Says he made the big mistake of dancing in my storm
Says it was poisonUna volta, quando ancora non era sicura delle sue amicizie, Hermione Granger aveva compreso la sua diversità dal resto del mondo. Mentre a scuola, da ragazzina e anche durante i primi anni a Hogwarts, osservava i gruppetti chiacchierare serafici e ridacchiare senza sosta, specchi accurati di simpatie nate per comuni interessi o atteggiamenti, lei non vedeva in loro altro che falsità e convenienza, e sopportava silenziosa i malefici bisbiglìi che vagavano da un orecchio all'altro a discapito di qualcuno. Quando, alle elementari, i suoi compagni la prendevano in giro per l'aspetto e i diversi interessi, per i denti sporgenti e l'innata passione per la lettura e per lo studio, ella ne prendeva le distanze scoraggiata, ed era solita guardarli da lontano con odio e tanta curiosità. Nonostante la tenera età era stata perfettamente in grado di analizzare le evoluzioni dei loro rapporti, dai quali era sempre, tristemente ed inevitabilmente, tagliata fuori. Pochi mesi, o settimane, a volte addirittura giorni, e le più strette amicizie divenivano inimicizie, le interazioni ridotte al minimo; se all'inizio del nuovo semestre qualcun altro diventava bravo in matematica era lui ad essere idolatrato e ricco di amici che, in realtà, volevano solo farsi passare i compiti. Nel frattempo, se eri peggiorato, non eri bello o particolarmente utile, dovevi solo farti da parte e rassegnarti in silenzio alla tua invisibilità.
Nascosta in un angolo Hermione osservava muta il susseguirsi di questi eventi, chiedendosi per quanto tempo due ragazze sarebbero rimaste amiche, quanto ci avrebbe impiegato la prima a parlare alle spalle della seconda e viceversa, o a quale gruppo si sarebbero accodate nel disperato tentativo di acquisire un po' di popolarità. E la cosa, dopo la sua lettera, si era protratta: aiuto con Pozioni, incantesimi suggeriti a Trasfigurazione, saggi di Difesa Contro le Arti Oscure regalati su pergamene profumate a regola d'arte, curate in ogni dettaglio fino a risultare immacolatamente perfette. Le cose degeneravano, mentre i suoi ideali e le sue aspettative crollavano come le lacrime giù per le sue guance quando capiva di essere stata sfruttata. E i sorrisi sparivano coi suoi rifiuti.
Per anni aveva vissuto in quel modo, passiva, apatica mentre i gruppi di amici si creavano e prontamente si scioglievano. Niente dura per sempre, ripeteva a se stessa come un mantra mentre, invisibile, osservava migliori amiche rubarsi il fidanzato a vicenda, e odiarsi. Meglio stare sola che essere tradita. E così aveva continuato a vivere, lontana da quei drammi, finché non aveva conosciuto Harry e Ron, al primo anno, quando era un'undicenne bruttina con alle spalle mille storie di bullismo che anche a Hogwarts non erano certo sparite, anzi, si erano arricchite di nuovi, spiacevoli capitoli.
Ma da quando era diventata loro amica, qualcosa era cambiato.
Certo era stata ancora immensamente spaventata che tutto potesse finire - l'ansia sociale e la paura dell'abbandono non sono certo semplici da superare, in più non è che fossero diventati un trio inseparabile da un giorno all'altro - ma si era sentita in qualche modo protetta, chiusa in una sorta di bolla isolata da quel mondo che fino a quel momento non aveva fatto che ferirla. In quei momenti sentiva come se, in un angolo remoto della sua esistenza, in un posto diverso e immenso e perfetto, parallelo, lei potesse finalmente essere apprezzata da qualcuno per qualcosa che andava oltre i voti scolastici. Sentiva che finalmente poteva stare con persone degne della sua fiducia, quella stessa fiducia che ormai era molto riluttante a concedere. Così, per qualche anno e con una serie di alti e bassi, si era sentita felice e, soprattutto, non più sola. Le avventure possono essere la più sincera forma di amicizia, perché sono in grado di legare le persone.
Poi era scoppiato il finimondo.
Lei aveva spudoratamente tradito Ron, e il Golden Trio si era spezzato facendo sì che anche quella certezza, dopo anni di instabile costanza, vacillasse.
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I don't wanna die//Dramione
Fiksi PenggemarDALLA STORIA: «Per un attimo, solo un attimo, ripensò a tutto ciò che aveva fatto e che stava per fare. Il Marchio Nero, l'omicidio, il prestigio di suo padre, la famiglia. Non riuscì a trovarvi un senso. Tutto accanto a lei perdeva valore, c'era s...