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"Mi sembrava di avergli fatto un dono molto più intimo di un sorriso. Mi ero tolta la maschera e gli avevo mostrato la mia vera anima.."
-Fonte: Tumblr

È da un quarto d'ora che sono chiusa in bagno. Il battito cardiaco troppo accelerato, un dolore pungente al petto e la testa che mi gira vorticosamente. Sto provando in tutti i modi a calmarmi, ma le cose non vanno come vorrei. Il mio pensiero si sposta sempre sulle parole che ho appena rivolto a Matteo, facendomi peggiorare il mio attacco di panico.

Improvvisamente sento bussare alla porta, per questo sussulto, saltando quasi in aria. Tolgo le mani da sopra il mobile del lavandino e mi giro verso la porta, ma senza parlare. Passano pochi secondi, poi sento la voce di Matteo provenire da fuori -Madi, tutto bene? Ho sentito un rumore-

Sospiro e sbuffo mentalmente, non volevo attirare la sua attenzione, ma sbadatamente ho fatto cadere la bottiglia del sapone, mentre mi reggevo per non cadere io. -Ehm, sì- è l'unica cosa che mi limito a dire, non riuscendo a formulare una frase di senso compiuto e non volendo farlo preoccupare. L'ho appena lasciato, non voglio fargli pena.

-Ne sei certa? Dai, apri questa porta.- scuoto immediatamente la testa, anche se non può vedermi, così lui rinizia a parlare -Madi, ti conosco, so che non stai bene. Apri dai, voglio aiutarti-

-Perché? Ho appena rovinato tutto tra noi- le calde lacrime continuano a scorrere sul mio viso, ma le asciugo distinto -Non merito comprensione-

-Ne parliamo guardandoci in faccia, Madi- rimango per qualche secondo a fissare il legno grigio della porta, poi respiro profondamente e decido di aprire. Faccio scattare la serratura e Matteo, subito dopo, abbassa la maniglia ed entra in bagno.

Il suo sguardo si posa immediatamente su di me, mentre mi osserva preoccupato. Immagino che aspetto orribile io abbia, non ho avuto il coraggio di guardarmi allo specchio. Mi porto le mani sui capelli e cerco di sistemarli, nervosamente, ma lui si avvicina a me e blocca i miei movimenti, puntando i suoi occhi nei miei.

-Madi, respira. Sono ancora frequenti i tuoi attacchi di panico?- scuoto la testa in segno di negazione, mentre cerco di respirare in modo più regolare proprio come lui sta facendo per darmi dimostrazione di come fare. -Va tutto bene. Si trova una soluzione ad ogni cosa, ok? Ora pensa solo a respirare con più calma e a rilassarti. Pensa a una cosa bella che ti faccia stare bene-

Il mio pensiero, sentendo queste parole, si sposta immediatamente su di lui. È lui ciò che mi fa stare bene. È lui la cosa bella che mi è capitata una volta e poi, addirittura, una seconda. -Sei tu-

Si morde leggermente il labbro inferiore, sentendo la mia risposta, come a nascondere un sorriso, poi annuisce comprensivo. -Sono qua, ascolta la mia voce- sposta le mani sul mio viso e inizia a muovere i pollici in maniera regolare sul mio viso -Non hai nulla da temere, Madi-

Mi perdo nei suoi bellissimi occhi e sorrido debolmente, rendendomi conto che sto riniziando a respirare un po' meglio di prima. -Ti perderò, perché ho paura di stare male, perciò ti perderò-

Inizia a scuotere ripetutamente la testa, mentre si indica, mollando per un attimo la sua presa su di me. -Non mi perderai. Non mi perderai, Madi. Non voglio che tu stia male, non voglio ferirti, non è mia intenzione. Ho sbagliato, ma non perché volevo farti del male.- avvicina il suo viso al mio e inizia a guardare prima i miei occhi poi le mie labbra, in modo alternato -Ci tengo troppo a te- abbassa sempre di più il tono di voce, mentre si avvicina ulteriormente a me. Ora la sua mano destra è sul mio fianco, mentre la sinistra è sul mio viso. Ci sono pochi centimetri a separarci e io voglio solo che mi baci, voglio cancellare così la discussione che abbiamo avuto.

-Ti amo, Matteo. Ti amo da quando ti conosco e non ho mai smesso.- lo confesso, non avendo più paura di dirlo. Meglio che lo sappia, meglio che sia chiaro ciò che sento, non voglio che pensi che volevo chiudere con lui per chissà quale strano motivo. No, deve sapere la realtà. -Ti amo così tanto che hai lasciato un vuoto dentro me per sette anni e ora l'hai nuovamente riempito. Ho solo paura che quel vuoto, per un motivo o per un altro, diventi ancora più grande. Non potrei reggere un'altra rottura come quando eravamo piccoli. Sono molto più fragile, ora-

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora