7/Emotional distance

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Ci sono dei momenti nella vita in cui ci sentiamo così spossati da non poter fare nulla. La si può chiamar pigrizia o semplicemente tendenza all'ozio, in altri casi depressione, ma tutto quello che Draco Malfoy avrebbe voluto in quel momento erano il suo letto e una bottiglia di Whisky Incendiario.

Ma non si può avere sempre tutto dalla vita... Oramai lo aveva capito. C'era stato un tempo, però, in cui Draco aveva creduto di sì, quando era ancora un bambino e suo padre gli comprava tutto quello che desiderava e lo portava ovunque. Quando aveva ottenuto anche un posto nella squadra di Quidditch e una nuovissima scopa grazie al denaro di Lucius e alla sua influenza. Quei bei momenti gli avevano davvero fatto credere, all'epoca, di poter fare qualunque cosa, o addirittura di essere libero. Poi era cresciuto e aveva capito che avrebbe avuto tutto tranne la libertà.

E adesso, sentendo la Granger parlare d'amore, tutto ciò che riusciva a pensare era che lui non l'avrebbe mai avuto.

"E questa è Amortentia. Il filtro d'amore più potente del mondo." Stava dicendo la ragazza, la mano come sempre alzata e la bocca pronta a fornire una risposta.

"Ha un odore diverso a seconda di ciò che ci attrae." Continuò, con un luccichio misterioso negli occhi color miele. "Io ad esempio sento... odore di tabacco e menta fresca."

Draco non poté fare a meno di ripensare ai loro baci che sapevano di menta. Quando era con lei si sentiva come se avesse potuto fare qualunque cosa, si sentiva come si era sentito un tempo: libero. Eppure sapeva che era solo un'illusione e che una loro ipotetica storia era a dir poco impensabile; era tutt'altro che libero. Per non parlare dei casini che avrebbe causato e che già aveva causato... E lui era Draco Malfoy: Purosangue, Serpeverde, Mangiamorte.

Un vuoto familiare gli afferrò lo stomaco quando pensò nuovamente a quello che era.

Un Mangiamorte...

"Signor Malfoy!" La voce di Lumacorno lo riscosse dai suoi pensieri in un modo non poco traumatico.

"Ehm, sì?" Chiese Draco, ignaro della domanda che gli era appena stata posta.

"Le ho chiesto, Signor Malfoy, di venire qui e annusare la pozione." Continuò Lumacorno, con un sorrisetto tranquillo.

"D'accordo, Professore." Rispose il biondo con tono indifferente.

Come se non fosse stato distratto fino a quel momento, Draco si avvicinò al calderone. Una nube densa fuoriusciva leggermente dalle sue pareti e il suo odore gli invase le narici, lasciandolo senza fiato. Quell'odore... non era niente di vago, anzi, quel delicato aroma di vaniglia non troppo forte né troppo delicato era sicuro fosse il profumo della Granger, quel delizioso, semplice profumo di vaniglia che aveva indossato solo poche sere prima, alla festa di Lavanda e poi nella Stanza delle Necessità...

"Allora Signor Malfoy? Cosa sente?" Chiese ancora Lumacorno.

Un che di curioso animava il suo sguardo. Che fosse colpa del suo solito temperamento allegro o l'insegnante aveva intuito qualcosa nello sguardo impassibile di quel gelido Serpeverde?

"Vaniglia, prof." Rispose Draco, con i pensieri celati da un tono studiatamente indifferente. "Nient'altro che vaniglia."

Non ci volle molto prima che, con gli occhi lucidi e i boccoli bruni davanti a cercare di nascondere le lacrime imminenti, la Granger chiedesse di uscire dalla classe. Ottenuto il permesso, la ragazza uscì svelta, lasciandosi dietro una scia di disprezzo.

Draco sapeva che lei era triste per tutto quello che era capitato e sapeva che i problemi erano iniziati quella sera a Hogsmeade, quando lui l'aveva baciata senza pensare, solo perché il suo istinto gli aveva detto di farlo. Aveva fatto un casino e doveva rimediare... Per non parlare della promessa fatta a Blaise.

I don't wanna die//DramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora