Spesso le persone si pentono dei loro sbagli perché le conseguenze hanno recato danni a loro stessi o alle persone che amano. Si sentono in colpa, si rammaricano di aver fatto la scelta sbagliata perché se ci avessero pensato due volte non sarebbero rimasti fregati. Darebbero qualunque cosa per tornare indietro.
Ma ci sono anche persone che desiderano così ardentemente fare qualcosa che non si pentono neppure dopo che si presentano inevitabili, devastanti conseguenze. Persone che spezzano cuori per puro divertimento e se ne fregano di quello che potrebbe accadere, o in altri casi persone che vanno incontro alla distruzione di se stessi pur di avere, anche per un solo istante, quello che vogliono.
Una di queste persone era Draco Malfoy, che, saltata la lezione di Trasfigurazione, fumava indisturbato una sigaretta affacciato con nonchalance dalla Torre di Astronomia. Inspirava ed espirava boccate di fumo lentamente, con un turbinio di pensieri che si faceva strada nella sua mente tormentata. Guardava il cielo, perdendosi con lo sguardo tra le nuvole grigie di ottobre, mentre una brezza fresca gli scompigliava i capelli chiari.
I suoi pensieri erano rivolti ad un recente avvenimento: esattamente una settimana prima aveva baciato la Mezzosangue. Aveva desiderato le sue labbra quasi quanto la libertà. Aveva osato avvicinarsi a lei, lei che avrebbe dovuto disprezzare, lei che avrebbe dovuto allontanare con tutte le sue forze, lei che era frutto proibito. La aveva desiderata e aveva ceduto alla lussuria. Si era lasciato ammaliare un po' alla volta, e alla fine si era lasciato andare.
E nonostante tutto ancora non riusciva a pentirsi di quello che sapeva essere stato un terribile errore.
Perché lo avesse fatto non lo aveva contemplato, non ancora, almeno.
Era completamente impazzito, non c'era altra spiegazione. Era nei guai fino al collo. Aveva il Marchio di un assassino sul braccio, un compito spaventoso da portare a termine, un sentimento incomprensibile per una Mezzosangue babbanofila e Grifondoro, ma soprattutto, la vita della sua famiglia nelle sue mani.«Cosa potrebbe mai andare storto? Al massimo diventeremo tutti cadaveri...»
Se avesse ceduto a quelle strane sensazioni, si sarebbe lasciato dietro una scia di sangue, e avrebbe avuto quello della sua famiglia sulle mani. Come poteva permetterlo? Ma soprattutto, come salvarli senza dover pagare un prezzo, la sua umanità? Se per riuscirci avesse dovuto diventare un mostro allora lo avrebbe fatto, mettendo però in chiaro che alcune cose mai le avrebbe accettate... o forse no, non avrebbe messo in chiaro nulla, perché sarebbe diventato, in quel caso, un bel cadavere. Da morto non avrebbe aiutato nessuno.
Sempre che il suo aiuto da vivo servisse a qualcosa...
Questi pensieri oscuri furono interrotti dallo scricchiolio della porta di legno.
Silenziosa ma non abbastanza, una figura sottile varcò la soglia. I boccoli bruni, che si mossero al passare del vento freddo, erano troppo familiari per non essere riconosciuti. Si rivelarono essere, infatti, della Granger.
Il biondo si chiese cosa ci facesse lì in orario scolastico, lei che era sempre così puntuale e precisa e che perdeva spesso e volentieri il sonno per un voto in più.
Si nascose, appoggiandosi di spalle contro una delle colonne al centro della piccola stanza. Osservò con interesse la ragazza appoggiarsi al muro, ancora inconsapevole della presenza del Serpeverde a pochi passi da lei. I suoi occhi dorati sembravano stanchi, contornati da occhiaie viola scuro. Le palpebre erano rosse, gli occhi prossimi al pianto. Sembrava non avesse dormito per niente. La divisa era leggermente sgualcita, il volto molto pallido.
Quando le prime lacrime solcarono i suoi zigomi, il ragazzo fece capolino dalla colonna e si avvicinò a lei.
"Ogni volta che ti incontro stai piangendo, eh Granger? Vuoi per caso provare a innaffiare le piante nella serra? Produci acqua a sufficienza per tutte loro." Disse con astio, aggiungendo come sempre una punta di sarcasmo velenoso.
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I don't wanna die//Dramione
FanfictionDALLA STORIA: «Per un attimo, solo un attimo, ripensò a tutto ciò che aveva fatto e che stava per fare. Il Marchio Nero, l'omicidio, il prestigio di suo padre, la famiglia. Non riuscì a trovarvi un senso. Tutto accanto a lei perdeva valore, c'era s...