Capitolo Ventotto

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You think that you'll die without him
You know that's a lie that you tell yourself
You fear that you lay alone forever now
( Crying in the club - Camila Cabello )

Vi consiglio di ascoltare questa canzone perché è bellissima.



Will e Luxia si trovavano nel laboratorio del Villenium da ormai quattro ore e il ragazzo iniziava seriamente a pensare che potessero essere scoperti, la Grinbell non era stupida e di certo non si sarebbe bevuta l'idea che uno dei suoi amati esperimenti passasse più di quattro ore a farsi una doccia. E mentre con le mani smanettave tra le provette versando e mischiando vari liquidi tra di loro, la mente vagava alla ricerca di qualche buona scusa per giustificarsi. Avrebbe dovuto mollare, ogni minima parte del suo corpo gli diceva di doversi vermare, ma non ci riusciva. I muscoli delle mani andavano soli, senza alcun bisogno di sforzarsi, come se sapessero già cosa fare. Will versò una millesima quantità di alcool nella sostanza nociva preparata poco prima, il colore della nuova sostanza era di un giallo chiaro che poì si sparse per le mani del ragazzo, non appena l'eccessiva quantità del veleno fece scoppiare la provetta in mille pezzi. Sbuffò rumorosamente togliendosi la mascherina che aveva utilizzato per proteggersi da quell'odore pungente e guardò Luxia con sguardo stanco e supplichevole « E' la sesta volta che ci proviamo e ci restano solo due boccette del veleno. Quando domani verranno per fare gli esperimenti su di te e queste sostanze non avrai scuse. » borbottò il ragazzo togliendosi i guanti e rinunciando finalmente all'idea di creare una cura contro il codice.

La ragazza scosse piano il capo, unendo le braccia allo stomaco e stringendosi a sé stessa « C'è sempre una scusa e comunque sia, non ho più paura di loro. Gli servo. » disse con sicurezza, una confidenza che sparì non appena si lasciò cadere a peso morto su una sedia, delle piccole lacrime le rigarono il viso che però deciso di tenere basso per non mostarsi debole davanti a Will, era stato gentile a decidere di aiutarla e fare la bambina non lo avrebbe di certo ripagato. In quelle ultime ore trascorse col ragazzo aveva capito che c'erano molte cose che lo infastidivano, una di queste era aveva atteggiamenti stupidi nei momenti meno appropriati.

« Smettila di piangere. » l'ammonì William, a tradirla fu il suo corpo esile che tremava ad ogni singolo singhiozzo « Voglio uscire da qui quanto te, quindi troveremo una soluzione e se è il caso, costringeremo i tuoi amici a venire con noi. Li sequestreremo, tanto peggio di così non potrebbe andare. » affermò per poi mettersi nella sua solita posizione, braccia incrociate al petto e mano che sorregge il mento. William utilizzava quella posizione quando doveva pensare, nel suo piccolo mondo fatto di ragionamenti, quella posizione era l'idea per arrivare ad una conclusione geniale che difatti arrivò « Cosa hai detto prima? » chiese staccando la schiena dal tavolo su cui prima stava lavorando.

Lux si asciugò velocemente le lacrime « Che c'è sempre una scusa? » chiese mettendosi meglio sulla sedia, raddrizzando le spalle e pronta ad ascoltare una nuova idea, che magari avesse più successo rispetto all'ultima.

« No, dopo. » disse Will facendo una ampio gesto con la mano « Non hai paura di loro perché sai che non possono farti nulla, perché gli servi. Se gli esperimenti su di te non hanno effetto è per via del tuo sangue- »

« Questo lo sapevo già. » lo interruppe Lux portando i lunghi capelli su una spalla, rivelando incosciamente il collo adornato da qualche chiazza viola causate dalle iniezioni.

« Lasciami finire. » riprese parola Will iniziando a camminare avanti e indietro per la stanza, con lo sguardo puntato sui suoi piedi « L'unica cosa che ti rende diversa da noi è il sangue, ti rende immune a tutti i codici. Se provassimo ad unire il tuo sangue al veleno potrebbe crearsi una sorta di vaccino, combattere i batteri con una cura e i batteri stessi, mi spiego? » chiese mettendosi davanti a lei e guardandola, Lux per tutta risposta scosse il capo « Al diavolo, non importa, lascia fare a me. Se non funziona nemmeno questo, non so per quanto altro tempo i tuoi amici saranno in salvo. » sussurrò prendendo una delle siringhe e senza nemmeno darle il tempo di reagire, glielo piantò su un braccio estraendo una quantità di sangue sufficiente per l'esperimento. Se i suoi calcoli erano esatti, Luxia non era solamente un esperimento, era la cura a tutti gli esperimenti. Le borbottò uno scusa quando estrasse la siringa e senza perdere altro tempo iniziò con la sua prima e grandiosa scoperta.

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora