Capitolo Quattro

8.9K 604 46
                                    

Bound up the stairs
I'm in the shower
Do you know I am going to leave you?
Do you know I am going
To leave you?
(Kill Kill - Lana Del Rey)



« 8326! » urlò Dave cercando di afferrarla per un polso, ma Lux si era già messa in cammino con passi svelti.

Louis sembrò sconvolto da quel gesto avventato e ancora un volta sentiva che sarebbe andata davvero male « Lux! » la chiamò indietreggiando con la sedia e causando un rumore assordante.

Ma Lux sembrava non voler ascoltare nessuno. Harry teneva ancora la testa china senza alcuna voglia di toccare il suo piatto colmo di cibo o di interagire con il resto dei presenti. Il rumore delle sue scarpe da tennis bianche riecheggiò per la stanza intera a contrasto con il silenzio che si era creato. Il resto dei presenti si erano bloccati a guardare Lux con il fiato sospeso, nessuno aveva intenzione di rivivere le stesse brutte scene a cui erano stati sottoposti negli ultimi anni, ma lei non poteva sapere che ormai Harry Styles era scomparso e che adesso al suo posto vi erano solo ossa e carne prive di alcuno spirito umano.

Quando poi si lasciò cadere sulla sedia di fronte a quella del ragazzo, cercò di non far troppo rumore nei suoi movimenti. Improvvisamente sentì di nuovo le dita fredde del ragazzo attorno al suo collo ed istintivamente la sua mano si precipitò ad esso, lasciando che un piccolo sospiro sfiorasse le sue labbra non appena ebbe la certezza che era solo un brutto ricordo.

L'esperimento 6735, dal canto suo, non ci mise molto a fissare la persona che lo aveva spudoratamente disturbato senza alcun permesso o invito a farlo. Gli occhi privi di espressione si piantarono su quelli della nuova arrivata e in qualche modo sperava di farle capire di doversene andare il prima possibile e che la sua presenza non era affatto gradita. Dopo tutto quel tempo passato in quel luogo e i ragazzi che aveva tentato di uccidere, pensava che finalmente avessero smesso tutti di preoccuparsi anche solo della sua presenza, ma Lux ignorava tutti i precedenti.

Ci vollero minuti prima che la ragazza decidesse di prendere parola. Per secondi infinitamente lunghi era rimasta a fissarlo negli occhi a cercare di rammentare i giorni in cui entrambi frequentavano la stessa scuola e dove lui sembrava tutt'altro che un mostro. E ricordò quella volta in cui lei e Freya si stavano recando presso la palestra, quando accanto a loro passò proprio Styles insieme al suo gruppetto di amici e le rivolse un sorriso. Freya aveva speso il resto della giornata a canzonarla chiedendole come mai conoscesse il ragazzo più ambito della scuola e soprattutto perché lui sapeva della sua esistenza. Lux non riuscì mai più a dimenticarsi quel sorriso, non perché avesse mai provato interesse nei suoi confronti e mai lo avrebbe fatto, ma lo ricordava per il modo in cui le aveva sorriso. C'era d'ammettere poi che un sorriso così bello lei, non lo aveva mai visto prima, ma aveva amato il modo in cui i suoi occhi luccicarono mentre sfoggiava il suo sorriso e come due fossette gli spuntarono sulle guance quando lo aveva fatto. Il ragazzo che le stava davanti adesso però, non sapeva nemmeno cosa significasse sorridere. E alla fine prese parola « Sei l'esperimento 6735, giusto? » chiese poggiando i gomiti sul tavolo dalla superficie bianca. Harry non si mosse di un millimetro e non rispose nemmeno alla domanda. Stava semplicemente osservando i suoi movimenti e il suo modo così tranquillo di parlare, non ricordava nemmeno più l'ultima volta in cui qualcuno si era rivolto a lui in quel modo. « Non ti ricordi di me? » chiese ancora senza ricevere risposta e sospirò facendosi un po' più avanti « Senti Harry, non so come e perché siamo finiti qui. Ma tu non dovresti esserci. I tuoi genitori credono che tu sia morto, lo crede Elise e lo credevo anche io. » parlò a bassa voce guardandosi intorno con la coda dell'occhio, non poteva permettere di farsi sentire dagli altri ancora intenti a fissarli e ad origliare. Alcune ciocche di capelli le solleticarono una guancia e con un mossa veloce li portò all'indietro facendo sussultare Harry, che la guardò con espressione truce « Possiamo aiutarci a vicenda, sei l'unico di cui potrei fidarmi. » mormorò guardandolo. Gli occhi le si riempirono di lacrime e ci vollero tutte le sue forze per impedirle di scoppiare in un pianto liberatorio « Questa sera proverò a scappare, devi venire con me. » a quell'affermazione però Harry si alzò di scatto stringendo le mani in due pugni quasi da farsi male, gli occhi rimasero piantati sul viso di lei per qualche istante mentre le mascella si contraeva in maniera esagerata e prima che Lux potesse chiedergli di sedersi, Harry era già andato via dalla sala inseguito da un infermiere che sembrava essere davvero spaventato nel vederlo andare via da solo.

