"Com'è violento crescere,cambiare, doversi adattare."
- Valérie PerrinMi stropiccio gli occhi per svegliarmi bene e osservo Andrea davanti a me che sta spalmando della marmellata su una fetta biscottata, con aria super concentrata. Ammetto che mi fa morire dal ridere il modo in cui si dedica al cibo, con assoluta accuratezza.
-Vuoi i Pan di Stelle? Li ho presi qualche settimana fa, ma non posso mangiarne molti nella dieta che seguo- mi informa, già in piedi e dirigendosi verso lo scaffale in alto a destra per prenderli, poi me li posa sul tavolo accanto alla tazza di caffèlatte che ho davanti
-Ti ringrazio, ho una passione per questi biscotti e per le gocciole- gli rispondo con aria sognante, mentre lui ridacchia osservandomi, immagino per la mia espressione
-Hai dormito bene, Madeleine?- annuisco immediatamente ricordando il tepore che mi hanno donato le lenzuola del lettino nella camera degli ospiti -Bene, io invece faccio un po' fatica a dormire in un letto nuovo, la prima notte. Mi devo abituare un po'-
-come sei delicato, fiorellino- lo prendo in giro, usando appositamente un nomignolo imbarazzante, guadagnandomi così un'occhiata fulminea, mentre cerca di non sorridere. Io continuo ad osservarlo con un'espressione divertita sul volto e lui si alza dalla sedia su cui è accomodato, avvicinandosi a me.
Si posa con i palmi sul tavolo e avvicina il viso al mio, abbassandosi un po' e guardandomi con aria di sfida -ripetilo, se ne hai il coraggio-
Continuo a guardarlo negli occhi, ma alla fine scoppio a ridergli in faccia, non riuscendo a mantenere una finta facciata da competizione. Così anche lui si lascia andare e ride seguendomi a ruota, ma poi afferra la busta dei biscotti e la toglie da sopra il tavolo, lanciandomi un'occhiata divertita e soddisfata. -Ora, questi, te li scordi. Io ti ospito in casa mia e condivido con te il mio cibo, per poi sentirmi insultare, ingrata-
Scatto subito in piedi, con aria imbronciata e cerco di riprendermi i biscotti, ma lui li solleva sopra la sua testa. Ovviamente, vista la differenza di altezza, non ci arrivo, così provo a saltellare ma è tutto inutile, l'unica cosa che faccio è: scaturire la sua risata divertita.
-Andrea Cistana, dammi i biscotti.- in questo momento sembriamo dei bambini, ma ammetto che mi fa parecchio divertire la situazione e mi fa proprio staccare la mente da ogni pensiero negativo, visto che stanotte ho sognato Matteo, ho sognato di dormire abbracciata a lui, così dal nulla e il risveglio non è stato bello. Fare alcuni sogni, che sembrano reali, ti devasta proprio dentro quando ti rendi conto che erano solo qualcosa che non accadrà.
Andrea inizia a camminare per la cucina, diretto verso il mobile dove erano prima i biscotti, ma io mi metto davanti, bloccandolo. -Non te lo farò fare. Non puoi conservarli, io ho fame-
Lui scrolla le spalle come se non importasse e cambia direzione, avvicinandosi alla parte del divano, dove accanto c'è una mensola appesa al muro. Lo raggiungo anche là e rinizio a saltare, prima che gli venga la malsana idea di metterli così in alto. Gli tiro il braccio e lui scoppia a ridere, ma improvvisamente inciampo, non so come, e cado seduta sul divano, trascinandomi anche lui dietro.
Per fortuna ha la prontezza di reagire e posa la mano destra sul cuscino accanto alla mia testa per non cadermi addosso, poi alza lo sguardo sul mio e mi rendo conto che è troppo vicino. Per un momento mi torna in mente la scena di ieri notte, quando sembrava stesse per baciarmi, e mi sembra di risentire ora la stessa sensazione nell'aria.
I nostri nasi si sfiorano appena, mentre sento il suo respiro che mi solletica le labbra, mentre i suoi occhioni azzurri non si sganciano dai miei, se non per guardarmi la bocca per pochi attimi.
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Un amore che non passa|| Matteo Pessina
FanfictionMadeleine e Matteo, dopo tanti anni, si rincontrano per caso tra le strade di Bergamo. In passato, anche se erano solo degli adolescenti, si sono amati tanto, hanno avuto una relazione intensa e reale, ma che è giunta al termine per colpa del lavoro...