Capitolo 35

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La situazione non è migliorata.
Per niente.
Mio padre alterna crisi di pianto isterico a crisi di rabbia.

"Andiamo Ray, potrebbe andare peggio." Aurora cerca di consolare mio padre, mentre suo marito e mio zio lo prendendo in giro.

Se solo sapessero che anche Adrian e Melanie fanno sesso non reagirebbero allo stesso modo.

I due uomini presi in causa di girano di colpo verso di me e spalancano gli occhi.

"Che c'è?"

"L'hai detto ad alta voce" mi chiarisce le idee Jake, circondandomi le spalle con il braccio e ridacchiando.

"Ops?" Cerco di bisbigliare.

"ODDIO AHAHAH!" Scoppia a ridere mio papà, che sembra essersi ripreso dal suo stato di trans

"Che cazzo ti ridi Blake?" Lo ammonisce David

"CHE C'È DIXON?LA TUA BAMBINA HA FATTO SESSO!" lo prende in giro mio padre.

In risposta mamma e aurora gli arrivano un coppino  ad entrambi.

"È questo per cosa era?" Domanda David

"Non è carino prendere in giro le vostre figlie."

*****

"Fammela vedere!" Esclama mia madre, cercando di afferrare a foto di me e di Damon che dormiamo insieme sul divano. O meglio io dormo, lui è lì che mi fissa. Non mi ricordo di averla mai vista, ma Jake l'ha tirata fuori, dicendo che Damon gli avevi chiesto di stamparla.

Sbuffo e gliela passo.

"ODDIO! - caccia uno strilletto mamma.- CAZZO DAKOTA! È ANCHE PIÙ FIGO DI TUO PADRE QUANDO AVEVAMO LA VOSTRA ETÀ! POI CON TUTTI QUEI TATUAGGI E GLI ADDOMINALI."

"MAMMA"

"ISABELLE"

L'ammoniamo io e papà.

Papà si è rifiutato di vedere la foto, anche se so che ha sbirciato mentre la passavo a mamma.

"Oh, ma andiamo! Quel tappetto non può essere diventato così figo!" David ruba dalla mano di mamma la foto e la gira. Aurora che gli si è avvicinata per vedere spalanca la bocca.

"Oh accipicchia!" Esclama.

"Aurora!" La riprende David che gira di scatto la foto per non fagliela più vedere.

Scuoto la testa e aumento il passo. Poco dopo noto che affianco a me c'è mio nonno.

"Oh! Ehm... Ciao" lo saluto impacciata, non so come fare. Non l'ho mai conosciuto e ho sentito così poco parlare di lui, non è come mia nonna che anche se non ci ho mai dialogato più di tanto, mi sento legata a lei, in ogni caso.

"Ciao tigre." Per pochi secondi i nostri sguardi si incontrano, ma poi Derek lo risposta subito sul sentiero.

"Perché tigre?" Domando per mandare avanti la conversazione, per ora mi piace molto stare in sua compagnia, fino ad adesso. Mi fa sentire tranquilla.

"Sei sempre così combattiva, forte e sicura di te. Ma
so che stai soffrendo. - il suo discorso di interrompe e io lo guardo stralunata. - Deve essere stato difficile perdere i tuoi genitori e tua sorella così presto e diventare Alpha, il tuo incontro con il morder e il tuo compagno. Così tanti cambiamenti in poco tempo. Per sai capirti, ho perso i miei genitori presto. Nonostante mia madre sia guarita se ne è andata prima del tempo è dopo un paio di mesi anche mio padre, consumato dal dolore della perdita della sua compagna e non sopportare la mia vista. Visto che secondo lui, ero la fotocopia sputata del suo amore."

"Mi dispiace."

"Oh! Non è niente tigre, lo so che per te sarà strano, ma è la prima volta che vado a trovare i miei da quando sono morto. Vedi loro hanno deciso di mollare, di lasciarmi da solo a gestire il branco. Tu, non dovresti sentirti così, i tuoi genitori non ti hanno abbandonato, ma si sono sacrificati per te. Loro ti amavano più della loro stessa vita."

"Nonno mi dispiace, sul serio devi essere teso per questo incontro."

"Ho notato che usi spesso Nonna e Nonno. Non pensavo che quando sarebbe stato avvenuto così presto." Scrolla le spalle, ed ora mi sento realmente in imbarazzo.

"Oh!Ehm...Mi dispiace, Derek. Prometto di non chiamarti più Nonno" affermo. Che stupida è ovvio che non mi consideri sua nipote, non mi ha neanche mai vista.

"Cosa? No, tigre. Mi fa piacere che tu mi chiami nonno, è strano perché quando sono morto avevo solo pochi anni in più di te. Non sono mai stato abituato a fare il padre, e anche quando ne ho avuto l'occasione. Beh tuo padre era grande, non aveva bisogno di un padre." Fa spallucce, ma dal suo modo di fare capisco che sta male.

"Non si smette mai di essere padre."

"Che intendi dire?"

"È vero papà ha quarant'anni, ma si ha sempre bisogno di un padre." Spiego aumentando il passo

"Tuo padre ci sarà sempre per te,Dakota. Anche se non lo vedi o non puoi sentirlo. Lui è lì con te. Perché lui vive in te, attraverso il gene."

"Il Re Leone, eh? Come hai scoperto che è il mio cartone preferito?" Domando alzando gli occhi al cielo. Immaginandomi come i miei gli avranno raccontato la mia passione per il Re Leone.

"Tua sorella volevo vederlo e tuo padre invece no. Mi è bastato poco per capirlo, avevo lo sguardo perso e fissava il cd con le lacrime agli occhi. Tua madre stava semplicemente in silenzio."

*****

"Siamo arrivati." Esclama il nonno.

Intorno a me c'è solo una radura, non mi sembra di averla mai vista, o forse ci sono solo passata e non ci ho mai fatto caso.

Da lontano si intravedono due piccole casette, tutte in legno, tipico di quelle di una volta. Che ora sarebbero considerate delle cascine.

Da lontano si intravede una donna di mezza età, sulla veranda che sta pulendo le piccole finestre esterne.

Come se avesse sentito la presenza di qualcuno si gira e mi ritrovo una donna. Con lunghi capelli castani chiaro e un paio di scintillanti occhi verdi, che guardavano mio nonno avvicinarsi.

"Derek?" Si porta una mano sul viso e i suoi occhi si riempiono di lacrime.

"NOAH! NOAH! È QUI!" Strilla la donna

Un signore di mezza età esce dalla piccola casetta con indosso un grembiule da donna, e devo dire che fa abbastanza ridere visto la sua enorme corporatura.

Forse il nonno assomiglierà a sua madre, ma di corporatura e come presenza è tutto suo padre.

Gli occhi azzurri di Noah si guardano intorno cercando di capire a chi si stia riferendo la sua compagna.

Finché non si posano su il nonno, io mi affianco al nonno e gli stringo la man0, quando sento la sua tensione salire.

Mia nonna dall'altro lato ci guarda e sorride.

"Allora ragazzo, ne è passato di tempo! Ma sei il solito ritardatario, come tua madre!"

"Ciao anche a te, Papà." Sbuffa il nonno e mi stringe in un abbraccio.

The Lost Town -ai confini della realtà-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora