Capitolo Trentuno

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Dovrei riprendere con le dediche, per adesso dedico questo capitolo a tutti voi.

See a war, I wanna fight it
See a match, I wanna strike it
Every fire I've ignited
Faded to grey
( Jet Black Heart - 5sos )


Azura teneva le mani strette sul volante, il Sole stava per tramontare e i suoi ultimi raggi attraversavano il parabrezza illuminandole il viso con un amabile luce chiara. Non era la prima volta che stava all'aria aperta, eppure questa volta era diverso. Sebbene attorno a lei ci fossero mura di acciaio, lei si sentiva estremamente libera. Accanto a lei sedeva Dave che sfoggiava uno dei sorrisi più belli che gli avesse mai visto avere, lo squadrò con la coda dell'occhio sorridendo a sua volta e adesso era diverso, sentiva di poter guardarlo senza sentirsi in dovere di fare altro o di pensare ad altro, perché adesso non c'era più alcun timore di essere portati in laboratorio, non c'era la paura di non poter più rivedere casa, non si sentiva più in dovere di farlo per sentirsi viva. Adesso poteva stargli vicino perché voleva farlo, non perché doveva. Harry se ne stava seduto dietro, per loro sfortuna non c'erano altri sedile, difatti lui, Lux e Will stavano seduti a terra con le schiene contro gli sportelli. Il riccio si fissava le mani dove poco prima stava impugnando la pistola e aveva sparato senza pensarci due volte, ferendo una delle poche persone che riteneva buone in quell'istituto. Questione di sopravvivenza, si trattava di quello e aveva odiato il modo in cui la Grinbell l'aveva guardato e deriso non ritenendolo propriamente capace di premere il grilletto. Ma forse, non era una giustificazione valida. « Dove stiamo andando? » chiese William guardando Azura, che lo guardò a sua volta attraverso lo specchietto retrovisore.

« Sto cercando di capire dove ci troviamo ancora, nessuno si ricorda la strada di casa qui. Ci metteremo un po'. » borbottò osservando alcuni alberi passarle accanto, Redwood era nel bel mezzo di quello che sembrava un bosco e questo lei lo aveva sempre sostenuto poiché aveva sempre fatto attenzione a tutte le possibili vie di fuga, ma ogni qual volta i suoi occhi vagavano per l'area dell'ospedale, vedeva e riconosceva solo alberi di pino, una boscaglia fitta e il Sole che nel pomeriggio spariva tra essi.

Lux si alzò e si avvicinò al posto del conducente, osservò il sentiero che aveva preso l'amica e cercò di orientarsi, ma non credeva di aver mai visto quel bosco nella propria città « Cerca di farci uscire di qui il prima possibile, siamo ancora nel territorio della Grinbell. Appena saremo in strada, ti dirò io dove andare. » le disse poggiando una mano sulla sua spalla e sorridendole. Dopo più di un ora fece capire quale era la sua unica preoccupazione. Aveva paura di essere raggiunti dalla dottoressa e di essere trascinati indietro e non lo avrebbe permesso, non di nuovo. Riprese posto vicino a Will e sorrise anche a lui « Cosa farai quindi? »

Il ragazzo scrollò le spalle « Farò il barbone fin quando qualcuno non passerà e mi riconoscerà. Potrei andare in giro a chiedere se mi conoscono, sarebbe divertente vedere le loro facce confuse mentre spiego loro di essere un esperimento. » disse ridacchiando, mentre le dita della mano sinistra si muovevano freneticamente sulla coscia, come se stesse appunto premendo dei tasti.

Non aveva conosciuto Will come aveva avuto l'occasione di conoscere Dave e gli altri, ma Lux aveva capito fin da subito che uno degli aspetti più importanti di lui era il suo sarcasmo che poi accompagnava tutte le altre parti del suo carattere « Potresti stare con noi, non so esattamente cosa succederà d'ora in poi, ma non sarebbe male restare uniti. » disse lei osservando le sue mani, ne era rimasta affascinata fin dal primo giorno che l'aveva incontrato, ma adesso grazie alla luce riusciva a notare una piccola cicatrice sulla mano sinistra, che fino ad allora non aveva mai visto.

« Ne terrò conto Katniss, ma io preferisco lavorare da solitario. I gruppi prima o poi si sfasciano e non mi piacciono gli abbandoni. » lo disse in modo così neutro che Lux pensò che fosse senza cuore, ma la verità era che Will ne conosceva le più minime sfaccettature di quel senso di abbandono che già si sentiva addosso.

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora