La mano di Blaise Zabini non aveva mai scritto tante parole in una sola pergamena.
"Cara Ginevra,
è passato un po' da quando ci siamo parlati l'ultima volta, e so che molto probabilmente non vorrai saperne di me, o che ti stai chiedendo cosa diavolo io voglia, dopo averti fatto trascorrere una serata decisamente non come speravi. Per questo ti chiedo scusa. Non mi conosci molto, ma ti basti sapere che spesso e volentieri mi metto nei guai...e che quella botta in testa-ferita è uno di quelli che chiamano 'incidenti del mestiere'. E credimi, non volevo assolutamente coinvolgerti in uno di questi. La seconda cosa per cui devo scusarmi è la storia della Granger. So perfettamente che tra voi, per un motivo o per un altro, non scorre buon sangue al momento. Ma sicuramente mi capirai se ti dico che non sapevo veramente come chiederti ciò che ancora adesso voglio chiederti:non sono abituato a queste situazioni complicate, non lo nego. Ciononostante, ho capito, anche se troppo tardi, la cazzata che ho fatto e ho deciso finalmente di fare una cosa che nemmeno io mi aspettavo. Prendermi le mie responsabilità e parlarti di persona. E sì, per parlarti intendo scriverti, perché se ti vedessi, sinceramente, non saprei da dove cominciare.
Non saprei come fare a non innervosirmi e sparare stronzate, perciò, per evitare una figuraccia assicurata, c'è per fortuna una soluzione antica ma intramontabile, la lettera.
Allora Weasley... Innanzitutto, quanto erano belli i tuoi capelli quella sera. E il tuo vestito rosso? Illegale, davvero illegale. E il tono incazzato che mi hai rivolto quando non volevo prendere quell'antidolorifico? Anche quello, decisamente illegale, ma in un altro senso... okay, spero di averti fatto sorridere con questa breve lista, perché credimi, quelle tre cose elencate sono le uniche cose che ricordo di quella sera, insieme a un vago ricordo di te che annaspavi nel passaggio segreto cercando di sorreggere il mio peso. Per favore, potresti dirmi cos'altro è successo quella sera? Credimi, non voglio assolutamente essere invadente, ma non ti mentirò: sono terrorizzato all'idea di aver fatto o detto qualcosa di imbarazzante, o di essere stato...non so, in qualunque modo, indisponente. Ma la verità più assoluta, Weasley, è che sono curioso. Troppo curioso.
Certo che per te non sia un problema, ribadisco le mie più sincere scuse.
Tuo,
Blaise Zabini.
Ps. Spero di poterti rivedere con quel vestito, prima o poi.""Questo monologo appassionato te lo sei sognato stanotte o l'hai copiato dalla lettera d'amore di un Tassorosso sfigato?"
La risata divertita di Draco Malfoy riecheggiò nella sua camera privata da Prefetto, la quale, calda e accogliente, quasi stonava associata al suo proprietario, così freddo e solitario. Blaise, comodamente seduto sul comodo letto a una piazza e mezza, alzò gli occhi al cielo, fintamente indispettito. La sua mente aveva partorito quelle parole gentili e decisamente teatrali dopo ben due serate, sofferte con gli occhi fissi sul foglio giallognolo di pergamena nuova.
"Sto cercando di essere educato, cosa a te sconosciuta..."
Draco spalancò gli occhi con un'espressione arrogante, mordicchiandosi un'unghia con fare annoiato. Lui maleducato?!
"Piuttosto, sai che la Weasley probabilmente ti ignorerà? A quanto ho capito ha litigato con la Granger di nuovo quando lei è andata a parlarle."
Blaise scrollò le spalle.
"Correrò il rischio. Se non so cosa è successo rischio di impazzire."
"Come vuoi, ma poi non dire che non ti avevo avvertito..."
"Cambiamo discorso." Celiò il moro, mentre affidava la lettera tanto ponderata alle zampette sottili del suo gufo. "Sei sicuro del piano della collana maledetta?"
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I don't wanna die//Dramione
FanfictionDALLA STORIA: «Per un attimo, solo un attimo, ripensò a tutto ciò che aveva fatto e che stava per fare. Il Marchio Nero, l'omicidio, il prestigio di suo padre, la famiglia. Non riuscì a trovarvi un senso. Tutto accanto a lei perdeva valore, c'era s...