Nonostante le brutte voci che giravano e gli atti malsani che Harry aveva commesso, un volto familiare e qualcuno di sua conoscenza al proprio fianco l'avrebbero fatta sentire un po' più al sicuro, ma anche quel barlume di speranza sembrò svanire.






La notte non tardò ad arrivare. Le urla e i pianti continuavano a cullare le ore notturne. Era difficile stabilire l'ora esatta, ma sembravano passate eternità da quando Lux si era piazzata contro i piedi del letto ad aspettare di non sentire più le voci stizzite degli infermieri che intimavano di andare nelle proprie camere. Aveva potuto notare anche che le camere non venivano chiuse a chiave e questa era un altra dimostrazione del senso di umanità che quell'Istituto aveva. Non era certa del fatto che qualcuno lì dentro avesse mai provato sul serio a fuggire. Ricordava ancora la reazione dei pazienti del vedere la dottoressa Grinbell, come se la presenza della donna li spaventasse a tal punto da stare completamente zitti alla sua presenza e se avessero potuto smettere di respirare, allora lo avrebbero fatto volentieri.

Poco dopo si mise in piedi e strinse le braccia al petto per il freddo che circondava la stanza, sapeva che di lì a poco avrebbe rischiato tutto, ma almeno doveva provarci. Senza nemmeno accorgersene si ritrovò nel corridoio dove solo una fioca luce bianca illuminava il pavimento, ma non abbastanza da impedirle di appoggiare le mani sulla carta da parati vecchia. D'un tratto gli occhi si misero in cerca della porta in metallo, ora essa sembrava così lontana e difficile da raggiungere, così lontana da riuscire a vederla appena. Il cuore batteva velocemente contro il petto e il fiato si fece sempre più corto. Il suo corpo tendeva a muoversi di tutta fretta, mentre le mani tremavano. Lo sguardo guizzava da destra a sinistra poiché la paura di essere scoperta la stava letteralmente sbranando. E poi si mise a correre, finalmente certa che nessuno l'avrebbe vista e che una possibilità di fuga c'era.

Quando arrivò all fine dell'intero corridoio, sorpasso anche la mensa ritrovandosi davanti a quella che sembrava una hall. Le luci erano spente, ma non era difficile distinguere la scrivania a semicerchio al centro della stanza e vari quadri appesi per le pareti verde chiaro. Alcune sedie attaccate alle pareti rendevano la stanza un po' più accogliente, ma priva di colori sguargianti come il resto delle stanze che aveva potuto vedere.

Fece qualche passo avanti e a quel punto un allarme assordatante invase l'intera stanza. Lux sentì la testa scoppiarle e il cuore batterle ad una velocità tale da paralizzarla, per un infinità di tempo indecifrabile, la ragazza rimase immobile con gli occhi che scorrevano da una parte all'altra cercando di spingere sé stessa verso la porta in vetro che portava a quella che doveva essere l'uscita. E così corse verso di essa, nonostante le sue gambe volessero cedere. Cercò di aprire la porta invano, ogni spinta era inutile e il rumore cominciava ad estendersi anche per il resto dell'Istituto. E di nuovo altre spinte, ma la spalla che si scontrava contro la porta non aveva alcun effetto.

Non ci volle molto tempo affinché due braccia possenti la circondassero strattondandola via di lì, l'allarme cessò e insieme ad essa, cessarono i lamenti di Luxia.








Questi capitoli di passaggio sono irritanti, non credete? Non vedo l'ora di arrivare nel centro effetivo della storia dove succederanno così tante cose da confondere sia me che voi. Il bello si vedrà più in là. Non trovate curioso e allo stesso tempo interessante che Harry non abbia mai proferito una parola fino ad ora? Io lo trovo magnifico. Non so voi, ma questa piccola caratteristica mi fa impazzire di questo personaggio. Direi che dovremmo aspettare un po' tutti prima di riuscire a leggere qualche sua frase, ma che gusto c'è se andiamo di fretta? I pasti migliori hanno bisogno di più tempo per essere preparati.
Ma l'ultima parola alla fine spetterà come sempre a voi.

Grazie mille per le visualizzazioni, i voti e i commenti. Li apprezzo sempre anche e a volte dimentico di rispondere ad alcuni di voi.

Baci, Kels. xx

ᴇxᴘᴇʀɪᴍᴇɴᴛ 6735 ; ʰᵉˢDove le storie prendono vita. Scoprilo ora