Harry, Harry, Harry. Ma dove cavolo era finito? Era certa di averlo visto parlare con la Parkinson e pronunciare una parola bizzarra, che non aveva mai sentito dire prima da lui. Innamorato della Parkinson. Ma possibile? No, doveva esserci un errore... Uno stupido errore, un malinteso, nulla più. Doveva trovarlo, doveva parlarci, subito. Ginny camminò svelta tra la folla in cerca del moro, ma non ci volle molto prima che lo trovasse seduto ad un tavolino, da solo. Si sedette anche lei, sistemandosi il vestito rosso che con tanta cura aveva selezionato. Sperò che Harry la guardasse, ma il suo sguardo era perso nel vuoto. Troppo ubriaco.
"Harry! Eccoti qui, che stai facendo? Andiamo a ballare!" Disse Ginny, con un sorriso smagliante.
Gli prese la mano, aspettandosi che acconsentisse.
Invece, Harry mugolò come se si fosse appena risvegliato da uno stato di trance e sfuggì alla mano della ragazza.
"Ehm... Cosa? Pansy?" Mormorò il Grifondoro sorridendo leggermente, gli occhi ancora chiusi.
Ginny non nascose la sua espressione triste né la voce rotta quando si rivolse a lui. All'improvviso non volle più parlarci, e aveva ragione. Confessargli la verità, mettere a nudo i suoi sentimenti... per cosa esattamente? Doveva allontanarsi da lì, non sarebbe mai stata felice con lui, mai, perché non la amava, amava Pansy. Quando era ubriaco dimenticava ogni cosa, ma non lei. Solo una cosa poteva significare, e non poteva più negarlo.
Fece per alzarsi, ma Harry, spalancati gli occhi verdi, le afferrò il polso con la mano e strinse.
"Sei tornata." Disse, mentre cercava di asciugare il sudore con un tovagliolo.
"Harry, lasciami andare." Disse Ginny, consapevole di quanto l'amico stesse delirando e di quanto lei stesse soffrendo.
Ma il moro scosse la testa.
"Pans, non te ne andare. Sai, prima non mentivo, io ti amo."
La rossa non trattenne più le lacrime e si lasciò andare sulla sedia, liberandosi in fretta dalla stretta di Harry, che ormai era prossimo allo svenimento.
"Pans, non piangere." Disse Harry, passandole la mano sulla guancia con una dolcezza sconcertante.
Catturò con il dito una lacrima salata.
Ginny si nascose il viso tra le mani fredde e pianse senza sosta sul tavolo, cercando di calmarsi senza però avere successo. Passò le dita sulle guance sporche di eyeliner. Non riuscì a impedire che un urlo disperato venisse fuori dalla sua gola, sfogo di anni di amore nei confronti di un ragazzo che non l'avrebbe mai guardata in quel modo.
Mai...
"Io non sono Pansy, e se avessi un briciolo di sobrietà e cervello capiresti che lei non ti ama né ti amerà mai!"
Mai.
Il viso di Harry scomparve al suono di quella parola e lasciò spazio a un altro demone da affrontare, apparso in quell'istante sotto le spoglie di una bruna dai riccioli in disordine. La rossa capì che qualcosa non andava non appena la sentì parlare.
"Gin, non devi dirlo a Ron."
Ginny sospirò e incrociò le iridi dorate di Hermione. Tutto ciò che aveva in mente ora, improvvisamente, era che doveva parlare con suo fratello, informarlo del suo tradimento.
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I don't wanna die//Dramione
FanficDALLA STORIA: «Per un attimo, solo un attimo, ripensò a tutto ciò che aveva fatto e che stava per fare. Il Marchio Nero, l'omicidio, il prestigio di suo padre, la famiglia. Non riuscì a trovarvi un senso. Tutto accanto a lei perdeva valore, c'era s...