L'aria parve smuoversi ma ogni sibilo provocato dalle raffiche si infranse.
"Hermione!"
La possente voce di Hagrid, troppo forte per essere zittita dal vento rabbioso, arrestò le dita di Hermione Granger con un unico grido, infrangendosi sui suoi timpani come onde contro una scogliera.
Udendo le urla, il Custode era comparso da dietro il vicolo e si era precipitato in fretta e furia verso le due Grifondoro, picchiando forte sulla neve con gli enormi scarponi di gomma e gridando a squarciagola.
"Non la toccare!"
La bruna si bloccò immediatamente e si girò verso il Mezzogigante, allontanandosi timorosa da quel misterioso oggetto.
"Hagrid!" Disse, con un filo di voce. Aveva urlato così tanto che temette di averla persa. "Aiutami, Katie è..."
L'uomo la liquidò con un gesto ansioso della mano e spostò lo sguardo incredulo su Katie Bell, che intanto era rovinosamente caduta a terra a peso morto. Il suo corpo senza sensi aveva disegnato sulla neve un'armoniosa sagoma bianca, resa però informe dai continui movimenti bruschi causati dagli spasmi. Quando la vide sgranò gli occhi, sgomento; era immobile, ma respirava ancora.
"Hermione," disse, riducendo stavolta la voce roca a un flebile bisbiglio. "Me ne occupo io. È una questione delicata. Torna al punto di raccolta."
La bruna lo guardò male. Se c'era una cosa che le importava in quel momento, era capire cos'era successo. La sua mente acuta reclamava una spiegazione razionale e starsene lì in silenzio e spaventata non era un'opzione.
"Ma—" Provò a dire, incapace di trattenere quella sua curiosità.
Ma Hagrid la interruppe bruscamente, rabbrividendo per il vento. I suoi lunghi capelli ricci e scuri minacciavano di essere spazzati via dalle folate gelide e si erano intrecciati con la folta barba in decine di nodi inscindibili. Nonostante questo tentò di mantenere la calma e la sua voce fu altrettanto dura: il tono grave non ammetteva repliche.
"Niente ma!" Esclamò. "Torna al punto di raccolta."
"Ma la collana..." Iniziò la Grifondoro, indicando freneticamente l'oggetto argenteo, che giaceva regalmente sulla neve ormai quasi del tutto ricoperto dai suoi fiocchi ostinati.
Le pietre smeraldine, che spiccavano ancora sotto la sottile massa bianca, sprigionavano un inquietante scintillio; sembrava quasi che la stessero richiamando.
"È maledetta," Affermò Hagrid, sforzandosi di mantenere calma la voce. "Non devi neanche sfiorarla."
Un lampo curioso attraversò quegli occhi dorati che solo qualche istante prima traboccavano di terrore. Eh sì, quando sei Hermione Granger è difficile frenare la forte smania di conoscenza. Di quel passo da morta sarebbe finita nella bolgia dei fraudolenti...
"Maledetta?" Chiese ostinata, mentre decine di ipotesi le affioravano già nella mente.
Ma Hagrid le lanciò un lungo sguardo di disapprovazione e la bruna si rese conto che da lui non avrebbe ottenuto risposte. Piena di dubbi, zittì la sua mente e raccolse svelta le sue buste, avviandosi tremando nella direzione da cui aveva fatto capolino il Custode delle Chiavi.
Sperò di raggiungere al più presto il punto di raccolta senza dover fare ulteriori deviazioni. Pregustava già una lunga nottata a soddisfare i suoi dubbi nel tepore della Biblioteca, in compagnia di una candela e un caldo tè. I suoi passi leggeri ma frettolosi colpirono la neve con violenza, disegnandovi minuscole impronte irregolari. Stanca, spaventata ed esterrefatta, Hermione non seppe mai che in quella gelida sera dicembrina, dietro un angolo nascosto a pochi metri da lei, c'erano davvero dei Mangiamorte appostati. E stavano guardando lei.
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I don't wanna die//Dramione
FanfictionDALLA STORIA: «Per un attimo, solo un attimo, ripensò a tutto ciò che aveva fatto e che stava per fare. Il Marchio Nero, l'omicidio, il prestigio di suo padre, la famiglia. Non riuscì a trovarvi un senso. Tutto accanto a lei perdeva valore, c'era s...