"Ogni tanto mi chiedo se non ci sia qualcosa di sbagliato in me, perché lo sento che per me non é come per gli altri, a volte mi sento invisibile in un mondo pieno di colori del cavolo."
-Fonte: TumblrCammino dalla fermata dell'autobus fino a casa di Matteo e, senza nemmeno pensare, suono il campanello. Stamattina mi sono svegliata prima del solito, in modo tale da poter passare a casa sua prima di aprire la libreria e prima che lui uscisse per andare agli allenamenti.
Svegliata... Beh, in realtà sarebbe meglio dire alzata, visto che ho passato tutta la notte a pensare. Pensare a ciò che Noemi mi ha rivelato, pensare a ciò che Cistana mi ha detto, pensare a cosa avrei dovuto fare con Matteo. Sono giunta alla conclusione che voglio mi spieghi come sono andate le cose, nonostante il fatto che mi abbia mentito, o nascosto la verità che dir si voglia, sia abbastanza chiaro.
Voglio capire cosa è realmente successo, mettendo un attimo da parte il fatto che non sapessi nulla di nulla. Sono un po' spaventata dall'idea di scoprire chissà che, ma è giusto che io sappia la verità. Se è davvero successo qualcosa che mi spezzerà il cuore, devo saperlo. Tanto, se anche fosse, ormai è già accaduto e non si può rimediare certamente. Non affrontare la realtà non è la soluzione giusta, non è ciò che mi proteggerà.
Appena la sua voce, un po' meccanica a causa del citofono, arriva alle mie orecchie, il mio cuore non può fare a meno di fare un salto. La mia mente e il mio cuore dovrebbero mettersi d'accordo, non possono entrambi avercela con lui?
Gli chiedo di farmi salire e il portoncino si apre, mentre mi invita immediatamente, come se non aspettasse altro. Riesco a scorgere la sua meraviglia anche da qui, evidentemente non credeva che sarei passata, almeno non così presto.
Come di consueto, l'odore di lavanda è fortissimo nell'atrio. Questo profumo, ormai, il mio cervello lo riconosce come un odore che mi fa sentire a casa, al sicuro. D'altronde, come non potrei? Lo sento praticamente tutti i giorni da quando io e Matteo siamo tornati insieme.
Sospiro debolmente, mentre cerco di scacciare via dalla mente il pensiero che questa potrebbe essere l'ultima volta che entro qua. Non so cosa mi aspetta una volta arrivata nel suo appartamento e intrapreso il discorso su quel venerdì. Non so se sarà qualcosa che ci porterà a lasciarci, inevitabilmente, per sempre. Il solo pensare che ci sia questa possibilità, mi fa venire la nausea e vorrei piangere disperatamente come una bambina, nell'attesa che tutto finisca. Ma purtroppo scappare dai problemi non li fa svanire, quindi sono costretta a farmi coraggio e andare ad ascoltare ciò che Matteo mi racconterà, seppure potrebbe essere non piacevole.
Una volta salite le scale e arrivata davanti al suo appartamento, suono al campanello e lui, dopo pochissimi secondi, mi apre la porta. Ai miei occhi appare immediatamente triste e inquieto, capisco subito che anche lui, da ieri, non pensa ad altro che alla discussione che abbiamo avuto. Odio vederlo così, mi fa male che soffra, ma non posso fare nulla per evitarlo, non è colpa mia se siamo in questa situazione.
-Madi- allunga la mano verso il mio viso, ma io mi allontano leggermente, evitando che lo faccia. Mi pento immediatamente appena vedo la sua espressione ferita, ma non faccio nulla per rimediare. -Entra- si sposta dall'uscio e io mi accomodo immediatamente nel suo appartamento, salutandolo con un semplice "ehi".
Mi chiede se voglio fare colazione, vista l'ora, ma io rifiuto gentilmente. Ho lo stomaco stretto in una morsa, sono certa che vomiterei se provassi a mangiare qualcosa ora. Non riesco a ingerire cibo da ieri.
-Voglio solo parlare, Matteo.- anche con lui vado dritta al punto. Meglio strappare subito via il cerotto. -Raccontami cosa è davvero successo quel giorno.-
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Un amore che non passa|| Matteo Pessina
FanfictionMadeleine e Matteo, dopo tanti anni, si rincontrano per caso tra le strade di Bergamo. In passato, anche se erano solo degli adolescenti, si sono amati tanto, hanno avuto una relazione intensa e reale, ma che è giunta al termine per colpa del lavoro...