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"Non ho mai più ritrovato con nessuno, quella che ero con te."
-Fonte: Tumblr

Osservo le dita di Matteo che accarezzano dolcemente la mia pancia, dopo avermi alzato leggermente la maglia, poi sposto lo sguardo su di lui. È sdraiato sul letto, con un braccio dietro il collo per non restare completamente coricato, e ha un dolce sorriso sulle labbra. Io, invece, ho la testa posata sul suo petto e gli sto accarezzando il braccio, in modo sistematico e rilassante.

È da ore che siamo sdraiati insieme a chiacchierare e scambiarci carezze e baci, e mi sento come se fossi nel mio angolo di paradiso. Dopo avermi riportata nel suo appartamento, dopo il bacio, abbiamo trovato Noemi, totalmente vestita, che indossava il giubbotto con una collera unica che le si leggeva sul volto. Appena si è accorta di noi, ci ha lanciato un'occhiata sprezzante e poi è andata via, ma non prima di usare la classica frase cliché da film di serie b, ossia "non finirà qua".

Al momento non sono per nulla preoccupata di cosa architetterà la sua mente, sto troppo bene tra le braccia di Matteo per preoccuparmi di qualcosa.

-Teo, quindi mi racconti perché ti chiamano Pessina Hub?- gli faccio la stessa domanda che gli avevo fatto la prima volta al ristorante e lo vedo sgranare gli occhi e poi scoppiare a ridere

-Ci tieni proprio a saperlo, eh?- continua a ridacchiare e io annuisco. Sono proprio curiosa, soprattutto per il modo in cui reagisce ogni volta che glielo chiedo. È un misto di divertimento e imbarazzo. -Va bene. Una volta ho visto una borsa di Porn Hub, con tutte le firme delle più famose pornostar, mi sembrava una cosa divertente, e me la sono comprata. Con quella mi sono presentato al ritiro, così per ridere, invece la foto ha fatto il giro del mondo e sono stato contattato da Porn Hub perché mi volevano mandare in omaggio calzini, maglie... insomma, le cose create da loro con su stampato il loro marchio classico per fare da sponsor-

Mi metto a sedere dopo aver sentito la storia e, dopo averlo guardato negli occhi, scoppio a ridere. Rido di gusto, come non facevo da tempo. Mentre mi tengo la pancia con la mano perché mi iniziano a tirare i muscoli per quanto sto ridendo. Non so cosa sia la cosa più divertente in tutto ciò, se l'idea malsana di prendersi quella borsa, se il fatto che una cosa così abbia fatto tutto questo scalpore, o se la sua faccia soddisfatta e divertita mentre lo racconta.

-Matteo, tu non stai bene.- mi asciugo gli occhi bagnati dalle lacrime nate per colpa della risata e continuo a fissarlo, mentre lui si inumidisce le labbra e continua a ridere sotto i baffi -Sei sempre lo stesso pagliaccio-

Lui annuisce leggermente e poi afferra il mio braccio, attirandomi e facendomi sdraiare su di sé. Immediatamente mi sento a disagio, non vorrei essere troppo pesante. Cerco di pesargli il meno possibile e lui si accorge immediatamente del mio cambio d'umore. -Madi, che succede?-

-Sono pesante, non voglio farti male- faccio per spostarmi, ma lui me lo impedisce, prendendomi poi il viso tra le mani e obbligandomi a un contatto visivo. Vedo immediatamente la serietà dentro i suoi occhi castani, anche lui ha cambiato umore. Odio pensare di averlo fatto rattristare o che. È così bello quando sorride.

-Madi, ma che dici? Primo: sei un sacco più piccola di me, come pensi che potresti pesarmi o darmi fastidio? Secondo: se ti ho fatto sdraiare sopra di me è perché voglio che tu stia qua.- mi accarezza dolcemente una guancia con il pollice -Non farti pensieri strani, sei bellissima. Ok?-

-Se lo dici così rischio di crederci- mormoro, sentendomi leggermente meglio dopo le sue parole. Sono sempre stata molto insicura del mio corpo e del mio peso, soprattutto negli anni in Francia, perciò sentirlo parlarmi in questo modo mi scalda il cuore. Quante volte avrei avuto bisogno di sentirmelo dire.

Un amore che non passa|| Matteo PessinaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora