Tentazioni-CAPITOLO 15

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Era passata una settimana. Leonardo e Benedetta si vedevano tutti i giorni e la sera Leonardo mi parlava di Benedetta e di quello che si dicevano e sembrava una delle sue fans.

"È fantastico essere innamorati, vero?"gli chiesi una sera,quando eravamo a letto,appoggiata col mento sulla mano.
Mi guardò con gli occhi che brillavano. Era davvero felice.  "Sì,davvero fantastico."

Era un sabato pomeriggio e mi stavo dirigendo alla mia futura scuola.
Per arrivarci bisognava prendere un pullman e scendere alla terza fermata.
Arrivai davanti alla scuola. Nonostante fosse pieno pomeriggio,c'era un fermento che pareva di trovarsi di mattina.

Mi incamminai spaesata verso l'entrata,quando ad un tratto un ragazzo mi fermò prima che potessi entrare.
"Sei tu.... Diana Bruno?"mi chiese controllando il mio nome su un foglio.
"Sì."dissi cercando di trattenere la tensione.
"Bene,io sono Mattia. Sono del terzo anno;ti farò fare un giro della scuola e se hai delle domande.. Sarò felice di risponderti."ridemmo.
"Va bene!"
Entrammo.

Come avevo visto dal sito,l'androne era molto grande e luminoso per via delle numerose finestre.
Durante la mezz'ora dopo passammo in rassegna a decine di aule ognuna adibita a uno scopo diverso.
Nei corridoi c'era sempre qualcuno che lo salutava dandogli il cinque o che lo fermava per chiedergli qualcosa,ma lui si scusava e diceva cose come "Sto mostrando la scuola a una matricola."
Insomma,riscuoteva un certo fascino sulle masse e si capiva che sarebbe andato lontano. Era molto loquace e intelligente,era evidente il motivo per cui avessero scelto proprio lui per mostrarmi la scuola. E poi il fatto che mi trattasse già come una di loro mi faceva impazzire.

Arrivammo infine al cortile. Lì c'era un bar,e un immenso prato dove molti ragazzi leggevano e fumavano in gruppi.
"Dai,ti prendo un caffè."
Prendemmo due caffè e ci sedemmo a un tavolino.
Standogli di fronte,mi accorsi che lui non era neanche tanto male.
Alto poco più di me,capelli biondo cenere e leggermente lunghi,occhi verdi e barba incolta. Era davvero quel tipo di persona che può raggiungere tutto quello che vuole nella vita.
"Ci sono domande?"domandò in tono professionale ma anche amichevole.
"Direi di no. Tu come ti trovi qui?"
"Ti dirò,bene. È un luogo molto particolare e per gente molto creativa,e ti confesso che all'inizio non pensavo di avere quello che ci vuole per essere qui dentro. Ma ora,a 22 anni,posso dirti che è l'unico posto dove sto bene."
Annuii attenta. Ci fu un attimo di silenzio. Lui fece un sorrisetto. "Quanti anni hai?"
"18."dissi posando la tazzina sul sotto bicchiere.
"E sei fidanzata?"cosa erano quelle domande personali tutt'a un tratto?
"Sì,da 5 mesi. E tu?"
"Ancora no. Sono ancora in cerca di quella giusta."
"Beh,vedi che la troverai."lo incoraggiai. Il fatto che fosse single mi stupì. Uno come lui single non si poteva sentire.
Mi rivolse un sorriso fantastico.
"Mi sembra strano che tu non sia fidanzato,sai."
"Che vuoi dire?"
"Insomma.. Sei un gran bel ragazzo e mi sembri anche un tipo a posto."
"Ti ringrazio. Ma,ti ripeto,per come mi descrivi tu,nessuna dovrebbe essere alla mia altezza."
"Non sto dicendo questo. Se dicessi questo,penserei che sei un'anima destinata a rimanere sola per sempre. Non dico questo."
"Ho capito che vuoi dire e ti ringrazio per le tue parole."mi sorrise.

Le due ore seguenti le passammo a parlare della scuola,delle nostre vite, della famiglia e delle cose che ci piacevano.

Si fecero le 19.
"Mattia,mi sembra il caso di tornare. Tra un pò passa l'ultimo pullman."
"Ti accompagno io."disse tirando fuori dalla tasca dei pantaloni beige un paio di chiavi marcate Fiat.

Mi accompagnò davanti casa.
Seduti sul muretto davanti al portone c'erano Lorenzo,Leonardo e Benedetta.
Mattia parcheggiò davanti a loro.
"Ma quelli sono.."disse sottovoce riferendosi a Leo e Lorenzo.
"Sì lo so. Dai vieni te li presento."dissi sovrappensiero vedendo Lorenzo guardarci in cagnesco.
"Li conosci?"
"Come no!"
Uscimmo.

Andai verso Lorenzo e ci baciammo.
"Hei."dissi.
"Hei."fece Lorenzo freddo. "Tu sei?"guardò Mattia.
"Sono Mattia,piacere di conoscervi."disse stringendo la mano a Lorenzo,Leonardo e Benedetta"Ho mostrato la scuola a Diana,prima."
Annuii entusiasta.
"Beh,io vado."disse guardandomi"Ciao."mi diede un bacio sulla guancia e poi andandosene mi lasciò un bigliettino nella borsa aperta,ma nessuno apparte me ci fece caso.

Quando se ne andò,guardai Lorenzo e dissi compiaciuta "Qualcuno qui è...geloso?"
"Chi? Io? Sì."io,Leo,e Benedetta scoppiammo a ridere.
"Secondo me puoi stare tranquillo."disse Leo."Nun me sembra tutto sto figo."
"Però non era male,eh."fece Benedetta. 
"Grazie!"esclamò Lorenzo sarcastico.
Dopo averlo rassicurato,parlai loro della scuola e di quanto fosse fantastica,dopodichè io e Leo tornammo a casa. 

Mentre Leonardo era a farsi una doccia,presi il bigliettino dalla mia borsa. 
C'era il suo numero. Sospirai e posai il bigliettino,non ero decisa a cedere.

Alzai lo sguardo e velocemente lo riabbassai sul mio cellulare con lo schermo spento.

Motivo? Un Leonardo Decarli in accappatoio e boxer in camera mia.
"A che pensi?"mi chiese togliendosi l'accappatoio.
Lo guardai. Oh dai brava Benedetta,hai fatto proprio centro,pensai.

"Uhm,a.. niente,perchè?"
"Non lo so. Mi sembri sovrappensiero."disse sedendosi accanto a me e abbracciandomi. Lo abbracciai anche io.
"Stavo pensando a Lorenzo. Devo parlargli. Non ha motivo di essere geloso."in parte mentii su quello che dissi. Non pensavo solo a lui.

Ci addormentammo abbracciati mentre mi rassicurava.

Il tuo angelo custode ha le ali,il mio un paio di cuffie||Favij.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora