"Quando smetterai di soffocare i tuoi sentimenti?"
-Fonte: TumblrMi sistemo i capelli, legandoli in una treccia che parta dall'alto, poi decido di raggiungere Matteo che mi sta aspettando in cucina.
La serata, ieri, è andata avanti con tranquillità. Abbiamo chiacchierato ricordando alcuni vecchi avvenimenti ma, soprattutto, abbiamo chiacchierato del futuro, delle nostre passioni, delle nostre idee. Finché abbiamo deciso di andare a dormire, sapendo che entrambi, oggi, ci saremo dovuti alzare presto. Mentre facevamo colazione, poi, mi ha proposto di portarmi lui alla libreria e quando gli ho spiegato che prima sarei dovuta passare a casa per cambiarmi gli abiti e che quindi avrei preso un taxi, ha insistito dicendo che non ci sarebbero stati problemi e che mi avrebbe portato prima a casa e poi a lavoro.
Sono un po' a disagio a sapere che farà un tragitto molto più lungo per colpa mia, ma mi ha rimproverato anche su questo, dicendomi che me l'ha proposto solo perché gli fa piacere, altrimenti non avrebbe detto nulla.
-Sei pronta, Madi?- mi lancia un'occhiata dolce e io annuisco in segno di affermazione, portandomi un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, agitata come una bambina. Non so spiegare cosa provo anche solo con un suo semplice sguardo...
*****
Matteo ferma la macchina davanti al mio negozio e io mi giro a guardarlo, mentre inserisce il freno a mano e mi presta la sua attenzione. La sua espressione, ora, sembrerebbe essere leggermente diversa rispetto a prima, quasi come se si fosse rabbuiato.
-Beh, allora dobbiamo salutarci...- sorride quasi come se dovesse farlo per forza, poi allunga una mano verso di me, spostandomi i capelli che ribelli mi cadono davanti agli occhi. Mi irrigidisco un po' davanti al suo gesto, mentre il cuore inizia a martellarmi veloce dentro al petto. -Tutto ok, Madi?-
Annuisco anche se con fatica, mentre mi tiro leggermente indietro e lui, capendo la situazione, ritira la mano, smettendo di sorridermi. La sua espressione seria mi fa provare un malessere interiore, ma non lo do a vedere.
-Matteo, non so cosa stia succedendo... Ma sto uscendo con un altro- decido di mettere le cose in chiaro, anche se non so se ce ne sarà bisogno, giusto perché respiro nella macchina un'aria strana... Non voglio che si creino fraintendimenti
Annuisce ripetutamente, come se dovesse aspettarsi questa mia risposta e si sentisse, in qualche modo, sciocco. -Cistana?- è l'unica cosa che chiede, come se fosse scontato e chiarissimo, mi limito a fare un cenno affermativo col capo -Certo... Comunque figurati, sono felice per te. Non avevo intenzione di fare nulla che potesse metterti a disagio-
Si schiarisce la gola e si rigira in avanti, osservando la strada davanti a noi e stringendo le mani intorno al volante. Tra le sue parole e i suoi gesti non sembra esserci una corrispondenza.
-Non sembri felice, Teo.- lo conosco da una vita, esserci persi per sette anni non significa che io non riconosca il suo vero umore. Il suo volto spento l'ho visto varie volte, non è cambiato di una virgola: quando è giù o pensieroso lo si percepisce. -Che succede?-
Fa spallucce e finalmente riposa i suoi occhi sulla mia figura. Il mio primo istinto sarebbe quello di accarezzargli il viso e tranquillizzarlo, ma non lo faccio visto che poco fa mi sono sottratta al suo tocco. Sembrerei pazza, ma in realtà sto solo combattendo con ciò che sento dentro.
-Non ha senso parlarne, non voglio rovinare nulla. Sono stato bene con te ieri sera, riaverti accanto mi ha fatto tornare in mente tante belle cose.- sorride malinconico, come se stesse ripercorrendo ancora una volta i suoi ricordi -Ma devo tornare alla realtà. Sono passati sette anni e noi possiamo essere amici, soprattutto ora che Noemi non cercherà di mettermi divieti. E poi sono felice che tu stia bene, ho sempre voluto solo questo per te-
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Un amore che non passa|| Matteo Pessina
FanfictionMadeleine e Matteo, dopo tanti anni, si rincontrano per caso tra le strade di Bergamo. In passato, anche se erano solo degli adolescenti, si sono amati tanto, hanno avuto una relazione intensa e reale, ma che è giunta al termine per colpa del lavoro...