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"Un giorno qualunque, io e te, ci rincontreremo in un posto qualunque, a ricordarci, che non è stato un amore qualunque."
-Fonte: Tumblr

-Ti riaccompagno dopo cena a Bergamo, ok?- annuisco distratta, alla domanda di Andrea, troppo impegnata a cercare la patatina più grande all'interno della busta, scatenando così la sua risata -Certo che sei proprio come una bambina alcune volte- si posiziona in piedi dietro di me, mentre io sono seduta sulla sedia, e posa le sue mani sulle mie spalle, facendomi un piccolo massaggio improvvisato

-Oh, grazie!- mollo la busta di patatine alla paprika e mi rilasso sotto il suo tocco -Sei magico per caso? Potrei addormentarmi per quanto mi stai facendo rilassare-

Ride leggermente e io lancio uno sguardo all'orologio appeso alla parete, rendendomi conto che sono quasi le diciotto. -Ehm, Andre, ti scoccia se guardiamo la partita dell'Atalanta?- per un attimo si blocca, smettendo pure di accarezzarmi, poi rinizia con il suo massaggio come se niente fosse

-Se proprio devi.- vorrebbe risultare apatico, ma il fastidio trapela chiaro dalla sua voce. Gli ho parlato di tutto, gli ho raccontato di Noemi e della sua imboscata, gli ho raccontato che sono andata da Matteo a parlargli e che ho dormito là, gli ho raccontato che siamo solo amici... Gli ho parlato di ogni cosa voleva sapere, in modo tale da poterlo rassicurare e poter risolvere con lui. Ho omesso solo il fatto che due notti fa ha cenato a casa mia, credo che quello sarebbe stato un po' troppo da sopportare, dopo averlo messo al corrente di tutto il resto.

Mi alzo lentamente dalla sedia e mi avvicino a lui, che mi sta osservando in modo strano. Gli sorrido, cercando di smorzare la tensione e lui sbuffa infastidito. -Andrea, se non ti va non la vediamo, possiamo fare altro.-

-Mmh no, vuoi vederla, perciò la vediamo.- si passa la mano sui capelli castani e alza un po' gli occhi al cielo -Solo non aspettarti che io mi entusiasmi per la partita o che-

-Non ti ho chiesto questo, ma vabbè, lascia stare. Fai finta che non ti abbia chiesto nulla- non voglio guardarla in un clima di guerra

Lui ignora le mie parole e si avvicina al televisore, accendendolo. Girovaga un po' tra i canali di Dazn e infine, quando trova la partita dell'Atalanta, posa il telecomando sul divano e indica lo schermo, guardandomi -tutta tua. Non sia mai che si dica in giro che proibisca alla mia ragazza di vedere la partita solo perché gioca il suo ex- tenta di mantenere un tono calmo, ma un leggero fastidio trapela palesemente. Io sospiro piano, mi siedo nel divano, poi batto la mano nel cuscino accanto a me, invitandolo a raggiungermi.

-Dai Andre, vieni qua.- gli rivolgo uno sguardo dolce e lui, alzando gli occhi al cielo come arreso, si lascia andare e mi raggiunge. Io faccio scontrare le nostre labbra e gli regalo un bacio dolce e rassicurante -Sono qua con te.-

Lui mi fissa intensamente, come per accertarsi che sia vero, poi incrocia le dita con le mie e posa lo sguardo sulla tv, senza aggiungere altro, perciò io faccio lo stesso, sentendo il fischio d'inizio. Ora voglio concentrarmi solo sulla partita.

*****

Mi alzo in piedi di scatto e senza pensarci nemmeno, appena vedo Matteo cadere per terra a causa di un bruttissimo fallo che ha ricevuto alle spalle. Un contatto netto, su di lui e non sulla palla, fatto perché fermasse la sua corsa e non partisse verso la porta solo e senza marcatura. Era un'azione che poteva portare al goal, è evidente che il difensore bianconero abbia preferito prendersi il giallo e una punizione piuttosto che correre il rischio.

Vedo Matteo portarsi le mani sul viso e poi toccarsi la caviglia subito dopo, con viso dolorante. -Dio, ma come si fa a fare un fallo del genere, ti pare?-

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora