"Sali in macchina Dakota. Non te lo ripeto un'altra volta." Ringhia Damon, abbastanza alterato e alza gli occhi al cielo.
"No, ho detto di no. Mi avete costretto, brutti stronzi." Lo fulmino con occhiataccia che spero lo possa fulminare all'istante.
Oh miseriaccia!
"Non ti avvicinare Ross!" Damon adesso sembra veramente incazzato,mi guarda con i suoi occhi rubino brillante e inizia ad avvicinarsi molto velocemente a me, ovviamente, io in risposta arretro molto lentamente cercando di sfuggire alla sua presa. Ma sfigata come sono non faccio molta strada, con uno scatto mi afferra per i fianchi e la mia schiena si appiccica al suo petto e mi alza di poco, in modo che i miei piedi non possano toccare terra.
"Mollami! Damon ho detto di mollarmi, brutto coglione che non sei altro. Mi hai mangiato tutti i miei pancake, mi hai obbligato a vestirmi,mi hai trascinato fuori casa con l'aiuto di Rian e adesso mi obblighi anche a venire a fare colazione con te. Non ci penso minimamente. MOLLAMI!" mi dimeno scalciando e cercando di colpirlo a suon di gomitate nello sterno e dei pugni sull'avambraccio.
"Smettila di lagnarti." esclama.
Sono arcisicura che abbia alzato gli occhi al cielo e che mi stia maledicendo in tutte le lingue. Sento che un braccio mi lascia per aprire la portiera ma anche solo con un braccio riesce a tenermi ferma. Non so come ci riesce, ma mi fa sedere in macchina e mi mette la cintura e dopo avermi lanciato uno sguardo di fuoco che mi intima di non provare neanche a sganciarmi la figura e lanciarmi di corsa nel bosco.
Solo quando richiude la portiera, mi accorgo della macchina che ha, a differenza mia che l'unico mezzo di trasporto, ora che mio cugino lavora, sia solo l'autobus.
La macchina è davvero bella e moderna: un audi A1 sportback nera, dal profumo di nuovo e dall'interni ancora immacolati, capisco che deve averla appena comprata.
Sento che apre la portiera dietro al sedile del guidatore e appoggia i nostri zaini sui sedili posteriori, la richiude e si siede al mio fianco.
Mi guarda vittorioso e stira un sorrisetto. Stronzo di merda, è felice perché non mi sono mossa al suo ultimo ordine.
"Vedi che inizi ad ascoltare." continua a guardarmi divertito, finche non accede la macchina e inizia a guardare la strada.
"A che ora devi entrare stamattina?" domando, sperando che mi dica la prima ora, in modo da non fare in tempo ad arrivare in città e fare colazione in soli 20 minuti.
"All'ora che entri tu. Anche se dovrei entrare alla prima ora, so che la tua classe entra alla seconda ora un Lunedì ogni due settimane. Guarda caso oggi è proprio uno di quei Lunedì." Mi lancia un occhiata da so tutto io.
Quanto vorrei staccagli a morsi quell'espressione dal quel visiono angelico.
"E tu scusa come fai a saperlo?" domando stralunata e un po' arrabbiata, se scopro che è stato mio cugino o Logan con la loro linguaccia lunga, giuro sulla Dea Luna che me la pagheranno, molto cara.
"Un uccellino." Sputa fuori e poi rimane in silenzio per tutto il resto del viaggio, anche se in tutto quel tempo non ho fatto altro che chiedere chi glielo avesse detto.
Cederai prima o poi Damon Ross.
"Hai intenzione di scendere da sola o devo tirarti fuori con la forza come prima" mi guarda dal finestrino con un cipiglio in viso.
"Adesso arrivo, devo prendere i soldi." Mi slaccio la cintura e mi spingo in alto con il bacino, in modo da spingermi indietro con la schiena e allungare le braccia fino a prendere il portafoglio che si trovava nella tasca piccola sul davanti del mio zaino.
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The Lost Town -ai confini della realtà-
LobisomemLost Town, è un piccolo paese sperduto nelle alte montagne del Montana, vicino al lago di St. Mary nel Glacier National Park. Nel paese si vive in pace, con le persone di sempre, ma nessuno sa cosa succede veramente all'interno dall'oscura foresta...