"A volte la persona di cui hai
bisogno ha più bisogno di te."
-Fonte: TumblrFisso e rifisso il telefono, o meglio la chat con Matteo, cercando il coraggio per scrivergli. Sono passati quattro giorni da quando siamo andati a pranzo insieme e, da allora, non ci siamo più risentiti.
Forse dovrei mandargli un messaggio, ma so che l'attesa di una risposta mi ucciderebbe... Perciò penso che, forse, sarebbe meglio chiamarlo, no? Sì, probabilmente. Non voglio uscire necessariamente un'altra volta con lui, mi basta anche solo chiacchiere qualche attimo per telefono... Stupidamente ne sento la mancanza, ma davvero Madeleine?
Prendo un respiro profondo, mentre mi faccio forza, e schiaccio la cornetta, facendo così partire la telefonata. In un primo momento lancio il telefono sul bancone della libreria, come se fosse diventato improvvisamente una granata, ma appena sento la sua voce che riecheggia dall'altro capo, mi obbligo ad afferrarlo nuovamente e a parlare, senza fare la figura dell'idiota.
Mi avvicino il cellulare all'orecchio e sento Matteo ripetere il mio nome più volte, come per assicurarmi che io ci sia e non mi sia, magari, partita la telefonata a caso
-Ehi, scusami, non funzionava il microfono- invento la prima scusa che mi viene in mente, per giustificare la mia azione stupida
-Ciao Madi, tranquilla, come stai?- eh... Bella domanda, vorrei saperlo pure io
-Bene, tu invece? Ti do fastidio?-
Lo sento sorridere e lo immagino mentre lo fa e, automaticamente, sorrido anche io al solo pensiero. -No, nessun fastidio. Siamo in ritiro perché domani giochiamo in trasferta e ne stavo approfittando per studiare per un esame che sto preparando-
-Beato, sei pieno di impegni e riesci pure a studiare, mentre io non sono riuscita a farlo nemmeno senza fare altro- mi metto a ridere, deridendomi da sola, al solo ricordo di come ho mollato l'università al primo anno. Provavo a studiare, ma rimanevo ore e ore sulle stesse due pagine e quando ripetevo non ricordavo nulla. Era uno strazio
-In compenso hai una tua libreria, però, non è poco. Ricordo bene che era il tuo sogno già quando stavamo insieme- trasalisco sentendo le sue parole perché, da quando ci siamo rincontrati, è la prima volta che fa riferimento a noi come coppia
-Hai ragione, alcune cose sono riuscita ad ottenerle. Anche tu però, Pessina Matteo il ragazzo d'oro-
Scoppia a ridere e il mio cuore fa un salto. Ho sempre amato la sua risata. -Vedo che ti sei informata su di me- risponde sarcastico, mentre io arrossisco e ringrazio Dio perché lui non è qua davanti o vedrebbe le mie guance colorarsi
-Potrei aver guardato i tuoi momenti più belli di tutto l'Europeo su YouTube- ammetto, abbassando leggermente il tono di voce come se avessi paura che mi possa sentire, anche se sono consapevole che così mi sentirà comunque
Mi meraviglio, però, che stavolta non ride. Non si prende gioco di me e dell'interesse che ho avuto verso di lui. -È una cosa molto carina, lo sai?! E cosa ne hai dedotto?-
-Che avevo ragione quando ti vedevo giocare al Monza e sapevo che saresti andato lontano.-
-Pare che entrambi siamo riusciti a realizzare alcuni dei nostri sogni, no?- annuisco anche se so che non può vedermi, mentre mi porto un ciuffo di capelli ribelli dietro l'orecchio.
Abbiamo realizzato alcuni sogni, ma sarebbe stato molto più bello se avessimo potuto condividere i momenti di paura di non farcela e di gioia per esserci arrivati. Invece no, abbiamo continuato la nostra vita come se non ci fossimo nemmeno mai incrociati. E siamo arrivati ai nostri obbiettivi, come se non avessimo mai avuto bisogno l'uno dell'altra.
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Un amore che non passa|| Matteo Pessina
FanfictionMadeleine e Matteo, dopo tanti anni, si rincontrano per caso tra le strade di Bergamo. In passato, anche se erano solo degli adolescenti, si sono amati tanto, hanno avuto una relazione intensa e reale, ma che è giunta al termine per colpa del lavoro...