Capitolo Trentanove

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Erano passate due settimane da quando Dave e Lux ebbero quella discussione. Passarono quei giorni ad ignorarsi. Ogni sguardo e tentativo di Lux nel cercare un contatto col fratello era vano e lo stesso era per James che, nonostante stesse cercando di fare del suo meglio per aggiudicarsi il titolo di padre per entrambi i ragazzi, non restava che un estraneo che dato dal perbenismo, aveva deciso di aiutarli. Gli allenamenti erano duri, ma per i ragazzi non era nulla di ché in confronto alle giornate di dolore passate a Redwood. Erano grati per tutto quello che James, Emma e Lindsey avevano fatto per loro, ed erano grati anche ad Elise che nel suo piccolo cerchò di aiutare il più possibile. Eppure c'era qualcosa che mancava, qualcosa che non andava. Ogni notte era come ritrovarsi a Redwood, quando la luce del Sole iniziava a spegnersi e le prime luci della Luna emergevano dalle finestre, sembrava che le urla dei ragazzi che erano rimasti in quel luogo rieccheggiassero nella residenza Collins e Lux riusciva a sentirle forte e chiaro. Pur essendo di fianco ad Harry, il suo petto si alzava e abbassava velocemente mentre quelle voci stridule e impaurite si infiltravano nella sua testa. Il respiro le era pesante e per quanto volesse svegliare Harry, che di fianco a lei dormiva tranquillamente, la voce le moriva in gola. Poi una risata che spezzava avidamente quei lamenti e due occhi come il ghiaccio a sfidarla "Vieni a prendermi 8326" disse Eva e poi il silenzio.

Lux si svegliò di scattò, boccheggiando con aria affannata. Il suo corpo tremava al si sotto delle lenzuola e cercando di controllarsi, si portò una mano alla gola forzando sé stessa a respirare regolarmente.

Di fianco a lei Harry si svegliò, mentre con occhi mezzi chiusi osservava la ragazza « Hai fatto di nuovo lo stesso sogno? » chiese il ragazzo mettendosi dritto con la schiena e spostandole i capelli per poter baciarle una spalla, la ragazza annuì distrattamente cercando di togliere dalla sua testa l'immagine di Eva che si faceva beffe di lei « Li ripoterteremo indietro, te lo prometto. » disse Harry circondandole le vita con le braccia e costringendola a sdraiarsi accanto a lui. Harry sapeva che non avrebbe chiuso occhio ugualmente, ma sperava in cuor suo che la sua presenza potesse alleggerire in qualche modo il peso che Lux portava nel petto, un peso che lui stesso riusciva a mala pena a gestire.



Il giorno seguente fu fin troppo tranquillo. Fuori pioveva a dirotto, nonostante il meteo avesse previsto una bella giornata. Un giorno in meno per allenarsi, un giorno in meno per imparare e un giorno in meno per avvicinarsi ad Eva. Il vento scompigliò i lunghi capelli di Azura, che nonostante il brutto tempo, si ritrovava sul portico della casa a contemplare le gocce d'acqua sparire nel terreno e tuoni rumorosi farsi spazio tra le nuvole. Sentiva di essere felice, lo capiva dal formicolare che sentiva allo stomaco e dal bisogno costante di sorridere eppure anche lei sentiva un peso incontrollabile e pesante colpirle il petto, che quasi egoisticamente non era dovuto ai suoi compagni rimasti a Redwood, ma per il passato che continuava a non ricordava la torturava attraverso piccoli ricordi. I sorrisi di Skye e la sua risata continuavano ad apparirle in sogno, ma ogni volta che provava a ricordare di più, ogni cosa spariva lasciandola avvolta da un buio totale. Dave, che fino a poco prima di era occupato di riportare alla vita il vecchio portatile di James, uscì dalla casa sicura di trovarla lì fuori e come aveva previsto il suo sesto senso, era lì. Prese posto vicino a lei osservando anche lui il cielo, forse con meno interesse. « Anche le tempeste sembrano più belle fuori da Redwood, non credi? » chiese la ragazza continuando ad osservare l'ira dei cieli.

Dave grugnì « Le tempeste non sono belle e basta. » affermò lui incrociando le braccia al petto, la negatività di Dave era rimasta la stessa e Azura infondo non poteva che esserne felice, lui così come lei, non era cambito.

« Probabile. » disse lei « Eppure guardando quell'ammasso di nuvole spezzarsi per via di fulmini e il rimbombare dei tuoni, mi rendi felice. Sono strana? » rise piano guardando il ragazzo che adesso la stava guardando a sua volta abbozzando un sorriso.

« Sei sempre stata strana. » disse poggiando una mano sulla sua « Voglio che tu sia sempre così felice. » disse e adesso quel tono sarcastico e affettuoso che aveva in voce, era sparito, sostituito da un terribile freddezza e serietà.

Azura fece intrecciare le proprie dita con le sue « Lo sono già, insieme a te e agli altri. » e avrebbe tanto voluto aggiungere il nome di Skye a quegli altri, ma sarebbe stato troppo egoistico persino per lei.

Dave le sorrise dolcemente, accarezzandole la mano con il pollice. Dovrai essere felice senza di me, pensò.



Finalmente, sono riuscita a riscrivere il capitolo trentanove. Adesso Experiment avrà FINALMENTE una fine decente. Per chi aveva letto già questo capitolo, trova solo delle sottili differenze e il contenuto del vecchio capitolo trentanove verrà pressoché inserito nel capitolo quarante e secondo i miei calcoli la storia dovrebbe concludersi con il capitolo quarantuno.
Spero di non prolungarmi troppo, so che mi odiate con tutti questi aggiornamenti, ma... lo faccio per voi. Fosse per me avrei lasciato Experiment al capitolo trentotto. Lol.

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora