Well, you tell us that we're wrong
And you tell us not to sing our song
Nothing we can say will make you see
You got a heart of stone, you can never feelMarzo - Due mesi dopo
L'Armadio Svanitore giaceva incombente di fronte a Draco. Impassibile, egli aspirava il fumo dalla bianca sigaretta che aveva tra le dita, e lo buttava fuori con teatrale costanza. Tanto bello da sembrare un dio, si trovava nella Stanza delle Necessità. Il mobile appena riparato era liscio, con pochi dettagli e decorazioni miste che ne rifinivano i contorni, e odorava di legno antico, quello di antiquariato di valore che di rado si trova ai mercati. Dopo la riparazione l'aveva perfino lucidato. Era bello come un pezzo costoso, ma col valore triplicato dalle magiche proprietà che possedeva. E adesso, pensava il ragazzo mentre lasciava che la nicotina si impadronisse del suo cervello e gli restituisse lucidità, era pronto a svolgere la sua cupa funzione. Una parte del piano sarebbe stata conclusa...
Se solo avesse avuto un piano.
Dopo il fallimento di Natale e le numerose novità di Capodanno, né lui né i suoi amici avevano minimamente pensato alla missione. La verità è che era tutto troppo pressante per tutti loro, e se non si fossero presi una pausa sarebbero impazziti. Blaise era malato, Pansy frustrata e depressa, e lui... lui non sapeva neppure come definirsi. Era come un naufrago perduto nel mare ad attendere la morte, senza cibo né acqua, con l'ansia perenne di essere divorato dagli squali. Si sentiva privo della minima soddisfazione. Non c'era sigaretta che potesse farlo star bene, né falsa brezza di marzo a rinfrescargli le idee confuse; la sua vita aveva preso una piega così desolata che se avesse osato fermarsi e rifletterci su, era piuttosto certo che si sarebbe buttato dalla Torre di Astronomia. E nessun energico Blaise Zabini lo avrebbe salvato questa volta. Sarebbe finita così, come una tragedia nella commedia, la fine di una storia che era già un dramma in partenza, il cui epilogo era stato ritardato troppo a lungo.
Poche ore prima, quando la riparazione non era ancora stata ultimata, la camera di Hermione aveva brulicato di grida.
Le relazioni sono instabili per natura. Chiunque lo neghi mente a se stesso. Arriva sempre, prima o poi, quel momento fatidico e spesso inatteso in cui quelle divergenze mute e mai accettate si prendono la loro vendetta. Si tratta di una legge semplice. Chi teme il confronto non fa che evitarlo, ma rimanda l'inevitabile.
"Smettila di inventare stronzate!" La voce di Draco aveva fatto tremare l'aria calda sprigionata dal camino.
I lineamenti di Hermione si erano contratti per lo sforzo. La sua bellezza, eterea anche in quel particolare momento di rabbia, aveva quasi portato Draco alle lacrime.
"Ma è così, non puoi negarlo." Aveva gridato, la voce strozzata e disperata. "Sposerai una ricca Serpeverde dal sangue pulito, magari bionda, proprio come te. Avrete un paio di figli biondi che guarderete andare a scuola e che educherete al disprezzo. Quando Lucius sarà sepolto nel cimitero di famiglia gestirai i suoi affari dalla sua stessa scrivania di mogano. Abiterai a Malfoy Manor come la tua famiglia fa da generazioni, e lo faranno i tuoi figli. Nessuno lascerà mai la vostra storica dimora. Erediterai tutto ciò che era di tuo padre e perciò diventerai come lui. E mi scorderai, per sempre."
Draco si era sentito a pezzi. Quello era il suo futuro, preciso e cristallino come la sua famiglia l'aveva sempre descritto. L'aveva dipinto nella sua mente così tante volte da averlo tatuato sulla pelle, e il Marchio Nero ne era prova inconfutabile. E adesso Hermione, la luce che gli aveva permesso di attraversare illeso parte di quel tunnel infernale che era la sua vita, gli aveva rinfacciato ogni angolo di buio senza la minima pietà. Non poteva che incolparsene.
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I don't wanna die//Dramione
FanfictionDALLA STORIA: «Per un attimo, solo un attimo, ripensò a tutto ciò che aveva fatto e che stava per fare. Il Marchio Nero, l'omicidio, il prestigio di suo padre, la famiglia. Non riuscì a trovarvi un senso. Tutto accanto a lei perdeva valore, c'era s...