🖤𝙲𝚊𝚙𝚒𝚝𝚘𝚕𝚘 27:

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Passiamo tutto il restante pomeriggio a giocare a giochi di società, chiacchierare, ridere e scherzare.

Ho anche appreso che Akio ha iniziato la specializzazione come dentista, mentre Akane ha iniziato a lavorare come designer in una piccola ditta fuori città.

Le ore passano e nonostante tutto riesco a tenere nascosta la cosa.

E' dop cena che le cose iniziano a farsi difficili.

"Keji...Ma vai già a dormire?"
mi chiede mia suocera vedendomi salire le scale.

"Sono solo le nove di sera..." va avanti Akane.

"I viaggi lunghi mi stravolgono, mi faccio una bella dormita così domani starò meglio... Buonanotte" e riprendo il mio cammino verso la camera.

Dormiremo nella stanza adiacente al bagno, mentre quella dei genitori di Kotaro è in fondo al corridoio, era la camera dove dormivano lui e le sue sorelle.

Da quando se ne sono andati tutti e tre sa casa hanno risistemato la camera con un matrimoniale e dei mobili nuovi, sembra quasi una camera d'albergo.

Il letto è anche già fatto, foderato con degli splendidi piumini.

Mi ci siedo sopra, morbidissimi, quasi ci sprofondo dentro.

Apro la valigia e tiro fuori tutto il mio occorrente per la notte.

Vado in bagno a sistemarmi, mi lavo i denti e mi infilo il mio pigiamone natalizio, rosso con un disegnato sopra un gufetto sotto la neve, con annesse pantofole.

Ritorno in camera da letto e mi infilo sotto il piumone senza pensarci due volte, così caldo e confortevole...

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Bokuto's pov:

Mentre Keji è di sopra io, mio padre e le mie sorelle giochiamo a carte.

"E con questa...ho vinto!" esclama mio padre mentre poggia la carte nel mazzo sul tavolo.

"No! Maddai!" fa eco mia sorella gettando le carte rimaste sopra a quella di mio padre.

"Eh...ragazzi l'esperienza..." ride mio padre.

Mio padre è sempre stata bravo a giocare a carte, nessuno di noi è mai riuscito a batterlo.

"Dai...un'altra partita?" ci chiede papà mentre rimescola le carte.

Akio fa segno di no con la testa.

"No, no, noi dobbiamo tornare a casa, che domani ho l'ultimo giorno di specializzazione prima delle vacanze di Natale..."

"Sarà meglio andare allora..." fa eco l'altra.

Le accompagniamo all'ingresso, una volta chiusa la porta mi stiracchio, mi è proprio venuto sonno.

"Allora...che mi racconti figliolo?" mi chiede mio padre.

"Momento padre-figlio?" domando ridendo.

"Sì..." e mi poggia una mano sulla spalla, anche se ormai sono alto come lui.

"Del fatto che non riesci a mettere incinta Keji..."

Un brivido mi sale su per la schiena.

"Senti Pa, sono molto stanco, ne parliamo poi..." e mi avvio verso le scale.

"Lo so, è un argomento delicato...ma bisogna parlare di queste cose..."

Alzo gli occhi al cielo, tanto sono girato di spalle e non lo nota.

"Sì, ma... domattina... Buonanotte!" e salgo velocemente le scale.

Vado in camera da letto, dove trovo Keji addormentato sotto il piumino.

E' adorabile, una vera meraviglia.

Prendo dalla valigia il pigiama, ed una volta tornato dal bagno mi metto nel letto con lui.

Abbracciandolo dai fianchi.

"Dormi?" gli chiedo dolcemente.

"No, mi hai svegliato te..." mi rimprovera ancora assonnato.

"Chissà se i piccoli dormono quando dormi te..."

"Loro dormono circa venti ore al giorno..." precisa.

"Wow, il sogno di molte persone..."

"Ed anche il mio, quindi lasciamo riposare per favore..."

Lo coccolo ancora un po', poi sentiamo provenire da fuori un tuono, secco, rumoroso ed inquietante.

Strano, di solito a dicembre ci sono pochi temporali...

Poi ne arrivano un altro, un altro ed un altro ancora.

Keji, trema si agita e questo lo riesco a percepire significativamente.

"No, no, no..."

"Tranquillo..." cerco di rassicurarlo.

A Keji non sono mai piaciuti i temporali, poi ne ha persino paura, forse perchè da piccolo era abituato a stare da solo la notte, mentre fuori pioveva e tuonava.

"Non devo avere paura, non posso..." si agita nel letto.

"I piccoli sentono quello che sento io, non voglio che abbiano paura anche loro...io dovrei essere un luogo sicuro per loro... io...."

"Innanzitutto, rilassati..." gli comando.

Poi gli accarezzo la pancia, gli bacio il collo e rilascio dei feromoni calmanti.

"Non avere paura, sarò io il tuo luogo sicuro..."

Avevo letto sul libro che mi ha dato Kuuro che durante la gravidanza possono capitare momenti di smarrimento, nervosismo o paura.

"Abbracciarlo, stargli vicino, accarezzargli la pancia e fare sentire la propria presenza sono fondamentali durante la gravidanza del* propri* compagn*..." cita il libro.

"Shhhh, va tutto bene, papà è qui..." mormoro riferendomi ai piccoli.

Sento che Keji si sta calmando, ma non mi stacco da lui, continuo a farlo sentire al sicuro, facendogli capire che non è solo, lui ha me, i piccolini avranno un bravo papà, oltre ad una meravigliosa madre.

"Kotaro..." mi chiama girandosi verso di me, il suo viso è più naturale senza occhiali, anche se ammettere che gli fanno un'aria così intellettuale e sexy.

Fa aderire il mio corpo con il suo, il mio viso a pochi centimetri dal suo, i nostri petti praticamente uniti, mentre la su pancia un po' rotondetta aderisce alla mia.

"Grazie mille..." dice chiudendo gli occhi.

"Di nulla..." gli rispondo in tono pacato.

Piano piano si addormenta, è meraviglioso ed adorabile.

"Vi amo..." sussurro, quasi sbadigliando.

Consapevole di stare parlando non solo col mio amato, ma anche coi nostri due piccini.

🦉"𝙼𝚢 𝙵𝚊𝚖𝚒𝚕𝚢"🦉🖤𝙱𝚘𝚔𝚞𝚊𝚔𝚊 𝙾𝚖𝚎𝚐𝚊𝚟𝚎𝚛𝚜𝚎🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora