Ti Proteggerò Ad Ogni Costo _Drarry_

capitolo 33

Erano ormai quasi le 4 e l'infermiera era appena uscita dalla stanza delle necessità dopo aver fatto ingerire a Draco alcune pozioni che avrebbero potuto calmarlo. Non era riuscita a capire ciò che potesse essere successo, ma dato l'orario aveva preferito lasciarlo riposare e se le cose fossero peggiorate aveva spiegato al moro di portare il biondo immediatamente in infermieria.

Harry non sapeva che cosa fare. Continuava ad accarezzargli dolcemente i capelli mentre osservava l'espressione dolorante di Draco nella speranza che, come gli aveva consigliato Madame Chips, si svegliasse da solo dal suo stato di trans. Qualcosa di orribile doveva essere successo nel suo dormitorio se Malfoy aveva reagito in quella maniera, ed era disposto a fare di tutto pur di scoprirlo.

Ma se il biondo continuava a rifiutarsi di parlare non sarebbe riuscito a fare niente per aiutarlo. Ogni volta che Harry nominava il suo passato si irrigidiva completamente. Nonostante fossero passati mesi, non aveva di certo dimenticato le ustioni inspiegabili sulla schiena del ragazzo, il che significava fosse successo effetivamente qualcosa prima del suo ritorno ad Hogwarts.

Forse lo avevano picchiato sul treno o magari erano solo i segni dovuti alla guerra. Mai avrebbe potuto immaginare l'oscuro segreto che ricopriva il suo passato ma senza l'aiuto di Malfoy non sarebbe arrivato da nessuna parte. Non poteva inoltre lasciar passare inosservato il fatto che si irrigidisse ogni qualvolta nominasse suo padre, e questo non faceva altro se non far aumentare le ipotesi del moro.

Eppure aveva da subito escluso che fosse lui la causa di tutto; d'altronde Draco aveva sempre ammirato tantissimo suo padre. Per quanto Lucius potesse essere un pessimo genitore, di certo Harry pensava avesse comunque quell'amore paterno che tutti i padri hanno verso i propri figli.

Non poteva nemmeno far passare inosservato il discorso che gli aveva fatto qualche ora prima. Aveva capito che il ragazzo, durante la sua assenza, avesse fatto qualcosa di orribile e che si stesse punendo da solo per le proprie azioni. Si chiedeva perciò cosa avesse fatto di così terribile e disgusto per portarlo a distruggersi da solo così tanto al punto da non lasciarlo dormire nemmeno la notte.

Posò il mento su una mano ed osservò il suo volto stanco e le sue labbra dischiuse continuando ad accarezzargli il dorso della mano con il pollice prima di sentire il ragazzo conficcare le unghie nella sua pelle e stringere brutalmente. Alzò di scatto la testa e puntò gli occhi sulla mano del ragazzo che stringeva brutalmente la sua tra le dita, riportandoli successivamente sul suo viso e trovando il suo sguardo contratto in una smorfia di dolore e con gli occhi spalancati e spenti.

"Draco! Draco! Svegliati!" Lo scosse cercando di farlo tornare alla realtà. Il biondo si dimenava tra le coperte, lasciando che una singola lacrima rigasse la sua guancia e contraendo la bocca in una smorfia, stringendo i denti "Draco devi tornare alla realtà! Ti prego! Svegliati! Sei qui con me!"

Continuò a scuoterlo violentemente e, proprio quando stava quasi per alzarsi dal letto e correre di nuovo in infermieria, Malfoy era scattato in avanti, sedendosi al centro del materasso e tenendo gli occhi spalancati. Dalle sue labbra continuavano ad uscire serie interminabili di ansimi e singhiozzi spezzati.

"Draco" il corpo del biondo sobbalzò quando la voce di Harry arrivò alle sue orecchie "Va tutto ben-"

"-STAMMI LONTANO!"

Le grida di Malfoy avevano fatto allontanare immediatamente il ragazzo. Il serpeverde si stava schiacciando contro la parete e si stava stringendo le gambe vicine al petto, respirando affanosamente.

"Cosa... Cosa ti sta succedendo?" Aveva chiesto il moro con un sussurro quasi per paura che il biondo potesse spaventarsi.

Il respiro continuava a restare irregolare ed il suo battito era impazzito. Quando Potter gli afferrò il braccio quasi per poterlo incitare a guardarlo, lo straziante urlò che ne seguì lo fece pietrificare. Si staccò immediatamente dalla presa del ragazzo e si rannicchiò nell'angolo più lontano del letto.