capitolo 21

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Alcune ore più tardi.

Malfoy strizzò gli occhi nel sonno, mormorando qualcosa di incomprensibile per poi iniziare ad aprire lentamente le palpebre e guardarsi in giro.

"Come ti senti?" Quella voce arrivò ovattata e lontana nelle sue orecchie, impiegando qualche secondo per riconoscerla. Si stroppicciò gli occhi e si mise seduto, prima che un forte capogiro lo costringesse a restare sdraiato.

"Sei svenuto... Probabilmente ti mancano le forze... Ogni volta non tocchi quasi cibo..." sussurrò Potter posandogli una mano sulla fronte "Hai dormito per qualche ora ma non sembra esserci nulla di grave... Sono andato in sala grande e ti ho portato qualcosa da mangiare..." gli accarezzò la guancia con il pollice.

Inclinò la testa su quella mano e richiuse gli occhi, godendosi le sue dolci carezze e attenzioni. Quando li riaprì, Potter lasciò andare la sua guancia e prese la sua borsa a tracolla, estraendone qualche tramezzino. Lo consegnò al biondo e con una veloce occhiata lo intimò a mangiare, mentre infilava di nuovo le mani all'interno della borsa per estrarne un'altro.

Malfoy attese qualche lungo momento prima di staccarne un primo morso, sentendo il suo stomaco stringersi a causa di tutto quel tempo passato a non mangiare.

"Sei claustrofobico?" Fu la domanda che Potter gli rivolse dopo alcuni minuti di silenzio insopportabile.

Sollevò lo sguardo dal suo tramezzino e osservò il moro con occhi confusi, non avendo la più pallida idea di che cosa volesse dire quel termine.

"La fobia degli spazi chiusi" Spiegò meglio "Sai... quando stai in un luogo piccolo e stretto e non ti senti a tuo agio..." staccò un'altro morso al tramezzino "Ti mettono ansia gli spazi chiusi e stretti..."

Il biondo annuì e avampò; provava vergogna verso sé stesso per avere una fobia simile che non era nemmeno in grado di controllare. Si sentì stupido e infantile quando gli venne a mente il ricordo della sua paura del buio, della fobia dell'essere imprigionato e quella di non poter più controllare il suo corpo.

"Perché non me l'hai detto, Draco?" La voce del grifondoro e la sua mano calda e rassicurante sulla sua spalla lo fecero tornare alla realtà "Non ti avrei chiuso là dentro se l'avessi saputo..."

Negò con la testa. Non era colpa sua, ma era solo del biondo che si era chiuso da solo con il grifondoro all'interno di quello stanzino. Non aveva fatto caso a quanto fosse effettivamente stretta quella stanza finché non si era voltato ad aprire la porta per uscire e si era trovato bloccato dentro. La paura di essere imprigionato si era impossessata velocemente di lui, ed a essa si era aggiunta la fobia degli spazi stretti, che lo aveva portato alla pazzia dopo pochi minuti. Le sue gambe non avevano più retto il suo peso e la sua vista si era fatta sempre più buia e sfocata, finché non era collassato tra le braccia del prescelto.

Si sentiva profondamente in imbarazzo per questo e ne approfittò per distogliere lo sguardo e guardarsi in giro. Era stato talmente concentrato su Harry che non aveva nemmeno realizzato dove si trovasse: sembrava il baldacchino di Harry, le tende erano semichiuse e ciò che poteva vedere oltre la figura del prescelto seduto sul materasso era una piccola parte del dormitorio grifondoro.

"Come hai fatto allora quando quegli idioti dei tuoi compagni ti..." lasciò la frase a metà non volendo far ricordare troppo al ragazzo quelle orribili cose.

Quest'ultimo riportò lo sguardo al moro ed esitò per parecchio tempo prima di decidersi a parlare con il cuore che martellava sul petto per ogni suono che lasciava le sue labbra.
"Di solito svenivo dopo qualche minuto..." fu un sussurro appena udibile ma che il grifondoro riuscì a sentire perfettamente.

Ti Proteggerò Ad Ogni Costo _Drarry_Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora