« Cosa c'è dietro quella porta? » chiese Lux mentre osservava la porta in metallo che metteva fine al corridoio.
« L'esperimento 6735 »
Trovate il sequel di Experiment sul mio profilo, si intitola Villain 4362
Cover by @acklexs
We never learn we been here before Why are we always stuck and running from The bullets? ( Sign Of the Times - Harry Styles )
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Lux si sentì avvolgere da un aura che di buono non aveva proprio nulla. La sua pelle continuava a bruciare alla vista di quel corridoio imbrattato dei peccati della dottoressa Eva Grinbell. La sua mente ripercorse tutti i giorni passati a Redwood, si aveva visto molti degli studenti suicidarsi, ma non aveva mai visto tutto quel sangue in vita sua.La sensazione del sangue di Freya scivolare tra le sue dita, quello le metteva paura, il resto era soltato il piccolo pezzo di un puzzle destinato a non finire, insignficante. La sua non era paura, forse le conseguenze di un brutto presentimento, perché sapeva che quello era territorio proibito e con la loro presenza lo avevano infranto, nel bel mezzo della mattina e senza preoccuparsi di poter essere visti. Se solo Dave l'avesse avvertita prima, avrebbe di certo riflettuto sul preciparti lì senza alcuna sicurezza.
« Cosa facciamo adesso? » chiese Azura in preda al panico, la presa sulla mano di Dave si fece ancora più stretta, ma il ragazzo era deciso a non lasciarla andare, non proprio adesso.
Harry si strofinò una mano sulla guancia, come per costringere sé stesso ad uscire dal suo stato di trance « Cerchiamo qualcosa. » disse con decisione, ma nella sua espressione era ancora visibile l'orrore causato da tutto quel che gli era davanti.
« Cosa dovremmo cercare di preciso, ci sono solo materassi e armadi rovinati. » affermò Luxia, che probabilmente sembrava quella meno spaventata, ma nulla ormai poteva farle più paura dei suoi stessi incubi.
Dave si schiarì la voce, sentiva ancora quell'orribile sensazione sfiorargli la pelle, come se quel massacro lo avesse vissuto lui « Qualsiasi cosa che posso aiutarci a capire. » osservò il ragazzo, la voce gli tremeva un po' « Qualcosa da poter utilizzare contro la Grinbell. »
Harry annuì alle parole di Dave e trattenne il respiro per qualche secondo, come per cercare di convincere sé stesso che a suo malgrado era tutto reale, e che adesso c'erano dentro « Però, non ho mai visto accadere queste cose qui a Redwood. » constatò il ragazzo, mentre anche lui iniziava a scuotare ogni perimetro del luogo e arricciando il naso per gli strati spessi di polvere.
« Forse saranno cambiati i metodi, ma Redwood non ha fatto altro che ucciderci. » sussurrò Azura guardandoli « Siamo già morti, è inutile negarlo. Da quando abbiamo messo piede qui dentro non abbiamo fatto altro che costruirci la nostra stessa tomba e questo corridoio lo dimostra. Nessuno esce vivo di qui. » gli occhi della ragazza erano vuoti, persi nella sua vecchia vita che tanto voleva ricordare e riavere.
« Piantala. » la ammonì Dave riservandole uno sguardo privo di espressione « Ce ne andremo via di qui e questi discorsi di non faranno altro che farci perdere tempo. » osservò lasciando andare la mano della ragazza e spingendosi di qualche passo avanti « Dividiamoci e cerchiamo qualcosa, voglio uscire di qui al più presto. » ne seguì una smorfia disgustata. Azura allora fece cenno a Lux di seguirla ed insieme, entrarono nella prima camera. Harry affiancò Dave, che con le labbra schiuse, stava per mettere in considerazione che dovevano proteggere le ragazze e che quindi sarebbe stato più opportuno che lui fosse andato con Azura ed Harry con Luxia.
Harry lo guardò con aria perplessa « Hai tutta l'aria di uno che sta per fare un commento sessista e non è il caso. » borbottò sorpassandolo « Tranquillo, peggio di così non poteva andare. » si guardò intorno prima di entrare in una delle camere e Dave lo seguì senza dire nulla, sentendosì quasi stupido.
Lux sfiorò con le dita una delle numerose scritte sul muro, il colore nero si era seccato negli anni, ma lei poté affermare che si trattasse di carboncino. Dopo le numerose lezioni di Arte, si era appassionata alla materia, ma del resto non era difficile riconoscere il materiale spesso e duro, soprattutto dalla prima J scritta con troppa pressione, segno che chi scriveva non conosceva il peso della matita che stava usando. Soffiò sulle dita, ripulendosi dalla polvere accumulata. « Perché mi sembra di essere in un film horror? » borbottò Luxia, quel nome continuava a suonarle familiare, ma in fondo James era un nome più che comune in America.
« Oh, non lo so davvero. Forse perché ci inniettano sostanze mai sentite prima? Perché ci vogliono utilizzare come esercito di umani geneticamente modificati? O perché siamo in un corridoio pieno di sangue e camere distrutte che probabilmente erano dei vecchi esperimenti? » chiese in tono ironico Azura guardandola « Davvero, come ti è venuta questa stana idea? » cercò di rimanere impassibile, ma alla fine scoppiò a ridere di fronte all'espressione perplessa della sua amica.
« Da quando sei così cattiva? » le fece una smorfia Lux dandole un buffetto sulla fronte, per poi avvicinarsi all'armadio, che se non fosse stato per le ante distrutte, si sarebbe potuto definire nuovo « Harry mi ha detto che ha visto te e Dave, insieme. » affermò. Stava prendendo un discorso del tutto fuori luogo, in quel momento era fondamentale concentrarsi sulla missione, ma più i minuti passavano, più i brividi si facevano spazio sulla sua schiena e doveva continuare a stare in quel luogo, almeno doveva liberare la mente.
Azura a quella domanda si sentì bruciare « Mi mancano i tempi in cui Harry non parlava nemmeno se gli puntavi una pistola alla tempia. » disse infastidita, in quegli ultimi giorni non aveva affatto pensato a quel bacio e quando per errore, lo faceva, si costringeva a reprimere quei pensieri, Redwood non era il posto adatto per innamorarsi « Quindi, tra voi due c'è qualcosa? » chiese osservando le scrivania, l'unica cosa apparentemente intatta. La sedia che un tempo vi era posta di davanti era semidistrutta vicino al materasso.
Lux che fino a poco prima cercava di spostare il materasso, si bloccò all'istante. C'è qualcosa tra noi due? « E' il ragazzo di mia cugina, non potrà mai esserci nulla. In più non abbiamo tempo per quel tipo di cose, uscire di qui è la mia priorità. » mormorò Luxia tenendo il materasso alzato e osservando il pavimento; nulla.
Eppure quella scrivania le faceva davvero una strana impressione, tutto distrutto eccetto quella scrivania in legno scuro posta contro la parete. Così si mise in ginocchia, andando sotto alla scrivania e proprio sotto di essa trovò un vecchio foglio ingiallito attaccato con cura alla superficie. Con le mani tremanti staccò via il foglio esaminandolo « Il proprietario della stanza doveva proprio tenere a questo. » disse osservandolo, corrugò la fronte leggendone il contenuto, sotto lo sguardo attento e intimorito di Lux che aveva lasciato andare via il materasso, avvicinandosi all'amica e chinandosi rivolgendo la sua attenzione a quel pezzo di carta « Sono solo nomi di bambine. » sussurrò affranta Azura « Emily, Gloria, Devonne, Alexis, Wendy... » iniziò ad elencarne alcuni per poi alzarsi e piegarlo in piccolo quadratino che poi nascose nella tasca.
« Evidentemente era una persona fissata con i nomi. » suppose Lux indicando le numerose scritte sul muro « Non c'è nulla di importante qui dentro e scommetto che se c'era, la Grinbell ha fatto sparire tutto. »
« Concordo. » sentenziò Harry che adesso si trovava sull'uscio della porta a guardarle « Non abbiamo trovato nulla. » disse e nel frattempo anche Dave li raggiunse, facendo cenno loro di andare via.
« Non dobbiamo parlarne con nessuno, questa è un informazione importantissima. » disse Dave uscendo per primo e si bloccò subito.
I ragazzi dietro di lui imprecarono per la sua poca attenzione, ma si irrigidirono anche loro quando i loro occhi incrociarono quelli della dottoressa Grinbell, affiancata da più di cinque infermieri muti di siringhe « State facendo un gioco di cui io sono la campionessa. » disse la donna, i lineamenti del suo viso erano duri ed esprimevano tutto il suo disappunto « Prendeteli. » ordinò. Le urla, le spinte e i calci, non bastarono. Gli aghi trafissero la loro pelle, facendoli cadere in un stato di incoscienza, ma uno di loro non svenì, semplicemente finse di aver subito lo stesso trattamento dei suoi compagni. Luxia sentiva la pelle del collo bruciare un po', mentre il suo corpo veniva sorretto da un uomo con delle braccia il triplo delle sue « Date loro una lezione, cinque trattamenti potrebbero bastare per farli dimenticare e se continuassero a ricordare, sbarazzatevene. Per quanto riguarda 8326, lasciatela nel Villenium. Mi occuperò di lei al mio ritorno. »
Lux si sentì il sangue gelare nelle vene, era finita.
Ho aggiornato prestissimo, amatemi. Pensavo, QUANTO SAREBBE FIGO - per me, non so per voi - AVERE IL CARTACEO DI EXPERIMET? Aaaaah, che bel sogno.