[Yeji's p.o.v.]
Oggi non sono andata a scuola; ieri sera, dopo aver scoperto la verità su mio padre e il nome della vittima, mi sono sentita poco bene. Non ho mangiato per quasi un giorno intero. Ora mi sento un po' meglio e, dato che gli esami di inizio sessione invernale inizieranno tra poco più di un mese, Ryujin mi ha invitata di nuovo da lei per studiare come l'ultima volta. Oggi ho intenzione di dirle ciò che le avevo anticipato in chat l'ultima volta che ci siamo sentite, anche se non credo che quella sia l'unica cosa che avrei da dirle... In ogni caso, non so come reagirà, non la conosco ancora fino a tal punto.
Non ho ancora imparato la strada che porta da casa mia alla sua a memoria, perciò il mio fidatissimo Google Maps mi è accorso in aiuto per la seconda volta. Quante volte mi sarei persa se non ci fosse stato lui...
Dopo i soliti venti minuti di cammino, arrivo sana e salva davanti alla casa della minore. Mi incammino lungo il pianerottolo che divide la strada dall'abitazione e arrivo davanti alla porta d'ingresso, alla quale busso un paio di volte.
«Oggi in anticipo, addirittura» dice la ragazza dai capelli blu quando mi lascia libero accesso alla sua dimora. Io non rispondo, mi limito a sorriderle e a canzonarla con un'espressione sciocca, prima di muovere i primi passi dentro l'edificio. Aspetto che lei richiuda la porta, poi la seguo in camera sua mentre mi levo il mio giacchetto.
«C'è mia madre in camera sua che sta riposando, perciò cerchiamo di fare il più piano possibile. Va bene?» Ryujin chiude la porta della sua stanza con estrema lentezza, per evitare rumori fastidiosi, poi mi parla chiedendomi di fare silenzio con un tono di voce molto dolce.
«Non c'è problema» le rispondo io rassicurandola. Ci sediamo alla sua scrivania e riprendiamo dove ci eravamo lasciate l'ultima volta. Sono molto felice di constatare io stessa i grandi progressi che sta facendo, nonostante sia relativamente poco il tempo che passiamo a studiare. Credo che il suo problema non stia nello studio, ma bensì nella voglia anche solo di aprire un libro, che scarseggia parecchio. Nessuno la stimola a studiare, perciò credo che toccherà a me farlo. Mentre apre il suo quaderno, noto che ha fatto tutti gli esercizi che le avevo consigliato e ciò mi rende felice e fiera di lei.
«Che c'è? Perché sorridi come un'ebete?» mi chiede lei quando si accorge della mia espressione.
«Niente, sono solo felice che tu abbia fatto tutti gli esercizi»
«Pft, mi è toccato farli»
«Dì la verità: li hai fatti perché te l'ho chiesto io» adoro provocare, specialmente lei.
«Yaaa non dire cazzate. Li ho fatti perché sennò, agli esami, mi rimanderanno» protesta Ryu a braccia conserte sulla sua sedia, mentre evita il mio sguardo di sfida.
«Se lo dici tu» replico io, per poi iniziare a sfogliare il suo libro in cerca dell'argomento che devo spiegarle oggi. Credo che dopo questo incontro ne basteranno pochi altri per riuscire a colmare tutte le sue lacune. Non sono tante, hanno solo bisogno di essere riempite con qualcosa che possa rimanerle nel tempo.
«Senti ma... cos'avevi da dirmi? Sai, quella cosa che mi avevi anticipato l'altra sera in chat» non voglio dirtela così, Ryujin, e non ora. Sei proprio testarda.
«Ti ricordi solo quello che ti pare, eh?» le rispondo io. Incredibile: quello che le interessa non si scolla dalla sua mente nemmeno con un lanciafiamme. Mi manderà fuori di testa questa ragazza, più di quanto non lo stia già facendo da un po' di tempo a questa parte.
«Certamente. Cos'è: ti aspettavi fossi diversa dagli altri?» replica in risposta la ragazza dai capelli blu mentre mi guarda divertita, quasi ridendo. No Ryujin, non mi aspettavo che fossi diversa, perché io ho la certezza che tu lo sei.
«Ognuno di noi è diverso dagli altri. Quindi sì? Immagino...»
«Non venire a darmi lezioni di morale, grazie»
«Scusami» non posso far altro che arrendermi. Ripeto: sei proprio testarda, Shin Ryujin. Mi mordo l'interno guancia con un'espressione un po' triste in viso, mentre mi volto dalla parte opposta a quella della minore. Continuo a sfogliare il libro a vanvera, senza nemmeno saperne il motivo. Non mi aspettavo una risposta simile, ci sono rimasta un po'... male.
«Oh dai... stavo scherzando» dice lei, provando a smorzare la tensione con una piccola risata. Io continuo a compiere la stessa azione: sfogliare pagine e pagine del suo libro.
«Yeddeong, guardami» una sua mano finisce sotto il mio mento per girare il mio viso verso il suo, su cui si forma un piccolo sorriso sereno. La mia guancia destra si gode poi il calore della sua mano, che si sposta dal mento dopo qualche istante.
«Non volevo offenderti» sento le orecchie arrossarsi e scaldarsi un poco per il gesto tanto dolce. Con la coda dell'occhio, intravedo affisse alla parete alle spalle della minore un paio di foto che mi pare di conoscere. Mi alzo dalla sedia e cammino fino alla testiera del letto di Ryujin, poi prendo una delle fotografie e la osservo attentamente. A quanto pare, sembrano quelle che mi scattò la sera che ci incontrammo in spiaggia; devo ammettere che sono veramente spettacolari.
«Sono bellissime, Ryu!» dico mentre vago con lo sguardo da un'immagine all'altra. Su questo piccolo spazio ci sono veramente un sacco di scatti strabilianti, definiti da emozioni provate nel momento in cui è stata realizzata la foto. Non pensavo fosse così brava anche in questo. C'è una cosa che questa ragazza non sa fare?
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ᴛʜᴇ ᴇᴍʙʟᴇᴍ ᴏғ ʟᴏᴠᴇ • ⁱᵗᶻʸ
FanficYeji è un'ex studentessa sudcoreana trasferitasi a Los Angeles con la sua famiglia. Lì comincerà una nuova vita, continuerà la scuola e cercherà nuove amicizie trovando, inaspettatamente, anche un nuovo amore. [ᴇsᴛʀᴀᴛᴛᴏ ᴅᴀʟʟᴀ sᴛᴏʀɪᴀ] «Io non so amar...