🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 59:

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Verso le due di pomeriggio, con dilatazione completa di dieci centimetri e contrazioni ogni due minuti, mi portano in sala parto.

"Signore vuole l'anestetico?"

"Uh?" sono tutto intontito e stanco.

"L'epidurale...lo vuole?"

Faccio di sì con la testa, mente Kotaro entra in sala dopo aver indossato un camice di plastica e quei buffi copri-scarpe blu sempre in plastica leggera, uno di questi per scherzare se lo mette in testa.

"Come sto?" commenta ridendo.

"Non sono in vena di scherzi..." sibilo dal letto.

Mi fanno sdraiare sul lettino, a gambe larghe, con lo schienale alzato per appoggiarmi ad esso.
Kotaro affianco a me che mi stringe la mano.

"Dottore..." chiama l'infermiera dopo che sentiamo aprirsi la porta.

E' il mio dottore.

"Buon pomeriggio signor Akaashi, vedo che siamo al termina dei nove mesi..."

"Sì...sì..." rispondo con voce morbida e supplichevole.

Mi fa allargare di più le gambe, facendomele appoggiare su dei cosi di metallo fatti apposta.

Dalla vita in giù mi copre con un telo, così nessuno dei due vedrà del sangue.

Stringo con la mano destra la mano di Kotaro, mentre con l'altra stringo la pompetta per l'anestetizzante.

Ci siamo, sto per partorire, inaspettatamente le mie preoccupazioni svaniscono, andrà tutto bene, Kotaro è affianco a me e mi sorride, mi rassicura.

Non vediamo entrambi l'ora di abbracciare i nostri due piccolini.

"Ci siamo...una contrazione... ora dovrà solamente spingere..." mi spiega il medico con calma.

Vengo improvvisamente ripreso dal panico.

"Mi dispiace...non ce la faccio!" piango.

"Sì che ce la può fare...Usi la pompetta per l'enestetizzante" mi incinta il medico.

"Keji...ce la puoi fare..." mi consola il mio compagno.

Inspiro, espiro, inspiro, espiro e spingo, con tutte le mie forze, nonostante mi sento il corpo completamente svuotato dalle energie.

Cerco di mettere in pratica le tecniche di respirazione che avevo imparato al corso pre-parto, anche se quando ero al corso gli esercizi gli facevo con tanta noncuranza.

"Bene...ora...rifaccia lo stesso, Non si trattenga, se ha bisogno di urlare, lo faccia..."

Non mi trattengo più, e grido dal dolore, perchè fa troppo male...

"Su' coraggio, spinga sulle staffe, gonfi i polmoni, faccia forza con le braccia..." mi consiglia il medico.

Dopo varie spinte e mie grida di dolore, ho non solo distrutto i timpani di tutti, ma anche la mano a Kotaro a furia di stringerla.

"Vedo la testa!" esclama il medico totalmente all'improvviso.

"Forza! Un altra spinta!" faccio come mi dice e sento scivolare fuori da me un qualcosa...anzi qualcuno...

Sento piangere, alzo la testa e vedo il medico sollevare tra le braccia foderate dal camice e dai guanti un piccolo esserino ricoperto in parte da sangue.

"Buah! Wahhhh!" piange.

Mi vengono le lacrime agli occhi.

"Bravissimo Keji..." si congratula Kotaro baciandomi la fronte.

Il medico porge il piccolino all'infermiera, per poi ritornare davanti a me.

"Ora...il secondo..."

Faccio di sì con la testa, ormai mi sento più forte di prima, quasi più deciso, inizio a spingere.

"Vedo qualcosa..." annuncia il medico.

Ma non sembra felice.

"Va...tutto bene?" domanda Kotaro.

"Il piccolino si è girato..."

"E quindi?" domando sempre più impaurito.

Avverto un leggero timore negli occhi del dottore.

"Dovremo procedere con un cesareo..." annuncia serio.

"Un cesareo?!" esclamo.

La notizia mi sconvolge...

Ho ucciso il mio bambino?

Ho spinto troppo?

Ho fatto qualcosa di sbagliato?

Il dottore non mi risponde e si fa passare vari oggetti da un'altra infermiera.

"Ma andrà tutto bene? Vero?!"

"Sì...stia tranquillo..."

"Cosa posso fare?" domando piangendo.

"Si rilassi...respiri profondi..."

Mi appoggio del tutto al lettino della sala, chiudo gli occhi ed aumento l'anestetizzante.

Mi stanno praticamente tagliando il fondo pancia, ma spero con tutto me stesso che il piccolo stia bene.

Il dolore di quel taglio è minore in confronto a quello che ho passato fino ad ora.

Stringo la mano del mio compagno e sempre ad occhi chiusi inspiro ed espiro, lentamente e cercando di tranquillizzarmi.

Sento in sottofondo solo le parole affuscate del medico e del pianto del primo piccolo.

Ma poi i pianti...diventano due.

Il dottore, estrae dalla mia pancia il secondo bambino.

Anch'esso minuscolo e ricoperto di sangue.

Piango, piango a non finire, ma rido anche, e di gioia accidenti.

I miei due bambini...i nostri due piccoli gufetti.

Guardo Kotaro, i nostri sguardi si incrociano.

"Sei stato bravissimo..." e mi bacia.

Sono stravolto, sudato, ma felice.

"Il papà vuole venire a tagliare il cordone dei due nuovi arrivati?" domanda il medico.

"Sì...subito..." mi lascia la mano, quasi nostalgico.

Kotaro taglia i cordoni di entrambi i bambini, con mia somma gioia, rivolgendomi un meraviglioso sorriso.

Mentre le due infermiere li visitano mi stendo del tutto sul lettino, vedo le luci bianche della sala che stanno proprio sopra di me.

Alle ore 14.38 e 14.43 nascono i miei due bambini, i miei amori.

Le palpebre mi si fanno più pesanti, sono stravolto, partorire è troppo doloroso, fa venire... sonno...e chiudendo piano gli occhi, mi addormento...

𝗦𝗣𝗔𝗭𝗜𝗢 𝗔𝗨𝗧𝗥𝗜𝗖𝗘:

𝗦𝗣𝗢𝗜𝗟𝗘𝗥: Nessuno è morto!

So perfettamente che questo capitolo lo aspettavate da taaaannntttiiiiisssiiimmoooo tempo.

Ed io sono contentissima che la storia vi sia piaciuta e che vi stia piacendo, ci metto molto tempo a scrivete i capitoli ma non m'importa, perchè sono contentissima che amiate le mie ff ed i capitoli che scrivo...

Perciò...come sempre...spero che il capitolo vi sia piaciuto!

Congratulaziono e Keiji e Kotaro per i due gufettini❤️!

E...al prossimo capitolo!

Perchè non è mica finita qui eh!

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora