Capitolo 18

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C'era una cosa che io e le mie amiche non avevamo mai fatto, nemmeno una volta esser diventate donne di successo con una propria carriera e un proprio stipendio.
Non avevamo mai affittato una limousine Perciò quel sabato sera decidemmo che quello sarebbe stato il nostro azzardo, il nostro cambio di programma. Una sera spensierata come i vecchi tempi, perché alla fine avevamo tutte circa venticinque anni ed eravamo ancora giovani.
Greta stappò lo champagne e lo versò nei nostri calici mentre sfrecciavamo per Londra, facendo un urlo di gioia.
Eravamo già un po' brille, ma quella serata era per divertirci.
"Finalmente!" fece Greta, ridendo "Niente pannolini per una sera"
Scoppiammo anche noi a ridere, poi aggiunsi "Stasera solo alcolici e noi!"
Federica annuì, d'accordo "Per una volta i ragazzi possono occuparsi dei bambini" fece l'occhiolino ad Arianna "Così Michael fa pratica"
Lei, in tutta risposta, scosse la testa e bevve ancora "Non parlarmi di bambini mentre sto bevendo, potrei accidentalmente rimanere incinta solo pensando a mio marito"
Il nostro autista ci chiese se dovesse portarci in qualche locale, ma a noi non andava di infilarci in un posto con la musica così alta da non sentire le nostre voci. Era una serata tra ragazze, per parlare di cose frivole e assurde.
"Continua a guidare" fece Federica, versandosi altro champagne "Poi si vede" aggiunse ridendo.
Non passavo un sabato sera così da una vita Tutto questo era davvero, davvero liberatorio.
Iniziammo a parlare di viaggi che dovevamo fare insieme, tutti quelli che avevamo sempre programmato ma poi rimandato.
"Potremmo andare a New York!" fece Arianna "Ci siamo state solo singolarmente, ma avevamo sempre detto che ci saremmo andate insieme!"
"E se andassimo ad Amsterdam?" replicai "È sempre stata la nostra prima meta"
"Oslo? Vi ricordo che volevamo esplorare per bene il Nord Europa!" intervenne Federica, seguita da Greta che aggiunse "La Svezia non sarebbe male!"
Passammo così un'ora intera, vedendo i costi dei biglietti aerei, gli alberghi disponibili e i giorni che andavamo bene Anche se dopo aver bevuto un altro po' ci scordammo del viaggio e pensammo di adottare un cane tutte insieme.
"Lo potremmo tenere una settimana a testa" disse Arianna, ma Greta scosse la testa dicendo che lei non ne voleva sapere niente.
"Sapete che ho paura dei cani!"
"E se tuo figlio vorrà un cane?" domandai, inarcando le sopracciglia ridendo.
"Allora Shawn si travestirà da cane"
Federica sputò quello che stava bevendo, presa da una risata così forte che le vennero le lacrime agli occhi.
Arianna, dopo aver fatto una foto a Federica che si strozzava mentre io le davo dei colpetti sulla schiena, roteò gli occhi e ridacchiò "Evelyn, tu sei d'accordo per il cane?"
"Non sono riuscita a curare la mia relazione!" scherzai "Figurati se posso curare un cane"
La mia risata si interruppe quando vidi le altre che mi guardavano accigliate e confuse "Che c'è?" esclamai, mettendomi leggermente sulla difensiva "Non possiamo scherzare su Henry e me?"
"Certo" si affrettò a dire Greta, seguita subito dalle altre "Cioè... Sì, ovvio"
"Bene" i nostri calici erano di nuovo magicamente pieni "In ogni caso, parlando di viaggi, io il mese prossimo vado a Praga!"
Ancora un po' spiazzate dalla mia battuta, le mie amiche non risposero subito "Per l'albergo di Dylan, giusto?" chiese Federica.
"Già... Se vi va di fare un viaggetto, venite con me! La mia camera ha un letto matrimoniale e un divano letto, possiamo starci benissimo insieme. Sarà divertente"
Le risposte che ricevetti non furono positive Ma dovevo aspettarmelo: Arianna aveva dei pazienti gravi di cui occuparsi, Federica doveva aiutare Luke nell'occuparsi di un importante accordo per la loro azienda e Greta doveva destreggiarsi tra lavoro e figli.
"Sorry, Eve" fece Arianna.
Scrollai le spalle, facendo un gesto vago con la mano e sorridendo "Tranquille, ne approfitterò per bere e ubriacarmi senza che voi siate lì a guardarmi!"
La conversazione si spostò di nuovo su argomenti scherzosi, che consistevano prevalentemente in aneddoti dei nostri anni universitari.
Greta ci stava ricordando del nostro terzo Mayball, a tema anni venti Shawn aveva bevuto così tanto che pensava che un ragazzo travestito da Fitzgerald la sua fidanzata, che era rimasta profondamente offesa da quel malinteso.
"È stato orribile!" stava dicendo la neomamma "Credo che sarà una delle cose che non gli perdonerò mai!"
"Oddio, mi ricordo quella notte come se fosse stata ieri" aggiunse Arianna, con gli occhi pieni di nostalgia e ricordi "Michael non poté bere niente perché aveva il raffreddore ed era sotto effetto di alcune medicine"
Roteai gli occhi "Si è lamentato per tutta la sera di non poter bere"
"Ed Henry gli aveva preso una bevanda analcolica per farlo stare zitto" disse Federica, ridendo.
Ridacchiai "Gli aveva detto che sapeva di whiskey, ma in realtà era un succo di frutta E poi Luke ha dovuto guidare perché Shawn e Henry erano ubriachi, mentre Michael si sentiva troppo stordito per guidare"
"Una delle poche volte in cui ha fatto quello responsabile" scherzò Federica, poi Arianna prese il telefono e iniziò a scorrere la galleria delle foto, risalendo alla data di quella sera.
Iniziammo a guardare le foto di quel Mayball, ripentendo centinaia di volte che sembravamo piccolissime e molto più spensierate.
Ci fermammo a studiare una foto che avevo scattato io: Luke e Federica stavano sorridendo alla telecamera (era stato difficilissimo convincere Luke a farsi fare una foto), mentre Henry e Greta sostenevano dietro di loro un boa di piume, senza un apparente motivo.
Un'altra foto mostrava Shawn e me, lui in frac nero mentre io vestita da Daisy de Il grande Gatsby, avevamo le braccia incrociate, eravamo schiena contro schiena e guardavamo la telecamera.
Nella galleria dei ricordi apparvero Arianna e Michael che si baciavano sotto un arco a forma di cuore, che un romanticone aveva voluto posizionare al Mayball.
Scorremmo ancora lo schermo, questa volta c'eravamo io e Henry che ballavamo, lui vestito elegantissimo in linea con il tema dell'evento e del mio costume. Ci guardavamo negli occhi e chiunque aveva scattato quella foto ci aveva colti nel mezzo di una conversazione, io avevo la bocca semichiusa come se avessi appena finito di parlare, lui invece aveva le sopracciglia alzate e un sorrisetto divertito sul volto.
Mi venne un groppo alla gola, ma non commentai e continuai a scorrere le foto, ridendo vedendo le condizioni di Shawn la mattina dopo, con le occhiaie e un'espressione contorta per il dolore del mal di testa.
Ci eravamo divertiti così tanto in quegli anni, a volte mi chiedevo se tutto il divertimento fosse terminato, se ora fosse arrivato il momento di mettere da parte le ragazze spensierate che erano dentro di noi
"Ehi!" mi richiamò Arianna "So a cosa stai pensando E no, abbiamo ancora tanto tempo per divertirci"
"Scusate, credo di essere diventata l'amica pesante del gruppo" scherzai "Mi chiedevo solo se passeremo di nuovo una serata così tutti insieme, ad una festa che finisce la mattina e senza conseguenze"
"Dopo mesi e mesi di asocialità sei tornata tra di noi!" esultò Federica, abbracciandomi ridendo. Lei era decisamente ubriaca.
Arianna, che era più sobria rispetto a Greta, scrollò le spalle "Forse non esattamente così, ma quello non è l'unico divertimento di questo mondo"
"Basta con queste chiacchiere deprimenti!" ordinò Greta, aprendo un'altra bottiglia "Bevete che vi passa"
A questo punto scoppiammo tutte a ridere E le ubbidimmo benevolenti.

Le sfumate dell'albaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora