Capitolo 38

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"Stai attenta, non parlare con gli sconosciuti, non metterti in mezzo ad una rissa e sopratutto non-"

"Va bene nonno, ho capito!" Lo interrompo staccandomi dal suo abbraccio e abbracciando mia nonna che ridacchiava.

"Troveremo un mondo per starti accanto nei momenti più difficili." Mi stringe forte a se.

"Nipotina mia! Vieni a salutarmi!" Esclama mio zio Sam venendomi incontro. Incrocio lo sguardo divertito di Jake che sta parlando con i suoi genitori.

"Zio Sam!" Circondo il collo di mio zio e lo stringo forte.

"Nipotina?" Bisbiglia a bassa voce nel mio orecchio

"Si, zio Sam?" Domando

"Puoi dire a Audrey che la amo e che mi manca terribilmente tanto.- mi sussurra nell'orecchio. - E di al piccoletto che anche lui mi manca tantissimo e che qualsiasi cosa faccia, io sono fiero di lui. "La voce gli si incrina leggermente, ma dopo essersi schiarito la voce, si ricompone e si scosta leggermente da me cercando di nascondere i suoi cocchi lucidi.

"Puoi contarci zio Sam. E per tua informazione tuo figlio al tuo stesso senso dell'umorismo. Ovvero, fa schifo." Lo prendo in giro, anche se anche io sto trattenendo le lacrime a stento.

Mia madre e Nicole mi aspettano vicino alla porta, dove io e Jake siamo entrati, mi fissano con i loro grandi occhioni azzurri.

"Allora puzzetta, mi vieni a salutare? -Allargo le braccia, ma mia sorella invece di corrermi in contro abbraccia le gambe di mia madre e nasconde la testa. - Che succede puzzetta?" Richiudo le braccia e mia avvicino a lei accarezzandole i capelli.

"Te ne stai andando, di nuovo." Borbotta contro le gambe di nostra madre.

"Ne abbiamo già parlato Nicole, Dakota deve tornare a scuola. Zia Audrey e Adrian la stanno aspettando e saranno preoccupati se lei non torna in tempo." Mamma si abbassa alla sua altezza e la stringe tra le sue braccia.

"Non è giusto! È rimasta poco con noi!" Si imputa Nicole.

"Puzzetta?- la richiamo e finalmente sposta i suoi occhi su di me.- Tornerò presto, te lo prometto, va bene? Ma ora vieni ad abbracciarmi." Nicole corre tra le sue mie braccia e scoppia a piangere, mentre la strino forte e incominciando a cullarla.

"Non puoi proprio restare ancora un po'?" Tira su con il naso e si asciuga le lacrime con il polsino del suo maglione a traccia color confetto.

"No, puzzetta. Anche se lo vorrei tanto, devo tornare a scuola ora." Quasi scoppio a piangere, mentre vedo mia sorella in queste condizioni, ma se le facessi vedere che sto per piangere, capirebbe anche lei che sta succedendo qualcosa di più grande che tornare a scuola

"Va bene, però trona presto. Questa volta." Si allontana e mi sorride e corre tra le braccia di mio nonno che la sta aspettando.

Incrocio lo sguardo con quello di mia madre, ed è praticamente nelle mie stesse condizioni. Allarga le braccia e mio mi ci tuffo all'istante.

"Dove è?" Domando tra le lacrime.

"Non poteva guardarti mentre te ne andavi di nuovo. Sei la sua bambina, non l'avrebbe sopportato un'altra volta. Ma lui ti ama, Dakota. Più della sua stessa vita, anche se ora siamo morti, lui ti amerà per sempre, anche alla fine del mondo, anche se tutto questo dovesse cadere a pezzi, lui ti amerà come ti amava quando ti ha presa in braccio la prima volta, come quando sei stata male la prima volta e ti ha tenuta tra le sue braccia a petto nudo per farti scendere la febbre, come ti ha amato nella tua prima trasformazione, come ti ha amato quando ha sacrificato la sua vita per salvarti. Lui è tuo padre, Dakota. Anche se non è fisicamente lì con te, non ti parla o non lo puoi vedere. Lui c'è. Ma non riesce a dirti addio." Mi stringe forte come quando ero bambina.

"Puoi digli che lo amo, anche io. E che tutto quello che faccio è per renderlo orgoglioso."

"Certo,tesoro. Anche se devo ammettere che sono un po' gelosa del vostro legame."esclama con voce nasale e tira su col naso anche lei.

"Non devi esserlo,mamma. Amo anche te, solo che con papà ho più cose in comune e ci passo più tempo." Mi scosto e le asciugo le lacrime con i pollici. Lei scosta con una mano le mie.

"Dovrei farlo io, sono tua madre e i ruoli non si invertono signorina." Mi schiaffeggia la mano mentre ridacchia.

"Va bene, signor capitano." Sorrido mentre alzo le braccia al cielo in segno di resa.

"Mi mancherai tantissimo."

"Anche tu mamma."

"Mi prenderò io cura di Lily, Dakota." Esclama David strizzandole un fianco per farle il solletico.

"Smettila David. Mi so prendere cura da sola! Tra te e Ray non so chi è peggio" Lo spinge indietro mia madre.

"Ingrata! Ho dato come secondo nome a mia figlia il tuo soprannome e tu reagisci così!"

"Nessuno te lo ha mai chiesto.Hai fatto tutto tu." Mia madre gli fa la linguaccia.

"Aspettate! Il secondo nome di Melanie è Lily, per causa tua!" Si intromette Jake

"Certo! Tuo padre ha insistito così tanto che alla fine ho ceduto." Lo prendo in giro Aurora.

"Con il tempo hai imparato ad amarmi, Rory" la schernisce mia madre, scambiandosi uno sguardo complice con Aurora.

"Certo, certo." Alza gli occhi al cielo con fare scherzoso.

"È il momento di andare, ragazzi." Ci richiama mia nonna.

"Va bene" rispondiamo io e Jake, mentre ci allontaniamo dai nostri genitori a malincuore.

Jake passa attraverso la porta poco prima di me, ma quando sto pre farlo, una mano mi prende per il poso e mi tira nel suo forte abbraccio.

Papà.

"Dovevo arrivare prima, bambina." Mi sussurra all'orecchio mentre mi stringe forte nel suo abbraccio.

"Non è mai stato un tuo talento arrivare puntuale." Lo prendo in giro.

"Da qualcuno devi aver pur preso." La voce gli si incrina leggermente sul finale.

"Non puoi venire con me, vero?" Domando a papà, anche se conosco già la risposta.

"Troverò il modo per tornare da te, bimba. Te lo prometto, ci penserò giorno e notte. Torneremo da te."

"Ci conto papà."

"Devi andare ora. Sta attenta! Non farti uccidere, e sopratutto non sposarti o peggio, ti prego." I suoi occhi color prato velati di lacrime mi fissano intensamente.

"Non ti farò diventare nonno, così presto. Anche perché a Damon verrebbe di sicuro una sincope se dovesse essere femmina." Rido, cercando di non piangere.

"Io e te bambina."

"Io e te papà." Mi giro e attraverso la porta con le lacrime che ormai mi scorrono sul volto.

The Lost Town -ai confini della realtà-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora