Silvia è sempre stata una ragazza rigida alle regole, piena di passioni e sogni nel cassetto. Raramente capita che alzi la voce con qualcuno o che infranga le regole stesse, ma un uomo in particolare riuscirà a far crollare tutte le sue ambizioni e...
Mi trovavo nel dormitorio mentre cercavo di mettere a posto la montagna di vestiti appoggiati sulla sedia. Avevo scelto di essere più ordinata, d'ora in poi. Il semestre era terminato, avevo dato gli esami e aspettavo i risultati insieme a Jordan, che era andata a controllare la buca delle lettere. Non avevo più avuto contatti con il professor Downey. Ogni giorno mi aspettavo che mi rivolgesse la parola, che mi mandasse un messaggio o che venisse a prendermi al lavoro; a stento mi guardava durante le sue lezioni, era come se non esistessi per lui e avevo capito l'antifona. Aveva scelto di continuare a fare la guerra con la sua sorellastra e piantarmi in asso dopo tutto quello che avevamo passato. Ne ero uscita distrutta. Credevo che potesse esserci qualcosa di meraviglioso tra di noi, lui era l'unico che mi conosceva così bene e mi aveva abbandonata, proprio come mio padre. Sentii la porta della camera aprirsi per poi rivelare Jordan con in mano due buste. <<Sono arrivati!>> Il mio cuore balzò in gola mentre la mia amica mi pose davanti il risultato del mio esame di letteratura. Aprii la busta con cautela per poi rivelare un foglio che decretava la mia posizione.
Studente: Silvia M. Evans Voto finale: A+ Signorina Evans, Hai dimostrato di essere la migliore, esattamente come mi aspettavo che facessi. Ho passato sei mesi ad insegnarti la letteratura, ma tu mi hai insegnato qualcosa di infinitamente migliore: l'amore. Non posso prometterti che succederà presto, ma ti assicuro che tornerò a riprenderti. Devo solo sistemare le cose, ci riesco sempre. Aspettami e staremo bene insieme. Cordiali saluti, professor R. Downey
Dentro la busta trovai anche delle chiavi personalizzate con il mio nome. Una volta aveva detto che avrei potuto prendere dei libri dalla sua libreria personale ogni volta che volevo. E in quel momento mi aveva lasciato le chiavi del suo cottage sul lago. Mi lasciai sfuggire delle lacrime di dolore e uscii dal dormitorio a passo svelto mentre piangevo con tutte le mie forze. Tra me e il mio professore non c'era più nulla, inutile mentire, non sarebbe più tornato.
Continua...
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