Capitolo Ventuno

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Dedicato a nadialoveharrypotter

Bang bang, I shot you down
Bang bang, you hit the ground
Bang bang, that awful sound
Bang bang, I used to shoot you down
( Bang Bang [my baby shot me down] - Nancy Sinatra )

CONTINUERÒ QUANDO IL CAPITOLO ARRIVERÀ A 150 VOTI.

I loro piccolo angolo di pace venne invaso dalla presenza di Dave, che smorzò l'armoniosa voce di Ed e li fece risvegliare a quel loro stato di trance « Si può sapere perché ve ne state sempre per i fatti vostri? » sbottò il ragazzo passando una mano tremante sul collo, cercando di alleviare la tensione che si era impossessata del suo corpo.

Quella semplice azione bastò per far scattare sull'attenti Luxia che si alzò senza che le venisse chiesto, adesso l'Ipod le penzolava per una mano ed entrambe le cuffiette sfioravano il pavimento « Va tutto bene? » chiese senza perdere il contatto visivo con l'amico, ora un fascio di nervi che trapelava paura da tutti i pori. Nel frattempo anche Harry si era alzato, forse con meno preoccupazione rispetto a Lux, mise le mani in tasca e aspettò una risposta da parte del ragazzo.

Dave sentiva le ginocchia tremare e le sue gambe molli, convinto che sarebbe caduto da un momento all'altro deglutì in fretta dando le spalle ai due « Venite con me. » ordinò loro prima di uscire dalla sala ricreativa, le mani erano strette in due pugni lungo i fianchi e passo spedito si diresse verso il corridoio delle stanze. Quell'incessante canzoncino gli stava dando alla testa, credeva di averci fatto l'abitudine eppure in quel momento, mentre cercava di mantenere la mente lucida, quel motivetto non faceva altro che distrarlo facendogli venir voglia di spaccare tutte le casse. Entrò nella sua camera, che non si poteva definire il ritratto della perfezione. L'anta dell'armadio era aperta e alcune delle tute erano visibile per via delle maniche che strisciavano per terra, e il letto ancora disfatto segno che Dave aveva passato tutto il giorno chiuso in camera e che non aveva dato alcuna possibilità ai dipendenti di ripulirla. Fece entrare Luxia ed Harry che non diedero nemmeno peso al disordine della camera, ma si concentrarono sulla figura di Azura che sedeva in maniera fin troppo rigida sul letto. Dunque chiuse la porta e si costrinse a mettersi davanti ad Azura « Diglielo. » le intimò con voce tremante. Sembrò quasi che Azura si fosse risvegliata da un sonno profondo, tanto che non si era nemmeno accorta della presenza dei ragazzi fin quando la voce di Dave non le era arrivata alle orecchie. I capelli lunghi erano raccolti in una crocchia scomposta e la pelle olivastra sembrava aver perso quel colore particolare, risultato pallida e fiacca. Squadrò Harry e Lux, che la fissavano con un cipiglio in fronte, confusi sullo strano atteggiamento che i due avevano assunto. Il terrore era palpabile nell'aria. « Azura! » la richiamò Dave.

La ragazza sussultò portando una mano sotto il cuscino prendendo ciò che li aveva tanto intimoriti. Azura teneva la pistola calibro 22 con la piccola mano, adesso più ferma di prima, per evitare di commettere errori madornali. Dave non aveva osato nemmeno sfiorarla, non ne aveva mai vista una da così vicino e sapere che a Redwood c'erano persino delle armi, gli faceva capire che dovevano andarsene il prima possibile « L'ho trovata nella camera di Louis. Non lo vediamo da tanto e nessuno sembra essere preoccupato per lui. » borbottò Azura fissando l'arma ancora nelle sue mani, per poi lanciare uno sguardo di disapprovazione verso Dave, come per fargli capire che le sue parole erano riferite a lui « Era sulla sua scrivania ed ero così scioccata che ho fatto la prima cosa che mi è passata per la testa. L'ho presa. » spiegò velocemente scuotendo piano la testa e maledicendosi mentalmente.

L'espressione di Harry era indecifrabile, fissava l'aggeggio come se fosse qualcosa di letale, anche lui adesso sembrava aver paura e accanto a lui Lux era diventata un pezzo di legno « Hai fatto bene a prenderla. » parlò Harry senza nemmeno rendersene conto, quel pensiero credeva semplicemente di averlo ripetuto nella sua testa, ma quando gli occhi dei ragazzi si piantarono su di lui, si costrinse a continuare « Voglio dire, Louis non è mentalmente stabile. Nelle sue mani anche una pistola di quel calibro potrebbe causare una strage. » mormorò appena, la voce sembrava morirgli in gola poiché era la prima volta che si estrimeva senza mezzi termini con qualcuno al di fuori di Luxia.

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora