Capitolo 1⃣6️⃣🌺

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Lorena raggiunge la grande sala, dove ci sono le tele pronte per essere bagnate dai loro pennelli.
Jack è dietro di lei, con sorriso smagliante.
Vedere l'espressione di Lorena davanti a tutto ciò, lo rende felice.

<Allora... Questa sembra una normalissima stanza di pittura ma... Non è così! Qui accadono cose mai viste! Qui la tua anima si mette in gioco > dice e Lorena si guarda attorno

Una stanza molto suggestiva, dai suoni della natura che provengono dalle grandi finestre e aria rilassante visto che tutto è bianco.
Tende, tappeti e pareti.

Sembra un paradiso in terra.

<È così meraviglioso stare qui Jack > dice lei estasiata
<Si... Anch'io ho pensato la stessa cosa... Sembra di essere sospeso nel tempo o no? > dice, portando una mano sulla spalla di lei

Lorena abbassa lo sguardo per notare appunto il primo contatto che ha con lui.
<Si... > risponde lei impacciata
<Cos'è per te la pittura? > chiede, guardandola mentre lei continua a fare una panoramica del grande salone
<Io definisco la pittura "la voce dell'anima" > dice Lorena e prende il pennello nel barattolo davanti a lei.

Lo osserva.

Un bellissimo pennello, raffinato ed elegante.
Di sicuro non è merce qualunque.
In quel salone, ogni tanto oggetto ha un valore grande.

<Esatto... La voce dell'anima e per far sì che la tua anima possa esprimersi al meglio sulla tela, occorrono tre qualità imprescindibili: l'intuito, il gusto e ovviamente la cultura.> dice lui, aprendole i tappi ai barattoli dei colori

<Jack... Una domanda > dice Lorena, ansiosa
<Fai pure tutte le tue domande, principessa > dice lui con mezzo sorriso.
Intanto sì è poggiato alla parete di fianco.

Lorena sorride e gioca nervosamente con il pennello.

<Come faccio a sapere se agli altri può piacere o meno quello che ho dipinto? > dice, guardandolo negli occhi
<Di certo questi non è l'atteggiamento giusto! Prima di pensare se può piacere agli, deve piacere a te Lorena, sia chiaro questo dettaglio>
<Si... Questo è vero, ma ho ansia... Nel senso... Paura di non dare il meglio di me >
<Senti un pó > la interrompe lui
<Non puoi dipingere se hai questi complessi prima di bagnare la punta del pennello nel colore... Scaccia l'ansia... Le paure... Pensa che ci siete solo tu, la tela e la tua anima che ha così voglia di urlare! Di parlarti! Di farsi conoscere che non dovresti pensare ad altro... - cammina verso la radio - ed è per questo che ora farò partire una melodia molto bella e interessante... Lasciati trasportare da essa... Avanti! Comincia pure > dice lui, sedendosi sulla poltroncina e lasciare che Lorena abbia il primo contatto con la tela.

La osserva.

Ha notato quanto Lorena abbia bisogno di sfogarsi.
La vede intingere il pennello nel colore nero.
Una scelta forte quella di lei.
Perché partire dal nero?
Da un colore forte.
Da un colore così profondo.
Spaventoso su certi aspetti.
Ma Lorena lo ha scelto inconsapevolmente.
Il nero è il colore predominante nella sua vita ora.
Il colore che sta avvolgendo la sua anima.

Comincia a dipingere.
Jack nota l'eleganza della sua mano.
Del movimento.
Della delicatezza per come fa scivolare quel pennello sulla grande tela.

Ma ha notato anche che Lorena ha lacrime che scorrono lungo le guance.
Normalissima reazione per un pittore che sta riversando la sua anima.
La lascia fare.
Non può interrompere quel momento di sfogo.

Lorena continua a far salire e scendere quel pennello, creando una tela del tutto nero.
Nessun disegno.
Ha colorato il nero su bianco.
Perché è così che vede lei le cose ora.

 𝓣𝓾𝓻𝓫𝓸𝓵𝓮𝓷𝓬𝓮 𝓞𝓯 𝓛𝓸𝓿𝓮- 1 e 2 Vᴏʟᴜᴍᴇ - Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora