Leave Me

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Due giorni dopo.

Harry era a casa, e quel giorno, Louis l'avrebbe dovuto portare in quel centro che gli avevano detto i dottori.
Era non era felice di andarci, ansi, il contrario, ma Louis doveva portarlo comunque.

Louis era in cucina, a preparare la colazione, mentre il riccio si era appena alzato.
Entrò in cucina con i capelli scompigliati e il viso abbastanza pallido. Portava una lunga maglia a maniche corte che gli arrivava fino alle ginocchia e i tagli erano ancora freschi, anche se si erano già formate le cicatrici.

Louis: "buongiorno, amore." lo salutò il liscio, mentre versava del tè in una tazza.

Harry: "ciao." disse leggermente il riccio, spostando un riccio che gli era caduto sul viso.

Louis fece un espressione delusa, ma d'altronde sapeva del disturbo bordeline di Harry, quindi non voleva fargli troppe domande.

Louis: "vuoi del tè?" chiese il liscio.

Harry annuí con la testa, mentre il liscio gli versava il tè nella tazza.
Harry sorseggiò il suo tè, sentendo il suo corpo riscaldarsi all'interno. Quel giorno faceva più freddo del solito.

Louis gli si avvicinò leggermente, posandogli un bacio sulla fronte, poi avvolse il suo corpo con un braccio, stringendolo a se.
Harry amava quando Louis lo abbracciava o comunque gli dimostrava che lo amava.
Gli spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, poi gli accarezzò leggermente il viso.

Louis: "alle 2:30 dobbiamo andare lí, okay?" disse Louis.

Harry sbuffò leggermente.

Harry: "okay, così almeno stai un pomeriggio in pace, senza di me che ti rovino la giornata." disse il riccio, gettando la tazza vuota nel lavandino, per poi andare lontano da Louis, sconvolto da quelle parole.

Il riccio, si gettò nel divano, accendendo la TV e mettendosi col cellulare allo stesso tempo.

Louis: "Harry!" lo chiamò il liscio, seguendolo.

Si sedette di fianco a lui.

Louis: "mi spieghi cos'hai appena detto?"

Harry: "quello che hai sentito." rispose il riccio, guardando il cellulare.

Louis: "pensi davvero che io non ti voglia con me o che io vada a divertirmi mentre tu sei in quel posto? davvero Harry?"

Il riccio sospirò.

Louis: "Harry, i dottori mi hanno detto di portarti lì, ti aiuteranno..e poi la sera verrò a prenderti, io ti vorrei sempre con me, ma devo anche aiutarti." disse il liscio.

Harry: "okay, come volete." disse.

Louis: "Harry, non fare così." sospirò.

Harry: "così come?" disse, alzando le spalle.

Louis: "nulla Harry, lasciamo perdere." disse, alzandosi dal divano e lasciando Harry solo.

Louis era sul punto di piangere e così successe. Stava piangendo. Sentiva che Harry stava soffrendo e stesse facendo soffrire anche lui nello stesso tempo, ma sapeva che non lo faceva apposta.
Si asciugò le lacrime e chiamò Zayn.
Nei suoi problemi chiamava sempre Zayn.
Zayn, riuscí a tranquillizzarlo, dicendogli che Harry non ce l'aveva con lui e che era solo un momento. Gli disse anche che di pomeriggio l'avrebbe passato a prendere e che gli avrebbe tirato sul il morale lui.

Quando Louis, chiuse la chiamata con Zayn, un forte rumore di musica, invase la casa. Louis si diresse velocemente in salotto, trovando Harry sul divano che ascoltava la musica a tutto volume dal televisore.

Louis: "Harry! porco il mondo! abbassa sto volume!" urlò, per farsi sentire dal più piccolo.

Harry incominciò a cantare, ignorando il liscio.
Louis gli si avvicinò.

Louis: "Harry! perché hai messo il volume così forte? se vuoi ascoltare la musica mettiti le cuffie! staccala!" disse ad alta voce.

Harry: "no, questa è casa mia e il volume lo metto come dico io!" urlò, per poi continuare a cantare.

Louis restò con gli occhi sbarrati.

Louis: "Harry, abbassa sto fottuto volume!" urlò il liscio.

Harry non rispose, continuando a cantare.
Così, il liscio si alzò dal divano, prendendo il telecomando e abbassando il volume.

Harry: "perché l'hai tolta? rimettila, voglio cantare." disse il riccio.

Louis: "non puoi tenere il volume così alto." disse il liscio.

Harry: "si che posso, non ho nemmeno i genitori che mi dicono quello che devo fare, questa è casa mia e faccio il cazzo che mi pare!" disse, mentre Louis si sedette nuovamente di fianco a lui.

Louis: "tu non sei Harry, non sei il mio Harry." disse il liscio.

Harry: "no, sono tua sorella." disse il riccio, prendendolo in giro.

Louis abbassò lo sguardo.

Louis: "io ti amo Harry, cosa ti ho fatto che mi tratti così? almeno dimmelo, parlami." disse il liscio, cercando di non piangere come prima.

Harry: "nulla, tu non hai fatto proprio nulla." disse il riccio.

Louis: "e allora smettila!"

Harry: "e allora se non ti piace come sono, levati dalle palle! avanti, vattene e lasciami solo! lasciami, dai! tanto tutti ve ne andate!" urlò il riccio.

Delle lacrime uscirono dagli occhi blu di Louis, così si alzò dal divano, ma il riccio lo seguí.
Stava piangendo davvero, stava singhiozzando ed Harry si stava sentendo terribilmente in colpa.

Harry: "Lou." lo chiamò, seguendolo. "Lou, scusami." disse fermandolo per un braccio.

Louis: "cosa-cosa posso fare per renderti felice?" chiese, continuando a lacrimare e a singhiozzare.

Harry lo abbracció, stringendosi fortissimo.

Harry: "scusa Lou-non è colpa tua-faccio schifo." disse, incominciando a piangere e a balbettare.

Louis gli accarezzò la schiena, per poi stringerlo a se.

Louis: "non fai schifo." gli sussurrò il liscio.

Harry: "si Louis, scusa-non lasciarmi, mai-non andartene mai da me, ti amo." continuò a piangere.

Louis, prese il suo viso tra le mani. Ormai piangevano entrambi.

Louis: "non me ne andrò mai." disse, per poi baciare delicatamente le labbra del riccio.
Restarono abbracciati per qualche secondo.

Harry: "ti amo, Lou." gli disse leggermente.

Louis: "anch'io, tanto." rispose, baciandogli i capelli.

Your Skin and Bones || Larry.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora