[⚠️⚠️ATTENZIONE⚠️⚠️: eccomi qua finalmente con la nuova storia su Matteo. Come sempre ci tengo a precisare che non ho nulla contro nessuna delle persone che ricopriranno un ruolo poco simpatico, che amo il calcio e che, seppure tifo Cagliari, rispetto qualsiasi club e qualsiasi calciatore. Inoltre: qualsiasi fatto e/o avvenimento sarà puramente frutto della mia immaginazione, niente di più.
Finalmente possiamo iniziare. Vi auguro buon viaggio e buona lettura. Grazie per essere qui. 🤍]
Se mai ci rincontreremo, guardami. Troverai ancora i miei occhi alla ricerca del tuo sguardo.
-Fonte: TumblrOggi è tutto il giorno che vado di corsa. Stamattina mi sono svegliata tardi, visto che ieri sono andata a dormire verso le tre del mattino per colpa di mia cugina che aveva bisogno di sostegno mentre affogava nell'alcool i dispiaceri di aver perso l'occasione della vita con la sua crush; perciò sono arrivata tardi alla mia libreria, scoprendo dei clienti che erano già fuori la porta prima di me. Mi sono giustificata con un velo di imbarazzo, poi ho alzato la saracinesca e li ho fatti accomodare, facendo poi loro un piccolo sconto per scusarmi di averli costretti ad aspettare i miei comodi.
Ora, invece, sono in ritardo per la cena che ha organizzato mia madre. Ogni ultimo venerdì del mese organizza una cena con le sue tre sorelle e, ovviamente, ogni membro della famiglia è obbligato a parteciparvi. Peccato che avevo ordinato un carico di libri e il corriere, proprio oggi, abbia avuto un problema con il motore del furgone ed è per questo arrivato solo poco prima che chiudessi, facendomi così tardare.
Sbuffo sonoramente rendendomi conto che sono già quasi le 21 e, mentre distratta mi guardo l'orologio color oro che ho al polso, vado a sbattere contro qualcuno. Mi massaggio immediatamente la spalla, indolenzita a causa del colpo preso, poi alzo lo sguardo per scusarmi della mia testa tra le nuvole, ma le parole mi muoiono immediatamente in bocca.
I miei occhi si spalancano da soli, mentre osservo la persona davanti a me. In un attimo, alcuni flashback di noi due mi compaiono davanti agli occhi, come se non fosse passato nemmeno un giorno, come se il tempo si fosse congelato, ma poi mi costringo a smettere di rivangare i ricordi e decidermi a dire qualcosa, senza sembrare una deficiente.
-Oddio, Matteo, sei tu?!- mi porto la mano davanti alla bocca, per colpa dello stupore e dell'incredulità, mentre lui annuisce, sorridendo in quel suo modo dolce... Amavo così tanto quando mi sorrideva e i suoi occhi luccicavano sinceri.
-Madeleine, non posso crederci. Che cosa ci fai qua?- anche lui sembra leggermente sbalordito per avermi incontrato -Non sapevo fossi tornata in Italia-
Per un secondo rimango incantata ad osservarlo. Non è cambiato poi così tanto. Sì, sicuramente è cresciuto, i suoi tratti sono più maturi, il suo fisico più asciutto da ciò che posso vedere, ma comunque è lo stesso Matteo di sempre. Stesso sguardo, stesso sorriso, stessa espressione dolce da bravo ragazzo. È bellissimo come allora, anzi più di allora.
-Sono tornata qualche mese fa. I miei si sono separati e io ho deciso di tornare in Italia con mia madre- faccio spallucce, facendo un riassunto breve e senza dettagli di ciò che mi ha riportato in Italia. Sono stata fuori per ben 7 anni, perché quando avevo 16 anni, a mio padre era stato offerto un lavoro come ingegnere in Francia e lui aveva accettato immediatamente, felice di tornare nella sua patria.
Probabilmente era lui l'unico felice di lasciare l'Italia. Mia madre ha deciso di seguirlo solo per amore, ma per lei è stata dura lasciare qua la sua famiglia e tutto il resto (da qui la sua ossessione per organizzare le cene con la sua famiglia ogni mese, come a recuperare il tempo perso) e io sono stata costretta visto che ero minorenne e non indipendente, ma mi è costato un cuore spezzato e tanto dolore.
Io e Matteo stavamo insieme da quasi un anno quando sono dovuta partire e doverlo lasciare mi aveva lasciato un vuoto dentro che mi faceva morire letteralmente, ogni giorno. Piano piano, mi sono ripresa, ma non è stato per nulla facile.
Mi svegliavo quasi ogni notte a causa di un attacco di panico e in un mare di lacrime. A Nizza non mi riuscivo ad ambientare e la mancanza di Matteo rendeva tutto più complicato, sentirlo non mi bastava, non vederci era troppo complicato per dei ragazzini, così, a malincuore, ci siamo lasciati.
-Mi dispiace per i tuoi, Madi- sussulto leggermente sentendo il nomignolo con il quale mi chiamava sempre quando stavamo insieme, ma senza darglielo a vedere. Sono passati sette anni e se lo ricorda ancora...
-Figurati, è meglio che sia andata così piuttosto che vederli sempre litigare. E tu come stai? Carlotta? I tuoi?- sorrido dolcemente ricordando la sua bella famiglia. Avevo solo 15 anni, ho avuto modo di vederli poco, ma sono sempre stati signorili ed ospitali
-Stanno tutti bene, ti ringrazio. Comunque non riesco a credere che tu sia qua- continua a sorridere, mentre mi osserva dalla testa ai piedi come se non credesse davvero ai suoi occhi -Ora vado di fretta, ma mi piacerebbe se uno di questi giorni potessimo vederci, anche solo per un caffè se sei impegnata. Davvero però, non una promessa tanto per dire fatta tra due persone che non si vedono da tanto.-
Annuisco immediatamente, ovvio che mi piacerebbe. Non scherziamo. -Certo, dammi il tuo numero, così ci sentiamo su WhatsApp e ci mettiamo d'accordo per un giorno che siamo entrambi liberi. Immagino che gestire la tua vita non sia semplice. A proposito di questo, auguri per l'Europeo, ho seguito qualche partita e ho sentito tanto parlare di quanto tu sia stato bravo. Ma io l'ho sempre saputo-
Ho sempre creduto in lui. Andavo alle sue partite e lo vedevo splendere e spiccare più degli altri, e non perché fossi innamorata, ma perché ha sempre avuto talento e non è mai passato inosservato per nessuna cosa al mondo.
-Ti ringrazio, davvero. È un bel momento per la mia carriera. Comunque ti do il mio numero, così quando ci vediamo parliamo di tutto- annuisco alle sue parole e afferro il telefono, iniziando a scrivere i numeri che mi detta. -Bene, Madeleine. Mi ha fatto piacere incontrarti così, è una cosa inaspettata-
Mi sento arrossire leggermente, non so se per le sue parole o se è per il modo in cui mi guarda, ma comunque mi maledico mentalmente per aver reagito così. -Grazie, è stato un piacere anche per me-
Sorride ancora, poi si avvicina per stamparmi due baci sulla guancia, infine si allontana velocemente, ma voltandosi un'ultima volta per salutarmi con la mano.
Io rimango in mezzo alla strada come impietrita, osservando il punto in cui Matteo è sparito. E, sorridendo come un'ebete, mi accarezzo la guancia su cui si sono appena posate le sue labbra, e ancora una volta mi ritrovo a insultarmi mentalmente. Ma che diavolo!? Non sono più un'adolescente, perché reagisco così?
E per quanto dovrei capirlo e smettere di ripercorrere con la mente questo incontro appena avvenuto, mi ci vuole un po' per calmare i battiti del mio cuore e ricordarmi che ho un appuntamento e sono pure in ritardo.
Devo tornare con i piedi per terra e capire che il passato non può tornare come era una volta. Quando un treno passa, è perso per sempre.
Nota: 02:28 ECCOMI, COME PROMESSO SONO QUAA.
AAA ecco a voi il primo incontro tra Madeleine e Matteo, più alcune nozioni sulla vita della nostra protagonista e sul passato che hanno condiviso. Sin dall'inizio possiamo notare quanto lei sia sottona per Matteo (Mood). Ci tengo tanto a questa storia, perché Matteo è uno dei miei calciatori preferiti da tempo... Ma non voglio dilungarmi, su Instagram ho parlato bene di cosa penso di lui.
Detto ciò, che ve ne pare come inizio? Pareri su questo e pronostici per il prossimo? Vi ringrazio ancora per essere qui in questa nuova avventura. Buonanotte e un abbraccio. Ele🤍
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Un amore che non passa|| Matteo Pessina
FanfictionMadeleine e Matteo, dopo tanti anni, si rincontrano per caso tra le strade di Bergamo. In passato, anche se erano solo degli adolescenti, si sono amati tanto, hanno avuto una relazione intensa e reale, ma che è giunta al termine per colpa del lavoro...