È passata una settimana dalla fine degli esami. L'esame orale è andato bene, nonostante la tensione e il fatto che tutta la mia classe mi stesse ascoltando, Lorenzo compreso.
Quel mattino di luglio sono a letto, recuperando il sonno degli ultimi 9 mesi. Quando ad un certo punto, verso le 10 circa, mi squilla il cellulare, svegliandomi.
Sbuffo e, senza guardare il cellulare, rispondo alla chiamata e porto il cellulare all'orecchio."Pronto?"domando senza sapere con chi sto parlando.
"Hei."non riconosco subito la persona, quindi vedo il nome sullo schermo. Numero privato. Mi alzo quindi a sedere.
"Con chi sto parlando?"
La voce chiaramente femminile aveva risposto "Questo non puoi saperlo. Sappi solo che domani sera, una persona farà qualcosa al tuo ragazzo."
Non capivo. "Potresti essere più chiara?"
"Domani. Alle 21. Casa del tuo ragazzo... tu tu tu tu."aveva chiuso la chiamata.Perplessa, mi alzo e vado a fare colazione. Con chi ho parlato? Cosa succederà domani? Chi farà cosa?
Troppe domande, neanche una risposta. Decido di non dire nulla a Lorenzo, e un paio di ore dopo siamo in giro in cerca di un posto dove pranzare."Tutto a posto, amore? Mi sembri strana."
"Io? Tutto bene, amore. Tu?"
"Bene... è successo qualcosa?"
Potrei dirgli che ho ricevuto una telefonata strana, che non so cosa succederà e che ho paura per lui. Ma mi tengo tutto dentro. In fondo, penso, potrebbe essere qualcosa di stupido, uno scherzo.
"Niente di niente. Sono solo.. un pò stanca."
"Passerá. Hai deciso dove vogliamo andare in viaggio?"
"..Pensavo lo avessi deciso tu."
"Io? Non ne ho idea."
"Un'idea ce l'ho io! Seguimi!"Lo portai in una libreria lì vicino che ero solita visitare. In quella libreria c'era un mappamondo molto grande e sapevo che avremmo deciso in fretta.
"Lo sapevo! Ti conosco troppo bene!"disse Lorenzo una volta che ci trovammo davanti all'enorme mappamondo.
"Ora chiudi gli occhi, lo faccio girare, tu poggi il dito in un punto casuale e poi ti dico io quando è il momento di aprire gli occhi. Okay?"
"Vai."disse chiudendo gli occhi.Girai il mappamondo un paio di volte e quando si fermò lui poggiò il dito. Vidi dove aveva puntato: era un punto indefinito del Giappone.
"Apri gli occhi."dissi cercando di rimanere calma.
"Giappone! Grande! ...ma dove?"
"È vicino Tokyo.."
"Quindi andremo a Tokyo!"disse abbracciandomi.
Ero felicissima.A pranzo, notai che Lorenzo era tutto preso dallo schermo del suo cellulare mentre attendavamo gli ordini, ma preferii non domandare.
Quando gli ordini arrivarono, lui posò il cellulare di colpo. Non sapevo che pensare.La sera, viene a dormire a casa mia. Mia madre, appena lo vede, decide di fermarlo e fa "Avete già deciso dove andrete?"
Lorenzo mi guarda e io gli sorrido, poi il nostro sguardo va su mia madre.
"Giappone!"diciamo all'unisono.
Mia mamma sgrana gli occhi "Cavolo, è una bella meta!"
Ne parliamo ancora un pò, poi andiamo in camera.Mentre Lorenzo inizia a parlare di qualcosa inerente a YouTube che non ascolto molto, io finisco sul registro delle chiamate. Rivedo il "Numero Privato" che mi ha chiamato in mattinata.
"Oggi mi ha chiamato qualcuno."lo interrompo.
"Chi?.."
"Era un numero privato."rispondo mettendomi di fronte a lui sul letto.
"Cosa ti ha detto?"
"Mi ha parlato di te."
La sua espressione è confusa. Non capisce. E nemmeno io.
Gli racconto quel poco che mi è stato detto.
"Stai scherzando?"esclama.
"No."gli dico mostrandogli la chiamata.
"..Non so proprio cosa pensare."
"Hai qualche idea?"
"No."mi guarda"Tu?"Faccio spallucce."Avevo pensato a...non lo so, la tua ex."
"Chi? Diletta?"
"Sì. Era una voce femminile quella che mi ha parlato."
"...forse parlava per conto di qualcun altro."
"Non lo so.."sospiro.
"Dai, dormiamoci su."fa attirandomi a sè e mettendosi sotto le coperte.
STAI LEGGENDO
Il tuo angelo custode ha le ali,il mio un paio di cuffie||Favij.
FanfictionLorenzo deglutì e disse"Un milione di stelle sono tante.. ma tu sei di sicuro più luminosa di tutte loro insieme."e mi spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Lo guardai negli occhi,brillavano. Mi chiesi come potesse essere possibile che un...