🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 69:

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Akaashi's pov:

A causa del cesareo sono dovuto rimanere in ospedale più del previsto, per vari controlli, una settimana sotto supervisione del mio medico e della nazista.

Durante questi giorni mi sono impratichito con il cambio dei pannolini, l'allattamento e sul fatto che ormai la mia vita è cambiata per sempre.

Ora sono mamma, ho due figli, due gemellini, per il prossimo anno dovrò rimanere a casa e stare a stretto contatto con quei due nuovi esserini viventi.

Non so se ce la farò, ma quando guardo i miei due piccoli capolavori capisco che è tutto possibile.

"Katsuo, Akihiro, la vostra mamma vi ama, più di ogni altra cosa al mondo" glielo ripetevo tutte le sere quando i piccoli venivano riportati nella nursery.

Ed oggi...che è metà giugno, sono seduto sul letto dell'ospedale, con addosso dei bermuda di jeans chiaro un po' larghi ed una maglietta addosso, data che sono due settimane che mi vesto con tutoni e vesti da notte.

Mentre Kotaro è andato a prendere la macchina, io sistemo i bambini nei loro ovetti da viaggio, sono così adorabili!

"Bene piccolini...ora si ritorna a casa...avrete una vostra cameretta bellissima, piena di giochi e dove mi auguro non mi farete passare le notti in bianco..."

Non credo che mi ascolti molto, Katsuo sta iniziando a prendere dimestichezza con il ciuccio, mentre Akihiro mi guarda quasi sbalordito.

Sorrido, i miei due bambini sono uguali a loro padre.

"Bene..." fa la nazista mentre entra nella mia, ormai, ex stanza.

"...Allora oggi tornate a casa?" tiene in mano una cartella da ospedale, chissà di chi è?

"Sì, sì, sia Katsuo che Akihiro non vedono l'ora di vedere la loro camerettina...non è vero piccolini?"

Lei rotea gli occhi, ma allo stesso tempo sorride.

"Bene...buona fortuna allora"

"Grazie mille"

Pochi istanti dopo entra una ragazza con il camice, un po' più giovane.

"Dottoressa...mi scusi...noi avremmo..."

Lei alza gli occhi al cielo.

"Arrivo subito..." risponde con aria da sufficienza alla ragazza, la quale si eclissa all'istante.
Sospira.

"Ah...specializzandi...sono davvero ingestibili..." ed esce di corsa dalla porta.

Faccio appena in tempo a salutarla che mio marito fa capolino nella stanza.

"Dove andava così di corsa?"
Scrollo le spalle.

"Non ne ho idea..."

Poi mi si avvicina.

"Allora oggi portiamo a casa i due gufettini!" mi annuncia, per piegarsi in seguito per avere una visuale migliore sui visi dei piccolini.

"La vostra cameretta è pronta! Oggi si torna a casa" e da ad entrambi un buffetto sulla guancia.

Hanno delle guance morbidosamente stupende, gliele mangerei.

"La vostra cameretta ha le pareti azzurre ed aspetta soltanto voi" continua mio marito.

"Non ti ho mai sentito parlare con una voce così dolce e rimbambita..." gli faccio notare portando lo sguardo sui volti dei bambini che lo fissano.

"Sarà...ma sono veramente adorabili...giuro non ce la faccio a non fare questa vocina acutina da cartone animato" ed allunga una mano per fare il solletico a... Akihiro? Sì ho detto giusto.

"Ora è meglio andare..." annuncio tirando sù il mio borsone con dentro tutte le cose utilizzate da me e dai bambini dell'ultima settimana.

Kotaro prende con la mano destra l'oggetto di Akihiro, con la sinistra quello di Katsuo.

Scendiamo nel parcheggio e dopo aver caricato borsoni e bambini in macchina ci avviamo verso casa, casa dolce casa.

"Sai...la nostra casa non sarà più la stessa dopo che loro due ci metteranno piede..." inizio la conversazione pochi minuti dopo la partenza.

"Intendi che ci saranno più pianti, grida e cose da fare?" mi chiede lui.

Annuisco.

"Mi darai una mano vero? A casa...coi bambini...con le faccende..." gli chiedo.

"Non ce la farò a fare...tutto quanto da solo..."

"Keiji...certo che ti darò una mano...sono una responsabilità tua e mia..." sono un po' distratto, a causa delle mie preoccupazioni.

"Hey...guardami..." mi fa vedendomi pieno di pensieri.

"...Qualsiasi cosa mi chiederai... sarà fatta, avrai tutto quello che vuoi..." alzo lo sguardo.

"Stabiliamo delle regole?"chiedo.

Lui esita un pochino.

"Certo" dice alla fine.

"Prima regola: se si svegliano di notte ci alziamo entrambi, così, un bebè a testa..."

"E poi?" mi domanda.

"Ehm...creeremo una tabella coi compiti settimanali...che dici ti sta bene?"

"Tutto pur di farti felice Keiji"

"Buah..." mi giro ad Akihiro è caduto il ciuccio.

Cerco di girarmi dietro e di poco riesco a recuperargli il ciuccio, che era finito dentro ad una piega dell'ovetto da macchina.

Mi fa male la schiena, anche se ho partorito una settimana fa, sono ancora a pezzi.

Certi dolori non si dimenticano tanto facilmente...soprattutto quando partorisci una coppia di comodini Ikea da tre chili l'uno.

𝗦𝗣𝗔𝗭𝗜𝗢 𝗔𝗨𝗧𝗥𝗜𝗖𝗘:

Buonasera Signore e Signori❤️!

Niente...spero che il capitolo vi sia piaciuto, notte notte✨!

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora