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"Non si dimentica niente, le cose cambiano solo posto ma rimane tutto dentro."
- Sigmund Freud

Matteo

Blocco il cellulare, smettendo di leggere i vari messaggi che mi arrivano in DM dai fantallenatori, appena Noemi si accomoda accanto a me con in mano una tisana fumante, così mi giro verso la sua direzione e le lancio un'occhiata curiosa non capendo il motivo per il quale mi sta osservando come se avesse qualcosa da dire

-Puoi parlarmi eh, non ti mordo mica- sorrido dopo aver parlato, come per metterla a suo agio, così lei sembra convincersi e posa la tazza sul tavolino di legno davanti a noi, poi si rigira verso di me

Giocherella con un filo di uno dei suoi calzini e inizia a parlare -ti vedo strano, Teo. Da quando sei tornato dall'allenamento, è successo qualcosa? Quando stamattina mi hai accompagnato a fare il servizio fotografico eri tranquillo-

Per un attimo, sentendo le sue parole, ripenso all'incontro che ho fatto, ossia Madi, ma poi scuoto la testa. Non avevo più pensato alla scena che mi si è presentata davanti agli occhi fino ad ora. Perciò no, non è da associare al sembrare strano.

-Non ho nulla, sono solo stanco e un po' in ansia.- tra campionato, Champions e Università sto davvero facendo tanto e ho un po' di pensieri

Lei annuisce non troppo convinta e per un secondo penso voglia lasciar cadere così la conversazione, ma poi sembra prendere coraggio -Teo, hai rivisto Madeleine?-

Come? Mi chiedo immediatamente com'è possibile che l'abbia capito e i miei occhi si strabuzzano da soli per la meraviglia. -Perchè questa domanda?-

Ride nervosamente e muove il capo come se si aspettava già questa mia risposta -l'hai rivista, perciò. Te lo leggo negli occhi, Matteo. Hai la stessa espressione che avevi il giorno che l'hai rincontrata dopo anni e la stessa espressione che avevi in macchina dopo la cena.-

Alzo gli occhi al cielo immediatamente, temendo che mi stia per fare un'altra sfuriata come la sera che siamo usciti con Madi. Ora non ho nessuna voglia di sentire le sue insinuazioni, anche perché stavolta non ho fatto nulla se non incontrarla per caso, mica la sono andato a cercare. -Non so di che espressione parli, Noemi. Oltre la stanchezza, sto bene. Madi l'ho vista, ma per strada, non farti strane idee-

-Non voglio litigare, Teo, ma davvero, non mi va che tu la veda o che tu ci parli. Non sono pazza, non ti ho mai proibito di parlare con nessuno, ma lei non mi va a genio.- digrigna i denti mentre giocherella con il suo pigiama di seta e poi con la giacchina nera e fine che ha addosso -Lei prova ancora qualcosa per te, te lo ripeto-

Sorrido amaramente, trovando assolutamente sbagliato ciò che ha detto. Credo che siamo entrambi andati avanti, non prova più nulla per me, come è giusto che sia. E credo che averla vista con Andrea Cistana, stamattina, sia stato, in fin dei conti, un bene. Sì, è positivo che stia con qualcuno e che sia felice, mentre io continuo la mia vita come facevo fino a poco più di una settimana fa, prima di rivederla.

-Non credo ci saranno tante occasioni per vederla- ribatto, fermamente convinto

-Se saranno ancora meno di quelle che credi ancora meglio- il suo tono acido mi fa provare un motto di rabbia improvviso, così sbuffo, senza riuscire a contenermi. Questa cosa, ovviamente, non le sfugge. -Se ti dà molto fastidio ciò che dico, perché non vai da lei? Ti annoio per caso? Mentre mangiavamo con lei, però, non mi sei sembrato annoiato nemmeno una volta. La stavi ad ascoltare con così tanto interesse.-

-Sei una lagna. Mi sono rotto di doverti sempre ripetere che non c'è nulla tra me e lei.- mi alzo dal divano e inizio ad urlare un po', sentendomi davvero nervoso a causa della sua insistenza e del suo modo di fare scorbutico -È da giorni che continui ad ammorbarmi con queste cose e io devo sempre fare il ragazzo comprensivo che ti consola e tranquillizza. Ma perché non pensi quanto mi stiano dando fastidio le tue false accuse, ora?-

-Una lagna- schiocca la lingua sul palato, dopo aver ripetuto ciò che ho appena detto, e mi continua ad osservare dal divano, con aria quasi apatica, ma capisco bene che, in realtà, si sente offesa dalle mie parole -Cosa è stata per te? Non mi hai parlato del vostro passato.-

Il solo pensare di raccontare le cose mie e di Madeleine, mi fa sentire quasi sbagliato. Ciò che abbiamo condiviso è qualcosa di solo nostro ed è stato importante e reale, non voglio parlarne con qualcuno che lo userebbe, senza dubbio, contro di me e lo commenterebbe rovinando la magia che c'è stata.

-Ti ho già detto quello che c'era da sapere. Siamo stati fidanzati per circa un anno fino al 2014 quando poi è partita, abbiamo provato a stare insieme a distanza, ma poi è finita. Stop, questo è tutto.- minimizzare tutto così è altamente strano e sbagliato... -E se pensi che dopo sette anni che nemmeno la sentivo, io ti possa tradire così, solo perché ci siamo rivisti, allora di me non hai ancora capito nulla-

-Non voglio essere gelosa e possessiva, ma quando parli di lei ti brillano gli occhi.- ora sembra essersi nuovamente calmata, proprio come la sera che siamo andati a cena con Madi. Prima la rabbia e poi la calma assoluta. Ma stasera non finirà allo stesso modo. In questo momento, l'idea di entrare in contatto con lei non mi va. -Mi è bastato osservarti per capire che l'avevi incontrata, immagina quanto cambi per lei. Mettiti nei miei panni quindi, e immagina come mi sento-

-È una settimana che mi metto nei tuoi panni, ma tu nei miei non ti ci metti mai.- è così snervante questa situazione -Sono stanco, te l'ho detto, incontrarla proprio oggi che sono così, è stata solo una coincidenza. Inoltre, se ti può far stare tranquilla, probabilmente sta conoscendo un ragazzo.-

I suoi occhi si illuminano e tenta di nascondere un sorriso evidente. -Non mi importa, me ne frega solo stia lontano da te. Ha perso il treno quando se n'è andata in Francia, 'sta ragazzetta- la sua gioia che si fa spazio nel suo viso, al solo pensiero che Madi stia con qualcuno, più le sue parole intrise di odio, mi fanno innervosire talmente tanto che mi viene voglia di spaccare qualcosa.

Non sono un tipo nervoso, né impulsivo, ma in questo momento mi sento saturo dalle emozioni. Come se fossi un vaso troppo piccolo per contenerle tutte.

La mia relazione con Madi non può essere ridotta alla frase: "Ha perso il treno quando se n'è andata in Francia". I mesi dopo la sua partenza, sono stati dolorosi e difficili. Sentirla stare male, sapere che sarebbe stata meglio solo tornando da me, ma non potere fare nulla per aiutarla, era distruttivo.

Avevo solo appena diciassette anni, mi sentivo così impotente a vedere soffrire in quel modo la ragazza che amavo così tanto. Ed è brutto da dire, ma ho odiato tantissimo suo padre, non capivo come potesse rimanere impassibile davanti a sua figlia che crollava.

Sono stati davvero mesi complicati, per questo odio che Noemi ne parli in questo modo.

Mi sforzo a fare un sorriso, come a tranquillizzarla, poi afferro il telefono dalla tasca del pantalone che ho addosso e mi invento che i ragazzi mi stanno facendo una videochiamata nel gruppo e che devo assolutamente rispondere.

Lei annuisce pensando sia sincero, così afferro le cuffie dal tavolino e mi dirigo verso la camera, felice che la mia scusa abbia retto.

Appena entro in camera, faccio cadere la maschera, e smetto di fingere di essere tranquillo per non scatenare l'ennesimo litigio. E mentre faccio questo pensiero, mi rendo conto che in questa relazione non mi sento più libero di essere me stesso.

Nota: 02:49 eccomi con il secondo aggiornamento della giornata, proprio come vi avevo promesso. AMATEMI AAAA

In questo capitolo, interamente dal punto di vista di Matteo, vediamo i suoi pensieri. Non sembra geloso di Madi, ma comunque si infastidisce parecchio quando Noemi parla male di lei e sminuisce ciò che hanno condiviso. Poi, a fine capitolo, dice una frase che ci lascia un po' scioccati... Cosa vorrà fare per risolvere questa condizione che non lo fa stare bene?

Beh, detto ciò, vi lascio. Come sempre aspetto i commenti su questo capitolo e i pronostici sul prossimo. Vi abbraccio, buonanotte, Ele 🤍

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora