13°

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"​​Le piccole cose hanno l'aria di nulla, ma ci danno la pace."
-Fonte: Tumblr

Poso la tazza del caffè lungo che stavo sorseggiando, appena sento la porta della libreria aprirsi. Sono un po' meravigliata dal fatto che qualcuno sia in giro con questo tempaccio, visto che non smette di piovere da stamattina, ma appena mi rendo conto chi è la persona che è appena entrata, il mio pensiero cambia.

Noemi chiude l'ombrello dentro, facendolo sgocciolare sul mio pavimento e inarco un sopracciglio davanti a questo suo gesto maleducato, ma decido di non dire nulla, aspettando che mi spieghi cosa ci faccia qua.

Lascia l'ombrello appoggiato alla porta e poi si liscia le pieghe della gonna grigio scuro che le arriva sopra al ginocchio e sbuca appena sotto il giubbotto nero che indossa. Dopo di che, si avvicina al bancone dove sono io e mi osserva in silenzio qualche secondo, con fare altezzoso e nauseato, prima di parlare. -Credo che tu sappia già perché mi sono scomodata a venire fin qua-

Mi inumidisco le labbra e scuoto la testa, immediatamente le si dipinge un'espressione nervosa in volto. -Ciao Noemi, no, non lo so, in realtà. Dovrei?-

Sorride amaramente come se avesse appena sentito la cosa più sciocca del mondo, mentre i suoi occhi vengono accesi da un sentimento di odio, odio puro nei miei confronti. -Non fare la finta tonta con me. Matteo mi ha lasciata stamattina e sono abbastanza sicura che la colpa sia tua. Vi siete visti eh? Vai a letto con lui?-

Sussulto immediatamente sentendo le sue parole. Primo perché non è nessuno per parlarmi in questo modo, secondo perché non capisco perché debba attribuire a me la loro rottura.

-Io non vedo Matteo da settimane e tra lui e me non c'è mai stato nulla. Non so che idea tu ti sia fatta sulla mia persona, ma io non sono così.- ora mi inizia a dare fastidio il suo comportamento. Potevo sopportare il fatto che non le fossi simpatica e mi guardasse male, ma non posso tollerare che mi accusi di essere la rovina della sua relazione con Matteo.

Non ho fatto assolutamente nulla. Sono rimasta al mio posto ogni singola volta che ci siamo incontrati, proprio perché sapevo che era fidanzato.

-Le conosco quelle come te. Quelle che pensano di attirare i ragazzi facendo le carine e le innocenti, ma con me non attacca. Hai incantato lui, ma non durerà per sempre.- quasi sibila, mentre batte i pugni sul bancone, facendo quasi traballare la tazza di caffè -Non state più insieme da anni e ora lui è mio, fatene una ragione e fatti da parte.-

Sento il sangue ribollirmi immediatamente, per tutta la situazione. Si presenta nel mio negozio e si comporta in questo modo strafottente, pensando di avere ragione e comportandosi come una pazza. Non posso accettarlo.

-Ti ripeto che non c'entro nulla con tutta questa storia. Se Matteo ti ha lasciata, evidentemente è perché non voleva stare con te, e non perché io abbia fatto qualcosa per farvi lasciare.- cerco di usare un tono freddo e distaccato, non dandole a vedere quanto in realtà le sue parole mi abbiano agitata. -Esci dal mio negozio, ora.-

Lei alza gli occhi al cielo e si tira i capelli fuori dal giubbotto, portandoseli dietro le spalle in un gesto di stizza. -Non mi bevo nulla di tutto questo, ma sappi che ti starò addosso ogni momento e non vi permetterò mai di essere felici e divertirvi alle mie spalle. Stai attenta a te, Madi- pronuncia con ribrezzo il nomignolo con il quale mi chiama Matteo, come se ripeterlo le facesse letteralmente schifo.

Si volta immediatamente, senza darmi il tempo di metabolizzare o reagire, e finalmente esce dal mio negozio.
Rilascio un sospiro di sollievo e abbasso lo sguardo verso le mie mani sentendole tremare.

Mi rendo conto che questa scena mi ha destabilizzata e tenerle testa mi è costata un po' di fatica. Sento le gambe cedermi e per questo devo sedermi, prima di cadere al suolo. Sono agitata e anche spaventata dalla sua imboscata, dal suo comportamento e dalle sue minacce non troppo velate.

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora