San Valentino.-CAPITOLO 7.

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Il mese di gennaio passò  piuttosto rapidamente,tra compiti a sorpresa e litigate con Lorenzo.

In quel momento il nostro rapporto non era dei migliori,lui era scazzato,e grazie a lui mi incazzavo anche io dato che non voleva dirmi che aveva.

Alternavamo i momenti incazzosi con quelli gradevoli,e questa cosa mi stava facendo parecchio incazzare.

Il mese di febbraio si presentò alle porte con un pò troppo vento e gelo.

Quella mattina a quanto pare tutti a scuola si erano dimenticati che era il giorno prima del 14,ovvero San Valentino.

Raggiunsi scuola da sola,con il carattere incazzato di quei giorni.

Lorenzo era lì  davanti che mi aspettava.

"Hei.."disse lui cercando di essere dolce.

"Hei..."dissi io con lo stesso tono. Ci scambiammo un bacio sulle labbra e lui mi strinse tra le sue braccia vedendo che avevo freddo.

Non eravamo mica gli unici due in tutta la scuola ad essere mestruati dentro,cosa credete. L'intera classe litigava. Chi per una cosa,chi per un'altra,nessuno stava bene con sè stesso e con chi lo circondava.

Tranne Benedetta.

Benedetta stava seduta al posto del professore che,a quanto ci aveva detto il bidello il giorno prima,non ci avrebbe fatto l'onore di venire.

Ci vide,scosse la testa,si alzò in piedi e urlò. Il suo non fu un urlo,ma qualcosa in più. Qualcosa che non avevo mai sentito fuoriuscire dalla sua bocca.

"RAGAAAZZIII!!!"quella sottospecie di ruggito urlato oltre i decibel fece zittire la classe.

Tutti la guardarono in silenzio.

"Allora. Innanzitutto,avete rotto le palle con questi litigi del cazzo. Non mi interessa che avete,se dovete litigare,litigate fuori di qui. E secondo.."

La interruppe una voce alle spalle mie e di Lorenzo.

"E secondo,tutti ai vostri posti."ci girammo. La supplente ci guardava severa e noi ci spostammo per farla passare.

Andando a sedermi,sussurrai a Benedetta "Ottima trovata,amplificatore umano."

Infatti quello che la supplente ci fece fare fu compiti su compiti su compiti che contribuirono al mio pessimo umore.

All'intervallo andai da Lorenzo,lo presi per mano e dissi "Possiamo parlare?"

"S-sì,certo."

Lo portai fuori dalla classe e mi misi davanti a lui con le braccia conserte. Mi guardò interrogativo e io scossi la testa. 

"Allora?"chiesi."Che hai?"

"Io?Niente. Perchè?"

Feci una risata isterica e dissi "E me lo chiedi pure? E' quasi un mese che sei incazzato,litighiamo in continuazione e non mi dici neanche che hai."mi calmai"Sono la tua ragazza,Lorenzo. Posso aiutarti."gli presi la mano e accennai a un sorriso. 

Lui deglutì,si bagnò le labbra e ci baciammo. "Non preoccuparti. Avremo modo di parlarne."fece per andare in classe,ma io lo bloccai per una mano. 

"Perchè non ora?"

"Non mi sembra il momento."si guardò intorno."Forse è meglio essere soli."entró in classe. 

Lo guardai entrare e sospirai demoralizzata.

Quella sera,stavo preparando il mio regalo per Lorenzo per il giorno dopo. 

Su consiglio di Benedetta,riconosciuta dalla comunità  scientifica come "mente geniale e artista"(ma quando mai),stavo facendo una torta. Mamma mia la fantasia di questa ragazza non conosce limiti. 

Il tuo angelo custode ha le ali,il mio un paio di cuffie||Favij.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora