"Questo bambino sbava un po' troppo..." disse Luke, mostrandosi come al solito amante dei bambini ed esperto di come comportarsi con quelle piccolissime creature "Non è che lo sto facendo soffocare?"
Shawn, udendolo dalla cucina, si precipitò in soggiorno protendendo le braccia verso Aaron "Ridammi mio figlio"
Federica scoppiò a ridere, prendendo in giro il fidanzato, mentre Greta scosse la testa mentre cullava Olivia tra le braccia "Non oso immaginare come si comporterebbe Luke con dei figli propri" commentò sottovoce, per non svegliare la figlia.
Luke scrollò le spalle e si avvicinò al camino, attizzando il fuoco "Per questo vogliamo aspettare ancora degli anni prima di avere dei figli nostri... Non credo di essere davvero pronto"
Presi Aaron dalle braccia di Shawn, che si mostrò più rilassato ora che Luke non aveva nessuno dei figli in braccio, e mi sedetti accanto a Greta "E io non credo di essere pronta a dei minuscoli Luke Williams... Ne basta uno solo!"
Luke mi fece il dito medio e Greta allungò un braccio per coprire gli occhi a Aaron, che iniziò a ridere quando gli feci la linguaccia "Zio Luke è un cattivone!" dissi al bambino con voce profonda, anche se non credevo che mi capisse "Cat-ti-vo-ne!"
Federica si accucciò sul fianco di Luke, che le si sedette accanto, e controllò il telefono, per poi sorriderci e mostrarci lo schermo "Guardate Arianna e Michael davanti al Cavern Club!"
"Si godono la vita da sposini!" replicò Greta, ridacchiando "Io e Shawn non passiamo un fine settimana fuori da prima che rimanessi incinta!"
Shawn emerse dalla cucina con un tagliere pieno di salumi che la famiglia di Greta le aveva spedito dall'Italia "Ora potremo fare delle escursioni di famiglia! E se comprassimo un camper?"
"No" esclamò Greta, poi si ricordò della figlia addormentata tra le braccia e abbassò la voce "Ne abbiamo già parlato, io odio i camper!"
"Un giorno ti convincerò del contrario, cara"
Lei roteò gli occhi e sorrise alla figlia, che si era svegliata "Ehi Liv, il tuo papà vuole portarci in viaggio su un veicolo dove il bagno è minuscolo e i materassi sono scomodi!"
"Liv, non ascoltare la mamma!" ribatté Shawn, inclinandosi sulla figlia che gli prese il mignolo "Tu e Aaron avrete di certo buon gusto" detto ciò, mi prese il figlio dalle braccia e iniziò a cullarlo in piedi vicino al fuoco, mentre noi iniziammo a mangiare salumi e bere vino.
Dopo un paio di minuti Greta e Shawn misero i figli a dormire nella loro stanza, tenendo ben vicini i telefoni con le telecamere che avevano installato per poterli controllare in ogni istante.
"Come vanno le cose in azienda?" domandò Shawn mettendo un braccio attorno alle spalle della moglie, mentre Luke teneva la mano sul ginocchio di Federica. Io, invece, abbracciai un cuscino. Ero stata per tanti anni abituata alla presenza di Henry, ai contatti fisici casuali e affettuosi che la loro mancanza era fuori posto, strana. Immaginai che essere in una stanza con due coppie affiatate faceva questo effetto a chiunque non fosse in una relazione.
"Benissimo!" rispose Federica, sorridendo raggiante e un po' arrossata per il vino "Io e Luke lavoriamo che è una meraviglia! E da quando abbiamo iniziato a delegare compiti secondari o non urgenti siamo molto più rilassati!"
Dovresti provarci, Evelyn...
Quella era la voce di Henry a parlare nella mia testa, ogni tanto compariva quando sentivo la sua mancanza.
Luke sorrise a sua volta "Federica è un portento in quello che fa, non ho mai lavorato con nessuno di così efficiente"
Nonostante l'inizio difficoltoso, la relazione di Luke e Federica era stata calma e pacifica negli anni. Ogni tanto litigavano, ma risolvevano tutto nella loro sfera privata e senza tanti melodrammi, di solito sempre nel giro di un paio d'ore.
"E al laboratorio?" domandai a Shawn e a Greta "La ricerca va bene?"
Entrambi si lanciarono appassionatamente in un discorso su come erano vicino ad un importante scoperta molecolare, ero sinceramente entusiasta per loro anche se non ci capii molto di quello che ci dissero. Non ero mai stata un asso in biologia e quei due stavano usando un sacco di paroloni.
"Venerdì prossimo c'è la premiazione di CEO dell'anno!" fece Federica "Evelyn, non sei emozionata?"
No, non lo sono per niente sarebbe stata la risposta più sincera, perché non ero elettrizzata, non ero trepidante per l'attesa. Volevo solo che quella serata arrivasse e si concludesse nel minor tempo possibile, per poi tornarmene a casa mia in pace. Lui sarebbe stato lì, lui mi avrebbe dato il premio se avessi vinto.
Che ironia, pensai, il premio per il quale ho sviluppato un ossessione che ha portato alla nostra rottura mi sarà consegnato da Henry stesso!
Avevo provato a diminuire i miei ritmi, ma visto che non avevo più una segretaria (dovevo essere pignola nel scegliermi la prossima, dato che avevo assunto un'omicida senza accorgermene) e il lavoro si faceva più intenso, non era cambiato niente. Uscivo di casa la mattina presto e tornavo tardi. L'unica concessione che mi facevo era il sabato sera, andando a casa di Greta e Shawn per vedere come stavano i bambini.
Forse, se avessi fatto queste concessioni prima...
"Evelyn?" mi richiamò Greta, guardandomi con un velo di preoccupazione "Tutto bene?"
"Sì, certo" risposi troppo in fretta; dopo il mio primo e ultimo sfogo fatto in questo stesso soggiorno, non avevo più parlato con nessuno di loro di Henry. Avevo accettato la cosa senza lacrime, stavo iniziando ad andare avanti "Ed è ovvio che sono emozionata! Aspetto questo premio da tutta la vita!"
Federica e Greta si scambiarono un'occhiata che riconobbi, per cui intuii subito quali sarebbero state le loro prossime parole "Eve... Ci sarà anche Henry..." iniziò Greta.
"Come ti senti al riguardo?"
Era già da un paio di settimane che provavano a parlarne, ma ero sempre riuscita a sviare il discorso. Non mi disturbava che ci fossero anche Luke e Shawn a sentire la mia risposta, sia perché non era esattamente la verità e perché eravamo amici da anni, facevano parte di questa nostra numerosa famiglia.
"Prima o poi lo avrei dovuto incontrare, per un motivo o per un altro, non capisco tutta questa apprensione" feci io, indugiando nel bere il mio vino.
"Vogliamo solo assicurarci che tu sia pronta" replicò calma Federica "Sarà la prima volta che lo vedrai dopo..." la sua voce sfumò nell'aria riscaldata dal fuoco.
"Dopo la rottura? Sì, sarà la prima volta... Ma va bene, io sto bene. Se vincerò, sarà lui a consegnarmi il premio e sicuramente sarà strano e magari anche imbarazzante, ma non ci posso fare niente... Piuttosto, dove avete preso questo vino? Ha un sapore delizioso!"
Il cambio di argomento fu forzato e lo notarono tutti, ma nessuno insistette, per fortuna.
"Come ti senti al riguardo?" mi avevano chiesto.
Non lo so, non lo so come mi sento a riguardo. Non so se scoppierò a piangere davanti a tutti o se sarà come il fastidio provocato da una mosca. Non so se riuscirò a sostenere il suo sguardo blu, non so se riuscirò a sorridere e a fare un discorso mentre mi guarda e mentre penso a come io e lui avremmo festeggiato insieme se non ci fossimo allontanati. Ma siamo cambiati, cambiati, cambiati...
Quella era la mia risposta sincera alla mia domanda.
Ma quelle parole non videro mai la luce del sole.
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Le sfumate dell'alba
RomanceSEQUEL DE "Le sfumature della notte" • • Sono passati sette anni dal momento in cui Evelyn ha messo piede in Inghilterra, facendone la propria casa. Ora lei e le sue amiche hanno un lavoro di cui sono soddisfatte, le loro vite non potrebbero andare...