera Ryujin si è fatta viva per dirmi di trattenere Chae all'entrata della scuola la mattina seguente, ma non credevo che la bionda avesse in mente questo. Ha avuto molto coraggio e non si è curata delle critiche e delle voci che sicuramente sarebbero girate dopo la sua proposta di fidanzamento. Quello della più piccola tra noi cinque è un gesto da ammirare.
«Yeji, sto sognando? Ti prego dimmi che non è un sogno e che sto vivendo realmente. Oh mio Dio non ci credo, l'ha fatto davvero? No non è possibile, forse sono in coma e mi sto immaginando tutto»
«Chae!» richiamo ridendo la castana a gran voce per farla smettere di sparare mille cavolate una dopo l'altra senza riflettere nemmeno un momento su ciò che sta dicendo.
«Sì, hai ragione, sto esagerando. Ma ti giuro che non mi sembra possibile!» si giustifica lei con lo sguardo ancora incredulo. Non so esattamente come lei si stia sentendo in questo momento, ma credo di poterlo immaginare e non posso essere altro se non felicissima per la mia migliore amica. Fortunatamente, la preoccupazione che aveva preso il sopravvento il giorno dell'uscita, ora ha completamente lasciato spazio alla spensieratezza e alla gioia di chi può constatare che finalmente è andato tutto come sperava, è andato tutto per il meglio. Io e Chae ci siamo dirette verso la classe in cui quest'ultima inizierà le lezioni questa mattina dopo aver salutato il resto del quintetto; ora siamo davanti alla porta dell'aula, in piedi come due pesci lessi, con in sottofondo ancora l'incredulità della castana.
«Sì, ho capito - in realtà non stavo ascoltando ma credo sia meglio non dirglielo se voglio salvaguardare la mia pazienza - ma ora devi andare sennò farai tardi, va bene? Sì va bene, a più tardi!» spingo leggermente la minore dentro la stanza mentre parlo senza sosta, in modo che non abbia il tempo di rispondermi, poi mi allontano andando a passo svelto verso l'aula in cui farò la prima lezione.

[...]

Oggi tutti gli insegnanti sembrano non avere voglia di spiegare, di parlare o semplicemente di fare il loro lavoro, perciò torna difficile anche a me concentrarmi con delle persone che svolgono la loro mansione in una simile maniera. Capisco che ci possano essere dei giorni in cui si ha meno voglia di fare le cose rispetto agli altri, ma credo che nella vita ci siano delle priorità, come ad esempio il proprio lavoro, qualsiasi esso sia. Vedo Christopher avvicinarsi un po' di più a me per dirmi qualcosa senza farsi sentire dal professore.
«Hai da fare oggi?» mi chiede il castano guardandomi con aria seria negli occhi. Effettivamente oggi non ho nulla da fare e posso già immaginare cos'abbia da chiedermi.
«No, perché?»
«Mi chiedevo se ti andasse di uscire di nuovo, come l'ultima volta. Sai, io sono stato molto bene e non voglio perdere l'occasione» propone lui mostrandomi le sue adorabili fossette che lo rendono ancora più carino di quanto non lo sia già di sua natura. Vengo contagiata anche io dal dolce gesto del ragazzo al mio fianco, perciò annuisco dando conferma al castano. Il suo sorriso si amplia ulteriormente, poi mima con le labbra un "dopo ci accordiamo meglio" prima di tornare a dare la sua completa attenzione alla lezione. Non pensavo che mi sarei mai trovata così a mio agio vicino ad un ragazzo. Di relazioni passate ne ho avute però mi sono sempre sforzata di mostrarmi come la ragazza perfetta, senza accorgermi del fatto che al mio partner non interessasse realmente della mia parte interiore, quella che io ritengo più importante e quella che ho sempre cercato di curare al meglio. È triste pensare a come, di questi tempi, importi solo ciò che si vede all'esterno di una persona, se è di bell'aspetto oppure no. Io sono dell'idea che il nostro fisico non rispecchi sempre quello che siamo, non è una sorta di identikit del nostro carattere e talvolta inganna senza alcuna pietà. Per potersi fidare a pieno titolo di una persona, bisogna poterle guardare nell'anima, leggere che cosa dice la storia della vita della persona stessa; è tutto molto più complicato della classica "fiducia a prima vista". Non credevo esistesse, ma poi ho guardato negli occhi Chae, Ryujin, Yuna e, strano ma vero, anche Jisu. In loro ho visto la genuinità di anime fragili, leali ed incomprese, proprio come lo è la mia. Da un lato constatare che esistono altre vite così uniche mi ha dato sollievo, come se non fossi la sola ad essere come sono; dall'altro lato, invece, ho avuto paura per la loro sopravvivenza. Il mondo di oggi è più complicato di quanto sembra e riuscire ad ambientarsi non è per nulla facile. È più probabile venire affossati che trovare una mano pronta ad offrirci un aiuto.

ᴛʜᴇ ᴇᴍʙʟᴇᴍ ᴏғ ʟᴏᴠᴇ • ⁱᵗᶻʸDove le storie prendono vita. Scoprilo ora