Capitolo Undici

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Forever isn't for everyone
Is forever for you?
It sounds like settling down or giving up
But it don't sound much like you girl
( Snap out of it - Arctic Monkeys )




Il rumore emesso dai ragazzi del Redwood nella sala ricreativa, sembrava non arrivare alle orecchie di Lux, che assorta nel suo mondo che si era ritrovata a costruire attraverso ricordi indelebili del suo passato. La giovane Freya si trovava nella sua testa, mentre rideva e scherzava sfoggiando un sorriso che la sua migliore amica aveva volontariamente lacerato. Lux giocherellava con le proprie mani seduta davanti ad un tavolino, chiedendosi perché mai avesse fatto un atto così tremendo e soprattutto perché proprio alle persone che faceva parte della sua vita quotidiana, a Freya che era più di una sorella forse. E mentre i suoi nuovi compagni si intrattenevano in giochi e chiacchere, lei non faceva altro che porsi domande su domande, senza però ricevere alcuna risposta. Perché lei, una motivazione logica non riusciva proprio a trovarla e di certo non si sentiva pazza. Ma infondo, tutti i pazzi dicono di non esserlo.

Il suo piccolo angolo di autocommiserazione fu violato da Harry, che si mise a sedere davanti a lei. Lux si sorprese del fatto che nessuno li stesse guardando, quasi come se fossero invisibili, e quella situazione le sembrò così diversa rispetto a quando l'esperimento 6735 aveva fatto il suo ingresso in quella mattina dove tutti ne sembravano terrorizzati « Hanno altro a cui pensare. » disse il ragazzo, come se le avesse letto nel pensiero capendo subito la sua perplessità e la ragazza si mise con la schiena dritta lasciando andare un profondo sospiro. Harry si passò una mano tra i folti capelli che necessitavo decisamente di un taglio più corto « Com'era? » chiese poi poggiando i gomiti sul tavolino, e i suoi occhi si posarono su quelli di Lux.

« Cosa? » chiese strabuzzando gli occhi e notando il suo sguardo fin troppo incollato sulla propria persona, passò una mano sul collo nudo, cercando di alleviare la tensione che si era impossessata delle sue azioni. Aveva paura, proprio quando Harry aveva deciso di collaborare, lei stava morendo dalla paura di essere assalita e magari uccisa dall'assassino che aveva di fronte a sé.

Allora Harry scosse piano il capo « Elise, com'era? » aveva passato la notte precedente cercando di ricordare il volto della sua ormai ex ragazza, ma proprio non ci era riuscito, ma l'idea di sentirsi amato e voluto, lo aveva fatto sentire disperatamente bene e ne aveva l'estrema necessità, di sapere com'era.

La ragazza sorrise appena per poi passarsi una mano sul viso pallido e infossato « Bella, penso sia l'aggettivo più adatto. Era una bella persona e non intendo solo a livello estetico, anche se devo ammettere che l'ho invidiata parecchio. Aveva un bel fisico, un viso dai lineamenti dolci e un carattere adorabile. Era forte, sensibile e simpatica. Non avrei mai potuto chiedere una cugina migliore. » in quel momento la sua mente vagò nel passato e un ricordo vecchio, che negli anni aveva perso la sua consistenza e che adesso era solo un immagine sbiadita, ma impressa, dove la piccola Lux si era ferita al ginocchio ed Elise la stringeva tra le sue piccole braccia, consolandola e dandole qualche bacio sulla guancia arrossata. « C'era sempre per le persone a cui voleva bene, e c'era sempre se si trattava di te, non importa quale fosse stata la situazione, una partita di calcio, una cena noiosa cena con i tuoi, le gare di matematica, lei c'è sempre stata. »

Harry si chiedeva se Luxia ne stesse parlando così bene solo perché Elise era sua cugina, o perché era effettivamente tutte quelle cose, ma una creatura così gentile e bella, per il ragazzo era difficile da immaginare « Gare di matematica? » chiese inarcando un sopracciglio e mentre la guardava, con ancora la mano ad accarezzare la pelle chiara del collo, con alcune ciocche di capelli che le solleticavano il viso e che uscivano dal morbido chignon che sicuramente aveva fatto di tutta fredda, le labbra screpolate e carnose dello stesso colore dei petali di rose rosse sbiaditi, gli zigomi pronunciati e il naso piccolo, si domandava se in qualche modo Elise potesse assomigliarle.

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora