Capitolo Ventisette

3.9K 286 46
                                    

I was walking down the street the other day
Trying to distract myself
Then I see your face
Ooh, you got someone else
Tryna play it coy
Tryna make it disappear
But just like the battle of Troy
There's nothing subtle here
( Bad Liar - Selena Gomez )





Il cielo era ricoperto da un amabile strato di nuvole rosa ed Harry si ci era perso con lo sguardo, gli occhi vagavano in alto immaginando quanto sarebbe stato bello poter nuotare in tutta quella morbidezza. Il capellino della new era gli fu sottratto spudoratamente, facendolo tornare alla realtà, solo allora si ricordò che al suo fianco c'era Elise, che adesso stava provando a sistemare il capellino rosso sulla sua testa giocando con la visiera « Si è fatto tardi Lise. » disse lui avvicinandola a sé, circondando la sua vita con braccio, le stampò un bacio sulle guancia mentre alcune ciocche dei capelli scuri le coprivano il viso piccolo e dai tratti sottili.

Elise sorrise poggiando una mano su quella del proprio ragazzo « Non ancora, voglio portarti in un posto prima. » e detto ciò, si morse il labbro trattenendo un ampio sorriso e trascinandolo con sé inizò a correre per le vie del loro quartiere, dove era soliti passare lunghi pomeriggi a chiaccherate e a scambiarsi qualche bacio al parco vicino la loro scuola, quello frequentato dai ragazzi di tutto il liceo. Quel pomeriggio però fu diverso, Elise aveva deciso che avrebbero passato una giornata intera sulle note dei Green Day, a camminare senza sosta fino a quando il Sole non sarebbe tramontato ed Harry acconsentì sapendo che quando la sua ragazza si metteva in testa qualcosa, era impossibile farla ragionare ragion per cui se ne era perdutamente innamorato. I due continuarono a correre, mentre il ragazzo continuava ad imprecare per la velocità di Elise, senza però far sparire dal suo volte quel sorriso che sfoggiava solamente quando si sentiva davvero felice e con lei lo era. Svoltarono sulla ventisettesima strada, quella che portava alla loro scuola e per Harry fu una totale sorpresa, credeva che Elise non volesse passare quella giornata, la ragazza poi si fermò di colpo facendolo quasi cadere e senza staccare la mano dalla sua entrò nella caffetteria situata proprio davanti la scuola. Un ondata d'aria calda li travolse, profumo di dolci e arome di caffé con qualcosa di più dolce simile al ciccolato, ma meno intenso. Harry avrebbe voluto continuare a stare lì a godersi quell'aria di pura dolcezza, la ragazza ebbe altri piani e lo trascinò al bancone. I colori scuri del locale lo fecero rilassare, tonalità di rosso e marrone invadevano le pareti persino le divise dei camerieri erano di quegli stessi colori. Elise sorrise alla cameriera che gli stava davanti, i capelli color rame le scivolavano lungo le spalle incorniciandole il viso paffuto e donandole un aria bambinesca « Harry, lei è Lux, mia cugina. »

La ragazza dietro al bancone sorrise pulendosi le mani sul grembiule marrone, per poi tendergli una mano « Quindi tu sei il famoso Harry. » sorrise Lux, aveva sentita parlare così tante volte del magnifico ragazzo dagli occhi verdi che ormai credeva di conoscerlo come le sue tasche.

Harry la strinse « E tu sei Luxia. » e anche lui aveva sentito delle fantastiche avventure che Elise e quest'ultima avevano intrapreso da piccoline, entrambe regine di un piccolo regno creato da loro e che custodivano nelle loro più remote fantasie e ricordi, ma a quello non fece nessun acceno. E fu proprio in quel momento, quando le loro mani si toccarono, che tutto il resto svanì. Elise, la caffetteria, i clienti e il calore svanirono. Harry e Lux vennero circondati da un ammasso di ombre scure il cui unico intento era quello di soffocarli, il bancone a dividerli non c'era più, eppure sembravano così lontani da non potersi toccare, seppure le loro mani fossero ancora unite. Harry vide il panico negli occhi scuri di Lux quando un forte vento le si scagliò contro minacciando di farla volare via da lui, ma continuava a stringergli la mano con una tale forza da farle quasi male. Harry portò anche l'altra mano a stringerla e cercando di avvicinarla a sé, per non farla svanire, Lux lo stava lentamente supplicando di non lasciarla andare, ma lui non ci era riuscito e lei era lentamente sparita tra quelle ombre e quell'aria gelida. Harry si sentì privato di qualcosa, qualcosa di importante. Le sue ginocchia toccarono il suolo e il cuore iniziò a battere in modo fin troppo veloce e il suo corpo a tremare, reclamando un controllo che non riusciva ad avere. Luxia gli era sfuggita via come sabbia tra le dita, scappata in meno di un minuto e lui non aveva fatto nulla per evitarlo.

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora