29/Girl

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Is there anybody going to listen to my story
All about the girl who came to stay?
She's the kind of girl you want so much it makes you sorry
Still you don't regret a single day


Si erano conosciuti durante un'eclissi, la luna che impavida e mortale oscurava con fretta il Sole e i suoi eterni raggi. Il cortile della casa risplendeva sotto la luce di decine di candele ben collocate, mentre l'area che non ne traeva beneficio, il giardino, moriva sotto il buio dell'eclissi, nascosto alla vista. Sarebbe stato così per almeno venti minuti.

L'aria era fredda, e Valérie aveva insistito per la cena in veranda perché la residenza dei Blackthorn godeva di una maggiore suggestività se vissuta nelle ore notturne, soprattutto se benedette da eventi astronomici rari e da due giovani prossimi al matrimonio. La tavola riempiva circa un terzo della veranda ed era imbandita come se quella fosse già la cena in una sera di nozze. C'erano tovaglioli di seta ricamati con filo dorato, i cui orli soffici nascondevano posate d'argento, e piatti di porcellana cinese ricchi di pietanze deliziose, che sicuramente non sarebbero mai state consumate tutte. Alcolici di ogni tipo si alternavano a brocche di cristallo piene d'acqua, e le sedie di mogano nero offrivano una seduta confortevole grazie alla comodità dei cuscini foderati di raso. Ogni angolo di quel luogo, ogni centimetro del mogano scuro del tavolo, ogni piccolo, insignificante dettaglio suggeriva dei Blackthorn una sola caratteristica: erano ricchi.

Sforzi sprecati per la giovane Violet Blackthorn, che, dopo diciassette anni di sprezzanti occhiate e bugie nascoste dietro strati di trucco perfetto e sorrisi fasulli, sapeva che non era così.

Quella sera era bella come la luna che oscurava il sole, i capelli neri raccolti in uno chignon basso, due ciuffi più corti che aggraziati le incorniciavano il viso pallido. L'abito di stoffa pesante, a maniche lunghe ma aderente e perfettamente in linea con la figura magra e slanciata, era di un argento che assomigliava a quello che separava i crateri della luna. Sua madre l'aveva scelto apposta, senza lasciarle la possibilità anche solo di metterlo in discussione, perché quella serata avrebbe deciso del loro destino. Da tempo suo padre Edward aveva perso gran parte del loro capitale a causa di affari non proprio leciti al Ministero, e adesso la famiglia Blackthorn, un tempo benestante e fiorita come un campo in pieno maggio, si era avviata a un lento e doloroso declino. Erano nel novembre del loro splendore; Violet era l'unica speranza che, come una corda miracolosa, li avrebbe tirati fuori da quel pozzo senza fondo, salvandoli dall'annegamento e permettendo loro di vedere la luce, magari quella di una stagione nuova e meno sofferta.

Per questo la tavola era imbandita di cibo costoso e oggetti di lusso, l'unico patrimonio che ormai la famiglia possedeva, per questo si trovavano fuori anche se era dicembre. La notte avrebbe celato i misteri di una famiglia in rovina, e l'eclissi avrebbe scurito ogni lato negativo rendendo Violet l'unica luna che valesse la pena contemplare, la luce che abbagliava nascondendo la vista di un declino evidente.

Questo le aveva detto Valérie poco prima che il suo promesso sposo e la sua famiglia varcassero i cancelli della casa:

"Non mi deludere, tu sei tutto, e sposando lui avrai tutto. Devi solo fare questo piccolo sacrificio, e se ci riuscirai, sarai l'unica luna che quel ragazzo oserà mai contemplare. Una luna adornata da capo a piedi di soldi e gioielli."

E Violet, rassegnata e con la determinazione a farle da maschera, aveva annuito e si era passata una mano liscia tra i ciuffi che le ricadevano sui lati del viso, ravvivandosi poi il rossetto.

Pochi secondi dopo suo padre aveva spalancato le porte. Faceva da scorta a tre figure le cui ombre si proiettavano scure lungo il sentiero che conduceva al cortile.

"Mi raccomando," Fece ancora Valérie, mentre i passi si facevano sempre più fitti. "Conquistali tutti."

E Violet si ritrovò ad annuire ancora una volta, col cuore che iniziava a palpitare sempre più velocemente nel suo petto stretto tra le stoffe del vestito.

I don't wanna die//DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora