Capitolo 46

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Damon, ancora sotto forma di lupo, è appena uscito dalla villa e sta correndo nella nostra direzione ad una velocità elevata.
Uccide e si toglie di mezzo i vampiri che cercano di mettersi in mezzo al suo cammino.
A pochi metri da me rallenta la corsa fino ad arrestarsi e avvicinandosi lentamente nella mia direzione emettendo dei guaiti.

'Sto bene, davvero. Devono solo togliermelo e poi posso continuare.' Cerco di tranquillizzarlo mentre si va a stendere dietro di me e facendomi alzare il muso per poi rifarmelo appoggiare sulle sue zampe, mentre mi lecca appena sopra la spalla ferita, come per cercare di fermare la fuori uscita di sangue.

'Dovevi chiamarmi, se ti avesse colpito un po' più in là avrebbe preso il cuore. Non puoi morire.'

Siamo rimasti solo io, Damon, Lord, il padre di Damon e altri vampiri del clan che fanno da scudo, mentre il loro capo cerca di capire come estrarmelo.

"Farà male Didi, senza neanche della morfina io non so se resisterai al dolore senza svenire. -Lo sguardo preoccupato di Lord vale più di mille parole: è pericoloso e in più lo stanno per fare su un campo di battaglia. Io annuisco in risposta e riappoggio la testa sulle zampe di Damon. - Tienila ferma, ok?" Impone Lord a quest'ultimo.
Damon appoggia la testa sul mio collo, continuando a guardarmi negli occhi come a trasmettermi forza.

Sento le dita di Lord stringersi attorno al paletto esaminandolo per cercare di capire quanta forza servirà per estrarlo.

Un ruggito potente schizza fuori dalla mia gola quando Lord senza dire nulla e silenziosamente estrae il paletto, il sangue scorga a litri dalla mia spalla, ma sento già il tessuto cicatriziale che si sta ricomponendo attorno al buco che si era formato.

"Sta giù. La tua guarigione da lupo, ma soprattutto da Alpha dovrebbe velocizzare le cose."

JACKSON'S POV

"Dobbiamo scendere, ormai il piano terra è sgombro e nel piano superiore ci stanno pensando i lupi. Li porteranno loro da Dakota e gli altri. -La mia piccola rossa richiama la mia attenzione, un piccolo dolore alla spalla destra mi fa storcere il naso.- Tutto bene, Jake?" La sua mano va ad appoggiarsi sulla mia spalla sinistra.

"Si tesoro, andiamo." Mi volto su me stesso e inizio a percorrere un corridoio color avorio, dove sono appesi diversi quadri ispirati all'epoca vittoriana, infondo al corridoio c'è una porta di acciaio e probabilmente argento.
Sento i passi leggiadri di Piper che mi seguono, facendo attenzione a non far troppo rumore per non destare sospetti se ci saranno guardie dall'altra parte.

Faccio per appoggiare una mano sulla maniglia ma la devo ritrarre per l'ustione contro l'argento.
Piper mi dice gentilmente di sostarmi che ci penserà lei ad aprirla, o meglio, scardinarla.
La pietra incastonata al centro del suo ciondolo a forma di spada prende luce, gli occhi marroni di Piper si tingono di viola. Alzandosi leggermente in volo apre le braccia e incomincia a sussurrare parole che a me personalmente sembrano sconnesse tra di loro e senza senso.

Ad un certo punto la porta come spinta da una forza incontrollabile si scardina e cade giù dalle scale andando a fermarsi esattamente ai piedi dell'ultimo scalino.

Io e Piper ci lanciamo un'occhiata e poi riportiamo lo sguardo sulla ripida scalinata in cemento con almeno una quarantina di scalini.

"Vado prima io, tu sta dietro di me. - Esclamo mentre incomincio a percorrere le scale, arrivato a metà rampa un forte odore di sangue e decomposizione arriva alle mie narici facendomi storcere il naso. - Tappati il naso tesoro."

The Lost Town -ai confini della realtà-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora