Epilogo

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"La mia bambina, la mia bellissima bambina." Le braccia di mia madre si stringono intorno al mio corpo mentre mi tiene a se iniziando a cullarmi.

"Mamma, mamma. Non respiro, mi stai comprimendo un polmone" bisbiglio sottovoce mentre cerco di prendere aria.

"Oh non ti lamentare, sei quasi morta. Fatti abbracciare piccola impertinente tutta uguale a tuo padre."  Se fosse possibile avrei giurato che mi strinse ancora di più.

"Ma sei io sono qui mamma, vuol dire che sono morta." Le parole escono strozzate mentre le pronuncio quasi non volessi crederci.

"Dakota Rosaline Blake. Tu non sei morta, non dirlo nemmeno per scherzo. -Si stacca leggermente fissandomi intensamente negli occhi fulminandomi.- stavolta tutti noi siamo venuti da te. La Dea ha pensato che per il tuo bene fosse il caso di darci un'altra possibilità. Ed eccoci qui, con te."

"Siete tornati, davvero? Tutti tutti?"

"Non proprio tutti, tigre. Però quelli più importanti ci sono." La voce di mio nonno mi distrae dal viso angelico di mia madre.

"Nonno!" Il più velocemente possibile, un po' tremolante corro nella direzione di mio nonno che mi aspetta a braccia aperte.

"Piano tigre. Una ragazza nelle tue condizioni non dovrebbe fare certi sforzi." Mi riprende il nonno stringendomi forte tra le sue braccia.

"Non sono in nessun tipo di condizioni, sto bene ora."

Mi rigiro tra le braccia del nonno che mi aiutano  leggermente a reggere il mio peso, è come se sapesse la fatica che stavo facendo.
A fissarmi ci sono praticamente tutti: David, Aurora, la nonna, mio zio Sam, Nicole addormentata tra le braccia di mio padre e mia madre.

Marleene e Noah?

"Noah dice che ti saluta piccolina cazzuta! Parole sue, non mie" mi strizza l'occhio scherzoso come se mi avesse appena letto nel pensiero.

"Dakota, tesoro ho sentito delle voci, sei sv-" mia zia Audrey spalanca la porta entrando in punta di piedi con in mano una piatto di minestra fumante.
La sua mascella si spalanca di più di quanto pensavo fosse possibile per un essere umano.

"Ehilà zia Audrey" saluto con la mano stirando un piccolo sorriso imbarazzato.

"Sto sognando?" Le parole le escono quasi strozzate come se qualcuno le stesse stringendo una mano introno al collo.

"No, tesoro. È tutto vero." Mio zio Sam fa la sua comparsa da dietro le spalle di mio padre che se ne sta lì seduto in silenzio fissando il vuoto.

"Sam?" La voce stridula di mia zia mi fa uscire una risatina, ma vengo subito gelata all'istante dallo sguardo di mia madre.

Vedo che anche il nonno fa fatica a trattenersi, ma viene anche lui richiamato da mia nonna.

La ciotola cade dalle mani di zia Audrey mentre si avvicina a passo spedito verso mio zio che l'attende con le lacrime agli occhi.

Sento la ciotola infrangersi e la mia minestra infrangersi a terra.

Menomale non avevo molta fame.

****

Ormai sono un paio d'ore che sono sveglia e tutti i presenti mi stanno obbligando a mangiare.

"Dov'è lei?" La mia domanda è riferita a mia zia che mi sta fissando intensamente. Addolcisce lo sguardo spostandosi una ciocca dietro i capelli.

"Jackson e Piper l'hanno portata fuori a cena, ovviamente prima sono andati a comprarle dei vestiti. Dovrebbero rientrare a breve." Manco ad averlo fatto apposta la porta di casa e tre voci riecheggiano all'ingresso.

The Lost Town -ai confini della realtà-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora