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"A volte penso a come sarebbe andata se fossimo rimasti io e te, se avessimo continuato il percorso della vita insieme."
-Fonte: Tumblr


Matteo

Appena entriamo dentro il mio appartamento, mi tolgo il giubbotto e poi il cardigan e li appendo, mentre sento Noemi lamentarsi e sbuffare dietro di me, così mi giro prestandole attenzione.

La osservo mentre chiude la porta e poi si toglie le scarpe, con aria nervosa. Non ha aperto bocca nemmeno una volta durante il viaggio e quando le ho chiesto cosa avesse mi ha liquidato con un gesto stizzito della mano. Ammetto che mi ha infastidito notevolmente, ma ho lasciato perdere per non dare il via a una lite sicura.

Ora, però, mentre la osservo agire con rabbia come se le fosse successo chissà che, non posso lasciar stare ancora. Sospiro e mi metto davanti a lei, impedendole così di abbandonare l'ingresso. Alza lo sguardo sul mio e mi lancia un'occhiata infuocata e interrogativa.

-Fammi andare in camera, sono molto stanca- fa per superarmi, smettendo di guardarmi, ma io la fermo, tenendola dolcemente per il polso

-Noemi, che succede?- alza lo sguardo sul mio e vedo i suoi occhi luccicare come se stesse trattenendo le lacrime, infatti anche il labbro le inizia a tremare visibilmente

Si libera dalla mia presa e si mette a braccia conserte, come se fosse offesa e indispettita. -Davvero me lo stai chiedendo? Basta che pensi all'intera serata e ti saprai dare subito una risposta-

Inarco un sopracciglio mentre ascolto le sue parole e poi le analizzo mentalmente, mentre ripercorro velocemente l'intera serata ma non trovo nulla che non sia andato bene, assolutamente.

-Cosa non ti è piaciuto? Parla chiaramente-

-Ma scherzi, Matteo? Magari se pensi a Madi e a come l'hai trattata, capirai perfettamente senza sembrare appena caduto dalle nuvole- evidenzia il nomignolo con il quale ho sempre chiamato Madeleine e lo fa con fastidio, sembra che quasi provi schifo nel pronunciarlo... ammetto che sentire quel suono uscire dalla sua bocca non mi fa per nulla piacere, anzi

-E come l'avrei trattata, scusa? Sono stato come sempre, gentile ed educato!- cerco di spiegare, ma lei non mi dà per niente retta. Inizia a ridere nervosamente mentre scuote la testa da destra a sinistra come se non volesse nemmeno starmi a sentire.

-Come la guardi e come le parli. Le hai proposto di accompagnarla addirittura a Monza. Ma perché? Cosa te ne importa a te di volerla accompagnare là?- urla nervosamente, mentre scoppia a piangere, fregandosene di trattenere le lacrime come stava facendo fino a poco tempo fa.

-Noemi, ma che dici?- addolcisco il tono di voce, vedendo la sua reazione disperata. Non credo di averla mai vista così in questi mesi di relazione, durante nessun litigio aveva reagito in questo modo... un modo quasi esagerato rispetto a ciò che è successo. Palese che siano i suoi pensieri ad averla spaventata, non la situazione in sé -Tesoro, non farti strane idee-

-Non sono idee, sono i fatti che hanno parlato. Davanti a lei, per te sono sparita- si asciuga gli occhi, ma con scarsi risultati perché rinizia a piangere subito dopo. -Una ragazzetta sciocca che non vedi da anni, ti basta rincontrarla per farti vacillare?!-

Vengo investito nuovamente da quella rabbia familiare che mi ha colpito prima di uscire quando ha parlato male di Madeleine, ma mi obbligo a non andarle contro nemmeno ora, visto che è già soffocata dai pensieri e dalle paure. -Madeleine non sta facendo vacillare nulla, se così fosse non ti avrei invitata alla cena con la speranza che diventaste amiche, non credi?-

-Non voglio diventare amica di una che ti sbava dietro- sembra quasi avere otto anni, in questo momento, per come ribatte

-Noemi, lei voleva parlare tutta la sera con te, ma tu non le hai dato una sola possibilità- ho notato bene il modo in cui la guardava, come se volesse farla sparire con un solo sguardo, e sono sicuro che anche Madeleine l'ha notato.

Sussulta sentendo le mie parole e mi guarda quasi scioccata, come se non potesse credere a ciò che ha sentito. -Beh lei è un angelo, non farebbe mai nulla di male, no?- usa un tono sarcastico e tagliente -Matteo, non voglio che la rivedi più. Quella vuole tornare con te e io non...-

si interrompe a metà frase e io sussulto, indietreggiando, come se avessi appena preso un colpo in pieno viso. Per un attimo penso di aver capito male, ma quando i suoi occhi castani non sganciano i miei nemmeno per un secondo, come se aspettasse una risposta su ciò che mi ha appena detto, capisco che ha detto davvero ciò che ho sentito. -Non puoi dirmi chi devo o non devo vedere. Non c'è nulla sotto, sono solo le tue impressioni, perciò-

Annuisce beffarda e fa per superarmi nuovamente, ma poi si volta nella mia direzione e mi punta un dito contro, ripensandoci -scegli, o me o la tua amica che non vedi da anni. Io non voglio passare le giornate con l'ansia e l'inquietudine perché lei potrebbe portarti via da me-

-Noemi, non sei in te, altrimenti non mi chiederesti mai una cosa del genere-

La vedo respirare profondamente e posarsi una mano sul petto come se tutta questa discussione l'avesse sfinita, logorata, svuotata. Poi riposa lo sguardo su di me e annuisce, ma stavolta senza ironia sul volto, come se le mie parole l'avessero riportata improvvisamente e davvero alla realtà.

-Ok... Sono solo paranoica- appoggia per terra le scarpe che aveva in mano e si avvicina a me. La osservo in silenzio, mentre accarezza piano il mio petto coperto dalla camicia, con lo sguardo quasi assente.

Ora, però, sembra essersi calmata. Non capisco come sia potuta passare dalla rabbia più pura a uno stato apparente di apatia.

-Scusami, Matteo. Io sono davvero innamorata di te, non posso pensare che un'altra, in passato, provasse con te ciò che anche io provo con te.- abbassa il tono di voce e avvicina la sua bocca al mio orecchio, mordendo il lobo piano -Che stesse bene come fai sentire bene me. Che ti potesse accarezzare e amare come faccio io.-

Deglutisco davanti al suo gesto, mentre lei si avvicina al mio viso e sfiora le mie labbra con le sue.

-Noemi, sono passati sette anni... Eravamo solo dei ragazzini- un po' mento... Il sentimento tra noi non era poi così immaturo

Lei sorride dolcemente sentendo le mie parole e cancella la poca distanza, baciandomi con foga immediatamente. Ricambio il suo bacio dopo qualche secondo, anche se mi sento stranito da tutto ciò che è successo. Mi sembra strano essere passati dal litigare furiosamente al baciarsi con passione.

Inizia a sganciarmi i primi bottoni della camicia e io le tolgo la pelliccia, lasciandole poi qualche bacio sul collo e sul petto. Dopo di che la prendo per mano e la porto in camera, facendola sdraiare sul letto e facendo lo stesso subito dopo.

Mi ripeto mentalmente che ha bisogno di me, ha bisogno di capire che io voglio lei e non c'è nulla e nessuno che possa invadere i miei pensieri. Nonostante la sua scenata non mi abbia fatto per nulla piacere e non mi piacciono per nulla questi comportamenti, mi ripeto che è stato solo un episodio e può capitare a tutti di sentirsi spaventati o preoccupati di perdere qualcuno a cui si tiene.

Devo pensare a rassicurarla, perché in fin dei conti è lei la ragazza che sta con me. Devo accantonare, per ora, la serata con Madeleine, ciò che mi ha fatto pensare, ciò che ha riportato alla mia mente, ogni cosa... ho una relazione seria e devo darle le giuste sicurezze. Ora è Noemi la mia priorità.

Nota: 02:33 pensavo di non aggiornare perché non stavo bene, ma poi sono riuscita, quindi AMATEMI (dalla regia mi dicono che ormai questa mia citazione è famosa, sentitevi colpite sto parlando con voi e so che capirete)

Allora, in questo capitolo non vediamo Madeleine, bensì Matteo e Noemi. Una Noemi che ha una reazione abbastanza esagerata per ciò che è successo, un Matteo che odia che lei parli così di Madeleine ma sa che deve rassicurarla perché è la sua ragazza... Non capisco proprio i pensieri di Matteo in modo chiaro, mah

Detto ciò, come sempre aspetto i vostri pronostici e i vostri commenti. Vi auguro una buonanotte, a domani (spero). Ele 🤍

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora