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"E per quanto tu possa prometterti di stare attenta, alla fine poi finisci, di nuovo, per l'ennesima volta, per mettere la tua fiducia in mani che, invece di accarezzarla, la fanno a pezzi."
-Fonte: Tumblr

Spengo il motore, parcheggiando la macchina davanti al palazzo dove abita Andrea, poi prendo un bel respiro profondo prima di scendere e avvicinarmi ai campanelli.
È quasi ora di cena e ho chiesto a mia madre, appena tornata a casa, se potesse prestarmi la macchina. Inizialmente non era molto d'accordo, vedendo il mio chiaro stato di disperazione, ma poi le ho detto che le avrei spiegato tutto una volta tornata a casa e, dopo mille raccomandazioni, si è convinta a prestarmela.

Avevo assolutamente bisogno di venire fino a Brescia e parlare con lui, per capire cosa diavolo è successo davvero in quel maledetto venerdì. Se è colpa di Noemi, perché Matteo ha dovuto dare le colpe ad Andrea? Davvero non ci capisco niente, più cerco di fare chiarezza e più tutto diventa complicato.

Ho la testa che mi esplode per colpa dei pensieri e del pianto disperato che ho fatto dopo aver discusso con Matteo. Pensieri che non riesco a controllare, vanno ognuno per i fatti loro. Continuo ad esaminare quel giorno e tutti quelli che ho condiviso poi con il centrocampista dell'Atalanta, e non riesco a credere che mi abbia mentito. Come si può guardare qualcuno che ami negli occhi e mentirle? Come si può non provare neanche un briciolo di senso di colpa? Io non riuscirei mai a fare la stessa cosa con lui.

Cerco il cognome "Cistana" sulle targhette dei vari campanelli e, dopo aver suonato, la sua voce riecheggia dal citofono, pronunciando la classica frase, ossia "chi è?"

-Sono Madeleine, posso salire?- per un momento temo che mi ignori e mi lasci qui in strada, visto come ci siamo lasciati, invece lo sento sospirare e, dopo pochi secondi, il portoncino si apre.

-Sali, la strada la sai.- il suo tono di voce non è dolce e simpatico come quando ci siamo conosciuti, ma non gli do colpe. Si è sentito sicuramente preso in giro da me, non posso biasimarlo. Conoscevo lui e nel frattempo pensavo a Matteo...

Apro il portoncino e subito inizio a fare le scale fino a raggiungere il suo appartamento. Quando arrivo, è già fuori ad aspettare, nel pianerottolo davanti alla sua porta. Appena mi vede, la sua espressione rimane apatica, come se non gli importasse assolutamente niente di avermi davanti o meno.

-Andrea, ciao. Devo parlarti- parlo leggermente affannata dopo aver salito le scale di corsa -Possiamo entrare o non ti va?-

Ci pensa su qualche secondo, scrutandomi con i suoi occhi azzurri e profondi, poi annuisce e mi fa un cenno con la mano per invitarmi ad accomodarmi in casa sua. Accolgo immediatamente il suo invito e lui mi segue subito dopo, chiudendosi poi la porta alle spalle. Mi guardo intorno, leggermente in imbarazzo, quando mi ricordo del nostro primo bacio sul divano e del litigio che ci ha portato a lasciarci. Scuoto la testa, per scacciare via questi pensieri, e poso il mio sguardo sul moro che mi sta osservando come se aspettasse una mia mossa.

Lui non parla, dimostrandomi così che ce l'ha ancora con me. Ed è palese visto che quando ci frequentavamo non era certamente così taciturno.

-Voglio sapere se due settimane fa sei stato a casa di Matteo- vado dritta al punto, non vedendo l'ora di abbandonare questo appartamento. Mi mette a disagio il suo comportamento e mi fa sentire di troppo, quindi meglio che parliamo subito, così me ne andrò velocemente

Andrea fa una smorfia, poi sorride amaramente, mentre annuisce. -Sì, sei venuta a Brescia solo per questo? Potevi chiedere a lui, visto quanto siete intimi- il suo tono è tagliente, mentre continua ad osservarmi come se fosse estremamente deluso da me

-Volevo la conferma da te. Era un venerdì?- devo essere sicura, devo capire cosa è successo realmente quel giorno

Sbuffa davanti alla mia domanda, come se si stesse annoiando, e annuisce -sì, mi ricordo bene perché il giorno dopo avevo una partita in casa. Ma che ti cambia sapere il giorno?-

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora