Feci il mio ingresso nella classe del professor Downey ancor prima che entrasse. Mi sedetti al mio solito posto e lasciai lo zaino sul banco mentre aprivo l'ennesima lettera contenente la strofa della poesia. Non avevo ancora parlato con Josh di queste lettere, ma l'avrei fatto molto presto.
Tu pria che l'erbe inaridisse il verno,
Da chiuso morbo combattuta e vinta,
Perivi, o tenerella. E non vedevi
Il fior degli anni tuoi;
Non ti molceva il core
La dolce lode or delle negre chiome,
Or degli sguardi innamorati e schivi;
Nè teco le compagne ai dì festivi
Ragionavan d'amore.
-RIl professor Downey entrò in classe e riposi la lettera nello zaino per poi tirare fuori il quaderno degli appunti. Sentivo il suo sguardo su di me anche se io evitavo di incrociare il suo. Ero davvero furiosa con lui e per come mi aveva trattata. Voleva che diventassi la migliore del corso ma si era lasciato trasportare da quel bacio e io avevo fatto lo stesso.
Lui era soltanto il mio professore, per quanto fosse sexy e autoritario, e io dovevo pensare ad altro anziché a lui.
Josh stranamente si sedette nel banco dietro al mio, attirando la mia attenzione. <<Buon compleanno, Silvia.>> mormorò rivolgendomi un sorriso.
<<Grazie, Josh.>> ricambiai il suo sorriso e tornai a guardare davanti a me.
Avevo già ricevuto una tonnellata di auguri da parte della mia famiglia e mia madre mi aveva perfino spedito un maglione bianco latte come regalo. Jordan invece mi aveva regalato una collana dorata che avrei messo la sera stessa alla mia festa. Finalmente avevo compiuto ventun anni e volevo bere fino a vomitare, un po' perché me lo meritavo, un po' per dimenticare il professor Downey. Quest'ultimo sedeva alla cattedra mentre ricontrollava alcuni appunti che aveva preso sul suo taccuino. Indossava i suoi occhiali da lettura che lo rendevano estremamente attraente e uno dei suoi completi scuri con tanto di gilet e cravatta, ma senza indossare la giacca. Le maniche della camicia erano rimboccate fino ai gomiti e riuscivo a sentire la sua colonia fin da qui.
Lo faceva apposta per provocarmi.
Si alzò dalla sedia e si posizionò davanti al banco della fila di mezzo, guardandoci tutti uno per uno. <<Cos'è davvero l'amore? Chi mi sa rispondere?>>
Nessuno fiatò, allora parlò nuovamente lui. <<So che abbiamo già affrontato questo argomento, ma voglio che sappiate una cosa: l'amore è meraviglioso. Si manifesta in molte forme diverse e non deve essere per forza sessuale o romantico. L'amore è, ad esempio, quando una persona ti tiene lontana per il tuo bene, per proteggerti.>>
Che razza di idiota! Si stava nascondendo dietro un monologo per farmi la predica.
Decisi di non intervenire, altrimenti i miei compagni avrebbero capito che il suo discorso si riferiva a me. Ma dentro di me avevo voglia di urlargli contro per tutto quello che mi aveva fatto passare la sera prima.
<<Personalmente, quando non riesco a controllare le mie emozioni, scrivo. So che sembra banale, ma aiuta molto a capire i propri sentimenti verso qualcuno. Vorrei che faceste questo lavoro, ma non vi farò leggere il vostro elaborato di fronte all'intera classe. Domani pomeriggio verrete in ordine alfabetico nel mio ufficio e ne parleremo individualmente.>> gesticolò per poi lanciarmi un'occhiata e tornare a sedersi.
Cosa voleva ottenere? Sperava che scrivessi su di lui? Avrei voluto farlo davvero, ma non meritava di leggere una cosa tanto profonda come i miei sentimenti per lui. Avrei scritto su Josh, invece.
Il professor Downey spiegò la storia di Romeo e Giulietta, iniziando a leggere dal libro di testo l'introduzione."Nella bella Verona s'apre la nostra scena,
dove fra due famiglie di pari nobiltà
da un rancore antico s'arriva a una novella lotta,
Che fraterne mani sporca di sangue fraterno.
E dalla carne fatale di questi due nemici
nasce una coppia d'amanti sotto cattiva stella,
la cui pietosa vicenda seppellirà, coi loro corpi,
anche l'odio dei genitori.
La paurosa avventura d'un amore mortale,
l'odio continuo dei padri, che nulla poté far cessare
se non la morte dei figli, ecco la storia
che per due ore occuperà la scena.
E se ci ascolterete con pazienza, a ciò che qui manca
a nostra fatica si sforzerà di riparare."Sembrava che l'amore proibito nella letteratura non mancasse mai. Prima Paolo e Francesca, poi Romeo e Giulietta. Era come il professor Downey mi invitasse a darmi alla passione con lui, nonostante fosse proibito.
Scrissi velocemente una nota sul mio quaderno prima che la campanella suonasse. Misi tutto nel mio zaino, pronta ad uscire, ma Jordan mi bloccò. <<Non aspettarmi per pranzo, ho una commissione da fare.>> mi abbracciò velocemente e corse fuori dall'aula.
Passai davanti la cattedra del professor Downey. Quando tutti furono usciti mi afferrò il polso, stringendo la presa per poi farmi voltare verso di lui. Mi ritrovai a pochi centimetri dal suo viso, così vicino che potevo sentire il suo respiro sul mio naso. <<Buona vita? Fai sul serio?>>
Si stava riferendo al messaggio del giorno prima, ma non avevo nient'altro di meglio da dirgli.
<<Cosa vuole che le dica?>> mi ritrassi dalla sua presa, incrociando le braccia al petto.
Si passò una mano tra i capelli per poi sorridere amaramente. <<Allora devo dedurre che il bacio di ieri non è stato tanto gradito.>>
<<Lo è stato finché non mi ha cacciata via in quel modo.>>
Ero furiosa, volevo solo andarmene e lasciarlo in asso.
<<Devi starmi lontano, signorina Evans. Lo faccio per il tuo bene.>> si passò una mano sul viso.
<<Oh, certo, per il mio bene. Allora perché mi ha dato il suo numero? Perché ha cenato con me? Perché mi ha illusa che potessi piacerle?>> lo spinsi leggermente dal petto. Era la prima volta che mi arrabbiavo così con lui.
<<Perché non riesco a fare a meno di te.>> si avvicinò nuovamente a me, intrappolandomi tra la parete e il suo corpo. <<Adoro il modo in cui fai finta che non ti importi, ma so che stai lentamente cadendo dalle mie braccia, forse perché pensi che io possa amarti come meriti. Ma, mia amata Silvia,>> mi accarezzò la guancia dolcemente. <<non voglio giocare questa volta, almeno non con te. Sei troppo vulnerabile perché io mi approfitti della tua innocenza.>>
Allora per lui era tutto un gioco.
Annuii tenendo lo sguardo basso. <<Spero che questo nostro screzio si plachi. Perché io frequento il suo corso per laurearmi, non per flirtare con lei.>>
La sua espressione era impassibile, ma continuava a fissarmi. <<Ma certo. Ricordati del tema per domani.>> infilò le mani in tasca per poi uscire dall'aula a passo svelto.
Copiai il suo gesto e giunsi al dormitorio, sbattendo la porta dietro di me. Ero così nervosa con lui che avrei potuto distruggere qualcosa. Lo odiavo, ma una parte di me era pazza di lui e dei suoi modi di fare.
Il mio sguardo cadde su un pacco bianco sopra il mio letto. Doveva essere sicuramente un altro regalo di compleanno. C'era un biglietto sopra, lo aprii velocemente e lo lessi."Non facevo che pensarti con indosso questo abito. Buon compleanno, dolcezza, spero che lo indosserai questa sera alla festa. È probabile che mi faccia vedere.
P.S. amo vederti arrossire quando leggi le mie lettere."
-R.Cavolo, Josh si stava dando proprio da fare per farmi andare fuori di testa. Speravo che fosse lui a tirare fuori la storia della poesia, ma forse dovevo parlargliene io. Non avevo idea che potesse piacergli tanto scrivermi delle lettere.
Aprii la scatola e tolsi la carta velina per poi trovarmi tra le mani un abito corto fino a metà coscia e di colore rosso. Aveva delle sottili bretelle che lo rendevano raffinato e non troppo volgare. Il tessuto era simile alla seta, ma forse lo era. Lo avrei indossato sicuramente, anche perché la festa a casa di Jordan era piuttosto elegante, non la solita festicciola da adolescenti. Mi sarei divertita parecchio, mi bastava solo non pensare al professor Downey.Spazio me:
E qui la domanda sorge spontanea: ci sarà anche Downey alla festa? E chissà cosa succederà. Vi dico solo che ne ho ricavato quattro capitoli perché ci sarà davvero un bel casino.
Vi amo ❤️
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𝐴 𝑆𝑖𝑙𝑣𝑖𝑎 - 𝑅𝑜𝑏𝑒𝑟𝑡 𝐷𝑜𝑤𝑛𝑒𝑦 𝐽𝑟.
FanficSilvia è sempre stata una ragazza rigida alle regole, piena di passioni e sogni nel cassetto. Raramente capita che alzi la voce con qualcuno o che infranga le regole stesse, ma un uomo in particolare riuscirà a far crollare tutte le sue ambizioni e...